A Nizza ho scoperto gli Haiku giapponesi: ecco cosa sono!

A Nizza ho scoperto gli Haiku giapponesi: ecco cosa sono!

Copertina del libro “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach del 1975

POESIA

A Nizza ho scoperto gli Haiku giapponesi: ecco cosa sono!

Forma poetica della letteratura giapponese che in sole 17 sillabe sullo schema 5-7-5 e senza alcun titolo introduttivo descrive meticolosamente ciò che il poeta vede. La bellezza di questa edizione? La dualità tra il poetico e il pittorico, che rafforza la bellezza dei tre versi di ogni singolo haiku grazie alla potenza pittorica di Hokusai.

15 NOVEMBRE 2023 – TORINO

POESIA

Haiku – Les Paysages d’Hokusai. Ecco la mia recensione.

Gli Haiku (o haikai) sono componimenti poetici originari del Giappone. La loro caratteristica principale è che sono brevissimi perché composti di sole 17 sillabe distribuite in 3 versi secondo lo schema 5-7-5. La meraviglia nel leggerli sta nella loro capacità di rendere, al pari di una fotografia, una immagine in maniera nitida come se appunto la stessimo guardando con i nostri occhi.

In questa edizione Les Paysages d’Hokusai edita da Seuil, questo effetto è enfatizzato dall’abbinamento tra singolo haiku e un dipinto del celeberrimo artista giapponese: Hokusai.

Haiku: il primo incontro

Prima del mio primo viaggio a Nizza nell’Agosto del 2022, in occasione del mio 33 compleanno (save the date: 23 Agosto) non avevo mai sentito degli Haiku, ma è stato amore a prima vista. Complice in questo certamente la splendida edizione del Les Paysages d’Hokusai edita da Seuil, casa editrice francese che “acquisto” per la prima volta proprio a Nizza nella splendida libreria La Sorbonne che da brava amante dei libri avevo inserito tra le tappe fondamentali da visitare.

Effettivamente insieme alla Spalavera a Pallanza (Lago Maggiore) dove ho acquistato una splendida edizione de I fiori del male di Charles Baudelaire e la Libreria Lazzarelli di Novara dove ho acquistato il mio primo libro di Pablo Neruda: Poesie erotiche, ad oggi è certamente nella mia top three.

Raccolta di Haiku

Questo volume di pregio è una raccolta di 58 Haiku, composti dai importanti poeti giapponesi come Basho, Buson, Chiyo-Ni, Dakotsu, Issa, Joso, Kyorai, Ryokan, Ryota, Shiki, Shusai, Teishitsu.

É stata certamente un’esperienza leggere per la prima volta delle produzioni poetiche giapponesi, ma tradotte in francese. Da provare!

Bellezza estetica a parte di questo libro che ha tanto di dorso in stoffa e caratteri argentati, ciò che mi ha mosso nell’acquisto è stata la possibilità di leggere qualcosa in francese che fosse anche semplice per me che non ho l’occasione di parlarlo tutti i giorni, un po’ come era già stato con Poesie d’amore di Jacques Prévert.

E comunque fa sempre piacere avere in libreria un bel volume come questo al pari di un libro antico o di quelle splendide edizioni tematiche e fotografiche!

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Di cosa parlano gli Haiku

Così come è vero per la poesia occidentale a cui possiamo essere abituati, anche nel caso degli Haiku (o haikai) il poeta può scegliere di immortalare qualsiasi emozione e scenario.

In questo caso abbiamo paesaggi realistici o immaginari, ritratti attraverso diverse stagioni, luoghi, stati d’animo e vita quotidiana in una naturalezza che ci fa percepire quasi un dialogo intimo e avvolgente.

Ci viene proposto un Giappone antico che sembra quasi evocare un senso di familiarità, di “conosciuto” come se fossimo già stati in quei luoghi e insieme al poeta le nostre emozioni avessero modo di spaziare.

