L’immortale amore tra Romeo & Giulietta di William Shakespeare

L’immortale amore tra Romeo & Giulietta di William Shakespeare

Libro su Frida Kahlo

GRANDI CLASSICIOPERA TEATRALETRAGEDIA

L’immortale amore tra Romeo & Giulietta di William Shakespeare

Quello che non sapevi della tragica storia d’amore di Romeo & Giulietta, di William Shakespeare.

6 APRILE 2020 – ROMA

GRANDI CLASSICIOPERA TEATRALETRAGEDIA

Romeo & Giulietta di William Shakespeare. Ecco la mia recensione.

 

Questa è la terza volta che leggo Romeo e Giulietta, volendo contare anche il tentativo di leggere la versione in inglese a fronte, nella mia edizione italiana. Ricordo ancora quando ho comprato la mia copia. Ricordo ancora la prima volta che l’ho letta, mentre scrivevo le note a margine su figure retoriche come chiasmi e ossimori. Così come ricordo la bellezza di riuscire ad individuare l’endecasillabo nella versione inglese.

Una storia rivisitata…

Quando decisi di leggere la versione integrale di questa tragedia, era sull’onda di voler conoscere quelli che venivano considerati classici…ancora non sapevo che la storia di Romeo e Giulietta non nasce con drammaturgo inglese, nonostante è al magistrale uso della parola scritta di William Shakespeare che si deve la sua fama.

Infatti, già ne Le metamorfosi di Ovidio ritroviamo un’affine vicenda: quella di Piramo e Tisbe. Come in Romeo e Giulietta, anche qui l’amore dei due giovani era contrastato dalle famiglie, al punto che i due innamorati erano costretti a parlarsi da una crepa nel muro, che divideva le loro case. La situazione divenuta insostenibile, li indusse a programmare una fuga d’amore, fissando il luogo dell’incontro vicino ad un albero di gelso. Tisbe arrivata per prima sul luogo dell’appuntamento, incontrò una leonessa dalla quale si mette in salvo perdendo il suo velo che, strappato e macchiato di sangue arrivò fino a Piramo. Questi credendo l’amata morta, si trafigge con la spada; ma la benevolenza del fato consente a Tisbe di raggiungere l’amato in fin di vita, dando la possibilità ai due amanti di scambiarsi un’ultimo fugace sguardo.

Straziata e resa folle dal dolore, anche Tisbe decide di togliersi la vita. Ma gli Dei, dinnanzi ad una simile tragedia, scevra di qualsiasi elemento distensivo (come avviene invece in Romeo e Giulietta), furono mossi a pietà, e mutarono in vermiglio il colore dei frutti del gelso, intriso oramai del sangue dei due amanti.

Seppur presente anche nella letteratura medievale, il dramma di Romeo & Giulietta, è soprattutto d’ispirazione greca antica. Nei Babyloniaka di Giamblico e negli Ephesiaka (Racconti efesii intorno ad Abracóme e Anzia) di Senofonte dove è Anzia, a rappresentare la matrice, per le successive evoluzioni del personaggio di Giulietta.

Anzia è una donna separata dal marito a causa di una situazione avversa. Ella viene tratta in salvo da una banda di ladri di tombe, i quali vengono però sopraffatti da un nobile Perilao, evidente archetipo del personaggio di Paride, che pretende di unirsi in matrimonio con Anzia per riconoscenza. Disperata la donna beve una pozione credendola mortale. Il veleno induce tuttavia una morte apparente, che le consente provvidenzialmente, di sfuggire all’unione con Perilao, salvata una seconda volta dalla banda di ladri di tombe. 

Dante

Persino Dante, quasi trecento anni prima di “Mastro William”, portò alla luce i nomi delle due famiglie: 

Vieni a veder Montecchi e Cappelletti,

Monaldi e Filippechi, uom sanza cura:

color già tristi, e questi con sospetti!

Commedia – canto VI del purgatorio, versi 105-106-107

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

senza fare riferimento all’amore della loro progenie; ma evidenziando chiaramente la sua conoscenza della vicenda narrata, definendoli appunto: “già tristi“.