Nel leggerli puoi percepire una quiete di spirito che solo la cultura giapponese sa evocare.

La struttura e la stagionalità degli Haiku

Come anticipato gli Haiku sono composti di soli tre versi. Diciassette sillabe che devono necessariamente essere perfettamente evocative e al contempo lasciare quel “non finito” quasi michelangiolesco, invitando il lettore a soffermarsi su quell’emozione che si affaccia, anche se non viene in alcun modo definita dal poeta, ma appunto solo accennata.

Le stagioni sono fondamentali in questa tipologia di componimento poetico basti pensare che esistono raccolte stagionali di Haiku, proprio perché la connessione tra la natura e le emozioni, ma anche immagini, che le stagioni sono in grado di creare e suscitare nel poeta è fondamentale, e funge tanto da stimolo iniziale che da cornice di questi brevi componimenti poetici.

Non a caso un verso di ogni Haiku è proprio riferito alla stagione così che il lettore, con la sua esperienza di vita, può già avere gli strumenti per immergersi in quella “scena”, consentendo al poeta di usare lo stretto necessario lasciando posto a quel qualcosa che cattura lo sguardo, e soprattutto alle emozioni che si esprimono in quel non finito a cui ho accennato poco fa. 

E se la poesia “tradizionale occidentale” è un catalizzatore di emozioni questo è ancor più vero negli Haiku, perché è proprio il sentire del lettore che arricchisce quasi completando/finendo il componimento poetico appena letto, che nelle sue diciassette sillabe ha la capacità di essere compiuto nel suo senso evocativo e comunicativo.

Si rifiutavano di aprire gli occhi per vedere.

Sinossi

Dopo gli Haiku del tempo che passa illustrati da Hokusai, questo nuovo volume di “Classici in immagini” fa rivivere la tradizione del poema breve giapponese: 58 haiku di Basho, Buson, Chiyo-Ni, Dakotsu, Issa, Joso, Kyorai, Ryokan, Ryota , Shiki, Shusai, Teishitsu… scelti per mostrare la bellezza di paesaggi realistici o immaginari attraverso diverse stagioni, luoghi, stati d’animo, vita quotidiana… Una collezione che ci porta, sotto il pennello di Hokusai, grazie a una rappresentazione dolce e poetica del mondo vivente, in una bellissima fantasticheria.

Info bibliografiche

Titolo originale: Les Paysages des L’Hokusai (francese)

Autore: Autori vari

Prima pubblicazione: 2017

La mia edizione: 2017

Editore italiano: Seuil (casa editrice francese)

Collana: –

Genere: Poesia

Numero di pagine: 116

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Rock and Resilienza: come la musica insegna a stare al mondo

Rock and Resilienza: come la musica insegna a stare al mondo

Copertina del libro “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach del 1975

MUSICAAUTOBIOGRAFICO

Una radio “on the rocks” per riscoprire la resilienza della Musica

Iniziando a leggere Rock and resilienza, per la prima volta mi sono ritrovata a leggere le mie stesse emozioni nelle parole di Paola Maugeri. Mi sono commossa nell’intraprendere questo viaggio nel meraviglioso mondo del Rock e nella mia mente ho ringraziato sia l’autrice che la persona che nell’arco di poche ore mi ha donato delle esperienze in puro stile Rock che oramai sono parte di me come quella piccola radio che…

13 NOVEMBRE 2023 – TORINO

MUSICAAUTOBIOGRAFICO

Rock and resilienza di Paola Maugeri. Ecco la mia recensione 

Raccontare la musica e gli artisti che l’hanno resa grande, ecco il grande sogno che Paola Maugeri è riuscita a trasformare in realtà, e leggendo Rock and Resilienza veniamo trasportati immediatamente in realtà e connessioni che solo la musica sa creare e condividere con chi l’ascolta davvero.

E se finora abbiamo visto le più grandi rock star, che hanno creato e donato al mondo la loro arte attraverso la loro musica e il loro profondo sentire come dei semidei, ecco che grazie a Paola Maugeri impareremo a conoscere il loro lato profondamente umano.

Da sempre empatica e profondamente intenzionata a connettersi autenticamente con gli altri esseri umani, ci mostra il lato più autentico di alcuni dei grandi artisti che ha avuto l’onore e il privilegio di incontrare e dai quali ha ricevuto momenti di vita che, forse nemmeno lei, nei suoi più alti voli pindarici avrebbe mai potuto immaginare.

Chiedi e ti sarà dato si dice. Ecco, il rock ci insegna il coraggio di sentire prima ciò che desideriamo scavandoci dentro e tirando fuori la nostra vera essenza, fino ad infonderci quella carica che poi ci fa agire in reale direzione dei nostri sogni. Ecco allora che il sogno di sentire il boato della folla prima dell’inizio del concerto diventa realtà, una stella cadente che attraversa il cielo sulle note di una cover dei Beatles in una splendida serata, i dialoghi autentici con le icone del rock e il vivere immersa nella musica, sono solo alcuni esempi dei doni che la musica ha portato nella vita di Paola Maugeri, che in Rock and Resilienza sceglie di donarceli a sua volta.

Tornare ad un ascolto intenzionale della Musica

Ma per toccare con mano la più elevata forma d’arte che esista, la Musica quella con la M maiuscola, dobbiamo imparare ad apprezzarla nella sua purezza originaria. Quella purezza di tempo speso ad ascoltarla e sentirla davvero non solo con le orecchie, ma con tutto il nostro corpo. Un tempo in cui dichiarare: “Sto ascoltando la Musica”, è un privilegio formativo e curativo al quale tutti abbiamo accesso, anche se nella frenesia dell’ascolto esausto e onnipresente, ce ne siamo dimenticati.

Torniamo dunque ad un ascolto consapevole (perché no?! anche di noi stessi), e immergiamoci nel meraviglioso mondo del Rock dove la Musica ci insegna una delle più grandi doti che potremmo mai coltivare: la resilienza.

Il mio ascolto consapevole, che mi ha portata a leggere questo libro dopo tre anni da quando lo avevo acquistato usato online, è ri-cominciato a Bra.

Ecco la storia.

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Radio Bra on the Rocks

Non ero mai stata in una radio, ma la vita, la Musica quella con la M maiuscola mi ci ha portato. È successo fugacemente, una sabato sera era il 16 Settembre del 2023. Ero a Bra, luogo in cui non avrei mai immaginato di arrivare, figurarsi collegare a questa piccola città piemontese così tanti ricordi.

Ma partiamo dall’inizio.

La radio: un piccolo gioiello nato dalla passione di persone che con la Musica ci sono cresciute, ci hanno vissuto e hanno legato ad alcune melodie momenti determinanti delle loro vite. Il risultato? Hanno lasciato che la Musica gli entrasse dentro così in profondità da non volerla più lasciare sentendone e seguendone il richiamo.

Un luogo in cui la Musica accoglie, cura e nella sua presenza costante conforta e ci fa diventare esseri umani migliori.

E così è stato anche a me, anche questa volta. La Musica mi ha chiamata nonostante fossi completamente ignara del dove mi avrebbe condotta. 

In fondo ero andata a Bra per tutt’altro motivo!

La Musica con la M maiuscola e il suo richiamo

La musica con la saggezza dei suoi testi e dei suoi protagonisti, così come per Paola Maugeri e probabilmente chiunque ama profondamente la Musica, da sempre mi ha insegnato a stare al mondo.

Una delle mie più grandi fortune nella vita, almeno dal punto di vista musicale, è l’essere cresciuta con un fratello nato nel 1975 che nella mia infanzia ha saputo colmare i nostri 14 anni di differenza con la musica, prima fra tutti quella rock.