MASUCCIO

Un’ulteriore evoluzione della struttura della trama, si delinea invece nella novella di Mariotto e Ganozza di Masuccio Salernitano, composta nel 1476, ma ambientata a Siena e non a Verona come sarà nel capolavoro shakespeariano. 

L’ambientazione di Masuccio è molto più solare, mediterranea e priva dell’atmosfera gotica anglosassone. L’aspetto sessuale è molto più marcato, la paura della morte è praticamente assente: la pozione viene bevuta allegramente da Ganozza, ben distante dal terrore provato da Giulietta e dai versi dichiaranti malasorte che Shakespeare scriverà 120 anni più avanti. Persino la morte di Tebaldo è meno drammatica: il personaggio di Mercuzio è assente e conseguentemente il loro duello. La morte per Tebaldo sopraggiunge, postuma, per una bastonata assestatagli da Mariotto .

da LUIGI DA PORTO a Bandello

Nel 1530 circa, nella Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti, è Luigi di Porto a dare a questa tragedia molto della sua forma moderna, dando ai due giovani i nomi di Romeus e Giulietta e trasportando l’azione da Siena a Verona.

E qui nascono elementi chiave e personaggi, che troveranno corrispondenza nella tragedia shakespeariana: la triade Mercuzio, Tebaldo e Paride, che prende qui vita per la prima volta. La rissa tra Tebaldo e Mercuzio, come pure la morte di un cugino dell’amata perpetrata da Romeo. Il bando dalla città di quest’ultimo e la tragica fine di entrambi in cui però, è Romeo a prendere un veleno e Giulietta a trafiggersi con un pugnale.

Rielaborata nelle riduzioni drammatiche Giulia e Romeo (1553) di Clizia (attribuito al nobile veronese Gerardo Boldiero) e Hadriana di Luigi Groto (1578), fu ripresa da Matteo Bandello nel 1554 e inclusa nel secondo volume delle sue Novelle che comprendeva la sua versione di Giulietta e Romeo. Bandello sottolinea la depressione iniziale di Romeo e la ben nota faida tra le famiglie; introduce la nutrice e Benvolio. L’ambientazione ormai è quella definitiva.

FRANCIA & INGHILTERRA

Ed eccoci come penultima tappa, in Francia dove la novella di Bandello fu tradotta in francese da Pierre Boaistuau (1559) nel primo volume delle sue Histories Tragiques. L’emotività e il moralismo aggiunti da Boaistuau furono la chiave di volta. La sua versione venne a sua volta tradotta in inglese, sia in prosa (da William Painter nel suo Palace of Pleasure, 1567), sia in versi: il poema narrativo Tragicall Historye of Romeus and Juliet, scritto nel 1562 da Arthur Brooke, che divenne la fonte principale dalla quale William Shakespeare attinse per il suo Romeo and Juliet

Il poema drammatico di Brooke è piuttosto breve. Parliamo di poco più di tremila versi, scritto in rime baciate di esametri giambici alternate a eptametri, il cui ritmo alquanto monotono e moraleggiante, come già in Boaistuau, ha qui il grande pregio di introdurre la fIgura della balia, rappresentata alla stessa maniera shakespeariana. Una donna del popolo, sboccata, spontanea, dall’umorismo dilagante, generosa e dal cuore grande, soprattutto nei riguardi della tanto cara al suo cuore, Giulietta.

SHAKESPEARE

La trama di Romeo & Giulietta è a questo punto delineata; e ancor più chiaramente possiamo affermare che quanto rese celeberrima la versione di William Shakespeare furono dunque, non gli eventi narrati, ma la capacità di questi di toccare nel vivo lo spettatore/lettore. Shakespeare, differentemente da Boaistiau che ritiene gli innamorati responsabili della loro triste sorte, si schiera apertamente dalla parte degli innamorati, trasformando così. Romeo e Giulietta nell’archetipo dell’amore tragico, che tutto il mondo conosce.