Cresciuta praticamente da sola, la Musica era la mia compagna di giochi e crescendo, di vita. Fondamentalmente per chi la ama incondizionatamente, è quella “persona” che farà sempre parte della nostra vita, seconda solo a noi stessi. 

Una radio come tempio sacro

La Musica è maestra, compagna, amante, amica ed essenzialmente quel qualcosa che nel suo essere immateriale dona profonda consistenza a tutto, ammantando ogni momento della nostra vita di bellezza e consapevolezza profonda.

Io che la Musica la amo da sempre e sempre mi sono inginocchiata di fronte alla sua sacralità,  perché insieme ai libri, alla natura e all’amore è una delle mie uniche “divinità”. 

Avevo comprato questa copia autografata l’11 Novembre 2020, e nel mio impacchettare e spacchettare la mia vita tra uno scatolone e l’altro anche certi libri sono finiti in fondo ad una lunga lista di “fila da riprendere”.

Non pensavo sarei mai entrata in una radio eppure è successo, e non una radio qualsiasi, ma una che respira le “pietre” (rocks) miliari della Rock Music Culture 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E come poteva accadere che riprendessi le fila del Rock se non grazie al Rock stesso?

Che dono per me anche solo varcare la soglia di un tempio sacro come lo è La Radio!

Il mio sogno di ragazzina di fare la speaker mi ha strappato un tenero sorriso che nella frenesia di quella serata è durato, almeno esternamente, solo un istante. In fondo c’era una festa con musica live al di là della porta, dove le emozioni avrebbero avuto modo di “impadronirsi” dei presenti, compresa ovviamente io.

Come sempre nella gioia immensa, anche lacrime di gioia hanno trovato il loro spazio.

Crescere con la Musica

Sono cresciuta in una casa dove le casse di mio fratello erano realmente più alte di me. E io che prima esploravo il suono ascoltando come cambiava avvicinando l’orecchio tra i coni alti, medi e bassi di quel capolavoro sonoro che erano quelle mastodontiche casse, e poi mi sdraiavo a terra per sentire la differenza del suono che si diffondeva attraverso il pavimento nelle mie orecchie, ancora oggi quando incontro chi ama la Musica come la amo io mi lascio sorprendere.

A Bra mi sono sorpresa di trovare così tante persone, raccolte in un unico luogo, in un unico momento ad amare la Musica come la amo io.

Da bambina alzavo il volume così alto che vibrava tutta casa e il vicino del piano di sotto, veniva sempre a suonarmi per dirmi di abbassare. Spesso non sentivo nemmeno il suono del campanello e me lo ritrovavo proprio alla porta. 

All’epoca quelli erano i miei concerti privati.

Il potere taumaturgico della Musica

La vita proprio come la Musica ha la splendida capacità di creare connessioni catapultandoci in nuove realtà e dimensioni, come quando siamo ad un concerto e l’energia di migliaia di persone ci invade e noi glielo lasciamo fare.

Quanti concerti ha visto Paola Maugeri e da che posizione privilegiata le note hanno attraversato le sue orecchie e il suo corpo. Sì, decisamente un gran bel mestiere le ha donato la vita (come lei stessa afferma in Rock and Resilienza).

Paola Maugeri è una donna che ha coltivato la sua passione rendendola una professione. Raccontare la Musica e avere l’occasione preziosa di parlare con le più grandi rock star del mondo con la delicatezza e l’umanità che la contraddistinguono e che hanno fatto si che ogni grande artista, anche nello spazio di una intervista si aprisse a lei mostrando che tolti i riflettori restano i valori umani, e che dietro all’artista c’è sempre un uomo o una donna di grandissimo spessore e saggezza.

Così a mio modo la consistenza della Musica, esplorata in una nuova forma in quel sabato notte ha fatto si che qualche sera dopo, era il 21 Settembre 2023 (data per altro con un suo precipuo significato come venni a scoprire all’indomani), mi sono avvicinata alla mia libreria bianca, l’ho aperta, ho preso questo libro.

La sensazione è stata la stessa di quel sabato sera, oramai domenica mattina in quel limite tra la notte e il giorno, in cui ho toccato di nuovo un giradischi in quella piccola città piemontese, un po’ come quando senti il richiamo della notte, per citare Kavinsky, e puoi solo rispondere!

Iniziando a leggere Rock and resilienza, per la prima volta mi sono ritrovata a leggere le mie stesse emozioni nelle parole di Paola Maugeri. Mi sono commossa e nella mia mente l’ho ringraziata e nella realtà ho ringraziato la persona che mi aveva donato tutto questo nell’arco di poche ore.

Ancora grazie!

Grazie a entrambi.

Una vita da rockstar

La Musica è il fine, la fama è il mezzo. Un mezzo atto a divulgare messaggi che cambieranno la vita di molti.

Parole che sono poesia oltre che suono magnifico che chiariscono e danno forma alle nostre emozioni più profonde. Questo è Musica e abbiamo il dovere sociale di promuoverne l’ascolto attivo e qualitativo.

L’unico modo per “possedere” la Musica è lasciare che diventi parte di noi. Acquistare un vinile e toccarlo amplifica la nostra connessione e ci dona il privilegio di essere parte, ma è una foto che guardi e riguardi, tocchi e ritocchi memorizzandone ogni sfumatura, ma la differenza la fa essere parte attiva di questa forma d’arte portando Musica nella nostra vita e imparando da essa, permettendole al bisogno anche di curarci e di darci quella forza d’animo che a volte dimentichiamo di avere.

Uno straordinario viaggio autobiografico di come la Musica sia stata ingrediente fondamentale nella vita di Paola Maugeri e l’abbia resa a sua volta portavoce straordinaria e profondamente umana.

Già l’umanità! Perché vivere rock significa essere totalmente fedeli a noi stessi e arricchirci l’un l’altro anche grazie al grande messaggio che è insito nella Musica: la resilienza.

So be rock!

Info bibliografiche

Titolo originale: Rock and resilienza

Autore: Paola Maugeri

Prima pubblicazione: Novembre 2017

La mia edizione: I edizione – Novembre 2017

Editore italiano: Mondadori

Collana: –

Genere: musicaautobiografico

Numero di pagine: 108

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Kintzukuroi

Copertina del libro di Camilla Boniardi Camihawke "Per tutto il resto dei miei sbagli"

GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

Cosa c’è di più autentico di promettersi amore “Per tutto il resto dei miei sbagli”?

A pensarci ad una promessa così autentica viene in mente il film cult Se scappi ti sposo con Julia Roberts e Richard Gere, perché in fondo l’amore vero è questo: avere consapevolezza del rischio che tutto possa finire e fare di tutto per continuare a farlo vivere, nonostante gli sbagli

28 FEBBRAIO 2022

GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

Kintzukuroi di Tomas Navarro. Ecco la mia recensione.

Ogni volta cerco di approcciarmi ad un libro con il massimo dell’imparzialità e anche questa volta leggendo “Per tutto il resto dei miei sbagli” di Camihawke è ciò che ho fatto.

Avrebbero potuto fuorviarmi le numerose critiche rivolte all’impostazione autobiografica di questo romanzo, oppure avrebbe potuto frenarmi la genuinità di alcune espressioni che Camilla Boniardi, “Camihawke” sui social, usa sin dalle prime pagine.

Nella lettura di ”Per tutto il resto dei miei sbagli” ho trovato una genuinità e un’assenza di fronzoli come difficilmente si trova in un libro. E leggendo questo, vi ho trovato la bellezza di emozioni nude e autentiche. Quelle emozioni che sanno di quel gelato alla fragola che Leandro descrive a Marta la nostra protagonista, la quale ci mostra quanto sia difficile continuare a vivere la propria vita nonostante le difficoltà e lo scegliere la strada giusta per sé e per il proprio futuro, a prescindere che lo si condivida con altri o semplicemente con sé stessi.