Per enfatizzare il coinvolgimento emotivo dello spettatore/lettore, Shakespeare adotta un’altro stratagemma, tanto efficace quanto semplice. Nelle precedenti “versioni”, il tutto si svolgeva in un tempo dilatato di 9 mesi; qui invece la vicenda evolve e termina nel giro di giorni: da una domenica mattina di luglio alla successiva notte del giovedì. Certamente una grande emotività avvolgeva i teatranti che per primi inscenarono la tragedia shakespeariana, abituati com’erano a dover improvvisare un finale più felice. La tragedia di Romeo e Giulietta, venne composta tra il 1594 e il 1956, ed a quel tempo le persone già flagellate dalle difficoltà della vita, non avevano certo voglia di spendere i loro sudati soldi, per vedere inscenata una tragedia. Quello che tuttavia ci immaginiamo è una platea di persone attonite, troppo coinvolte per poter anche applaudire…incantate. 

MA E’ UNA TRAGEDIA? 

Un successo magistrale dunque, nonostante a lungo le opinioni in merito alla sua “classificazione” siano state contrapposte. Dunque a tal proposito va evidenziato che siamo di fronte ad un’opera giovane. Romeo e Giulietta è infatti, uno dei primi lavori di William Shakespeare, e certo non ci è possibile ritrovare in esso le caratteristiche delle tragedie successive. Il semplice personaggio della Nutrice, o di Mercuzio così legati, entrambi, alla carnalità della vita e alla sua bellezza, sono due note che certo sono più congeniali al genere della commedia, che non a quello della tragedia. E persino nel dramma della morte dei giovani innamorati, troviamo una nota dolce/amara che è appunto la rappacificazione delle due casate; finale già annunciato nel prologo iniziale, come ci si trovasse davanti ad uno dei più attuali film:

…dove fra due famiglie di uguale nobiltà, per antico odio nasce una nuova discordia…da questi nemici discendono due amanti, che…con la loro morte annientarono l’odio di parte.

PROLOGO di Romeo & Giulietta

Personaggi

  • Escalo (Escalus), principe di Verona
  • Il conte Paride (Paris), giovane nobiluomo e parente del principe
  • Montecchi (Montagues), patriarca della casata
  • Madonna Montecchi, moglie del Montecchi e madre di Romeo
  • Romeo, figlio dei Montecchi
  • Capuleti (Capulets), patriarca della casata
  • Madonna Capuleti, moglie del Capuleti e madre di Giulietta
  • Giulietta (Juliet), figlia dei Capuleti
  • La nutrice, balia di Giulietta
  • Un vecchio, parente dei Capuleti
  • Mercuzio (Mercutio), parente del principe e amico di Romeo
  • Benvolio, nipote dei Montecchi e cugino di Romeo
  • Tebaldo (Tybalt), nipote di Madonna Capuleti
  • Baldassarre (Balthasar), servitore di Romeo
  • Abramo (Abram), servitore dei Montecchi
  • Sansone e Gregorio (Sampson, Gregory), servitori di casa Capuleti
  • Antonio e Pentolaccia (Anthony, Potpan), servi di casa Capuleti
  • Pietro (Peter), servo della balia di Giulietta
  • Frate Lorenzo e Frate Giovanni (Friars Laurence e John), francescani
  • Uno speziale (apothecary), vende il veleno a Romeo
  • Tre musicisti
  • Il paggio di Paride, un altro paggio e un uffiziale
  • Rosalina (Rosaline), personaggio invisibile e nipote dei Capuleti di cui è innamorato Romeo
  • Valentino (Valentine), personaggio invisibile e fratello di Mercuzio ospite alla festa dei Capuleti
  • Petruccio, personaggio invisibile ospite alla festa dei Capuleti
  • Cittadini di Verona, congiunti delle due famiglie, la ronda di Verona, guardie, soldati, servi e persone al seguito
  • Il coro

Info bibliografiche

Titolo originale: Non voglio più piacere a tutti (italiano)

Autore: Maria Beatrice Alonzi

Prima pubblicazione: 2021

Prima pubblicazione in Italia: 2021

La mia edizione: I edizione Vallardi 2021

Editore italiano: Vallardi

Collana: –

Genere: Auto aiuto, Mente e corpo, Crescita personale

Numero di pagine: 200

Preceduto da

Seguito daIl libricino della felicità (2021)

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