Prima di tutto sappi che la fragola

è una scelta coraggiosa, una scelta pura.

Marta nei 25 anni di vita vissuti finora, di fiducia in se stessa non è che ne abbia mai avuta chissà quanta. Dalla bambina vergognosa che si nascondeva dietro le gambe della mamma, a quella ragazzina che oltre oceano non riusciva nemmeno, dall’alto del suo “Ottimo! (Con punto esclamativo)” guadagnato con tanto impegno, a pronunciare un semplice: “Io non parlo inglese” che più base di così non si può.

Ci devi provare, amore mio.

Questa sua fragilità e totale assenza di passione per la socializzazione troveranno cura dapprima nell’affetto della sua migliore amica Olivia, e poi inaspettatamente in se stessa.

…di oppormi allo spinto fatalismo per i quale gli amici sono quelli che capitano, e con questi dobbiamo imparare a convivere,

Olivia! Lei si che sapeva sempre come prenderla, come tirarla su dall’ennesimo errore d’amore (che poi forse di amore vero quella storia ne aveva ben poco). E di infonderle coraggio per superare anche questa volta quell’esame di giurisprudenza, che la sua autostima pari allo zero aveva già catalogato come infattibile da qui ai prossimi mille appelli.

né abbastanza forte da trasformare in azione un pensiero di riscatto

che potenzialmente avrebbe potuto fare la differenza.

Le conseguenze di questa mia insicurezza cronica erano disastrose.

Ma tanto sia in occasioni come questa che in tutte le altre che Marta vive, scoprirà e ci ricorderà! che se nella vita hai il coraggio di rischiare, di buttarti da “quella scogliera” dalla quale hai sempre avuto troppa, ma proprio troppa paura per saltare, puoi seriamente correre il rischio di vivere qualcosa dove nemmeno i sogni di felicità più arditi sono mai riusciti a spingersi.

Inaspettatamente la storia d’amore che (senza spoiler che già lo si sa dai social), Marta e Leandro (Camilla e Aimone) vivono, non è il focus del libro. Il cuore pulsante è invece l’intero percorso che si attraversa come singoli, prima di essere pronti a vivere in coppia: perché per vivere anche la storia d’amore più bella della propria vita bisogna essere pronti, entrambi.

…nessuno dovrebbe investire il proprio tempo a cercare di rispecchiare le proiezioni degli altri.

E non ci si può ritenere pronti, se ciascuno dei due non è diventato grande abbastanza da reggersi felicemente sulle proprie gambe senza paura, per poi condividere il coraggio di vivere insieme e ancora di più di sbagliare insieme, “per tutto il resto dei nostri sbagli”!

Lo devi sempre tenere presente, perché una cosa può essere anche bellissima e perfetta, ma se non è tempo, cara mia, non c’è niente da fare.

…si deve essere più felici in due rispetto a quanto non lo si è come individui,

altrimenti ogni sforzo perde di significato…

In più di una occasione mi è capitato di sentire Camihawke definire la sua storia con Aimone (quella vera e non trascritta), come un: amore antico

La felicità è una cosa seria, e se c’è, deve essere assoluta, senza ombre e senza pena.

e questo aspetto romantico trova la trasposizione nella storia epistolare che Marta e Leandro si trovano a vivere, in una perfezione che solo ad immaginare un fondo di verità in questo amore così diretto e autentico, non si può che lasciare che gli occhi si bagnino di lacrime. La bellezza delle parole e delle situazioni scritte prima e condivise “di persona” poi, che i due si trovano a vivere tra le pagine di questo libro, ci porta a sperare che siano capitate a Camilla e Aimone anche nella vita vera.

Probabilmente è vero che se non ti piace la stessa musica non puoi andare d’accordo! E questo è decisamente vero per Marta e Leandro, che incontratisi nella musica hanno poi condiviso (e apprezzato), i rispettivi gusti musicali tra le righe delle e-mail (moderne lettere) che i due si sono inviati nel corso dei mesi, consolidando dapprima e distruggendo poi, un modo meravigliosamente intimo e autentico di comunicare e conoscere l’altr* entrandogli dentro.

Come in questi mesi in cui non ti ho mai vista, ma ho sempre saputo che c’eri

Per tutto il resto dei miei sbagli credo che sia la promessa d’amore più autentica che si possa fare all’altra persona, perché di sbagli nella vita ce ne saranno sempre tanti, dai più banali e quotidiani a quelli un po’ più seri, eppure la bellezza di affrontarli insieme è l’unico vero obiettivo che una coppia dovrebbe avere, avanzando nella vita un passo dopo l’altro, con tutta l’onestà di cui si è in grado.

Per tutto il resto dei miei sbagli” credo parli proprio di questo: di onestà prima di tutto verso se stessi, per poi essere data anche ad altri godendo della pace che si prova ad essere accolti dall’altr* esattamente per come si è con tutti i propri difetti e odori;

…le tempie…non so, non saprei spiegarlo. Sanno della tua pelle

soprattutto quelli che si cerca di camuffare perché nessuno ci ha mai detto di quanto siano meravigliosi, e da soli non siamo mai stati in grado di coglierne la bellezza. Quindi sì Camilla Boniardi conferma che abbiamo bisogno degli altri, ma prima di tutto abbiamo bisogno di noi stessi per avere una vita piena e appagante soprattutto se, o meglio quando, scegliamo di condividerla con qualcun altro.

Oltre la storia tra Camilla e Aimone

Se non si fosse “influenzati” dalla trasposizione letteraria della relazione tra Camilla e Aimone, ritengo, ci si potrebbe soffermare anche su quello che è l’aspetto psicologico dell’intero romanzo. L’autrice infatti affronta forse tutti i suoi angoli privati come le sue esperienze di bimba, la sua timidezza, l’amore verso i suoi genitori che hanno sempre assolto al loro compito, persino nella stesura di questo libro; fino ad arrivare ad affrontare nella maniera più delicata possibile il suo essere “troppo magra” e il suo aver superato tutto questo semplicemente vivendo.

Persino la copertina (e questa è una cosa che mi piace tantissimo!) acquisisce un senso compiuto solo alla fine, quando assorbita l’ultima parola e, forse, aver versato l’ultima lacrima si chiude il libro tra le proprie mani e si riguarda la “prima di copertina” con rinnovati occhi e si vede il luogo dove i due innamorati hanno sperimentato tanto la vicinanza tanto la lontananza (e dopo questa devi per forza leggere “Per tutto il resto dei miei sbagli” perché non ti spoilero assolutamente niente).

Un libro di autoguarigione e di analisi ma soprattutto del far pace con il proprio trascorso e quello di chi d’ora in avanti ci accompagnerà nella nostra vita auspicabilmente:per tutto il resto “dei nostri” sbagli.

 

É già tutto pronto devi solo volerlo.

Personaggi

  • Marta Sartori: la protagonista. Ha 25 anni, studia Giurisprudenza dopo avere lasciato gli studi in biotecnologie. Non è soddisfatta del suo percorso di studi, di sé stessa, della sua vita sentimentale e solo dopo un viaggio (o forse più d’uno) troverà il percorso giusto per lei sotto ogni punto di vista. É miope dall’età di sette anni, ma non si fa riferimento ad occhiali in tutto il libro, quindi la si può immaginare nell’uso di lenti a contatto. Ha un metodo di studio pessimo, e solo grazie a Olivia che le infonde coraggio alla fine riesce a laurearsi. Ama la musica e la band di Leandro è la sua preferita. Il suo compleanno è da sempre un evento importate e da questo momento in poi ancora di più.
  • Olivia Olli“: la migliore amica di Marta, A lei deve praticamente una delle cose più belle capitatele nella vita: l’incontro con Leandro, ma anche la laurea in Giurisprudenza che se non era per lei Marta ancora era lì a preparare lo stesso esame. Le due si supportano da sempre e hanno davvero una gran bel rapporto, di quelli che ti capisci senza parlare.
  • Leandro: cantante e frontman della band preferita da Marta. Vive a Perugia la sua città natale e ha una storia finita che non è ancora del tutto nel suo passato. É evidentemente affetto da romanticismo cronico e questo riesce a manifestarsi appieno nella relazione con Marta, nonostante tutto… Ama le cose semplici e autentiche e preferisce “i grandi gesti” al lusso ostentato, a Perugia guida una “Punto blu sgarrupata” e il suo vino preferito è l’Amarone, perché nasce da uno “sbaglio” e avendo per lui un fascino raro la storia di questo vino è divenuto col tempo “il vino delle occasioni speciali”
  • Riccardo: amico di Leandro e di tutta la sua band, si rende utile durante i concerti occupandosi del merchandising; ma alla fine lascerà questo suo “ruolo” per rimettersi a studiare e costruirsi una carriera “canonica”, anche se la nostalgia dei tour è sempre tanta! É durante il primo concerto a cui Marta e Oliva vanno che Riccardo si incontra con quest’ultima e quindi poi Marta conosce Leandro, ma non sarà l’unico suo ruolo da “cupido”.
  • Andrea Sartori: fratello “grande” di otto anni di Marta, è il secondogenito.
  • Marco Sartori: secondo fratello di Marta ed è il più piccolo dei tre.
  • Dario: è il fidanzato di Marta. I due non si frequentano da molto ma non hanno una relazione forte anzi, in realtà non soddisfa nessuno dei due. Viaggiano talmente in maniera asincrona che quando una decide di rompere la relazione, l’altro ci mette il tutto per tutto per farla funzionare.
  • Tommaso: amico di Dario, è sempre presente durante le uscite con Olivia persino, insieme ad altri amici, la sera del compleanno di Marta.
  • Federico: anche Olivia ha i suoi problemi di cuore, e Federico per lei è decisamente una questione da risolvere decisamente da troppo tempo.
  • Pierluigi “Gigi”: anziano signore dal quale Leandro acquista il suo pianoforte, che è stato messo in vendita dopo la morte della moglie Angela
  • Angela: moglie di Gigi, ha sempre amato ascoltare il suo amato suonare e probabilmente anche in questo caso, è stata la musica a unirli “finché morte” non li ha separati.
  • Professor Corradini: braccio estro del Professor Bianchi
  • Professor Bianchi: professore di diritto commerciale alla facoltà di Giurisprudenza frequentata da Marta
  • Greta: ex fidanzata di Leandro. É ancora innamorata di lui, tenta di ricostruire la relazione e per un gesto sconsiderato a seguito di un incidente stradale rischia la vita. Leandro l’assiste nella guarigione, un po’ per affetto un po’ per senso di colpa e questo comporterà delle scelte dolorose per più di una persona.
  • Giovanni: bisnonno di Marta
  • Joaquim: insegnante di surf che Marta incontra in Portogallo con il quale si curano vicendevolmente le ferite del passato. Diventano anche colleghi e la separazione non peserà a nessuno dei due, anzi entrambi guardano al loro passato con affetto
  • Piero: una delle tante persona incontrate per strada sulle quali Marta immagina delle storie.
  • ??: capo di Marta presso il giornale dove inizia a scrivere già da prima della laurea in Giurisprudenza
  • Nicola: amico di Leandro che compie gli anni proprio al momento migliore.

 

Info bibliografiche

Titolo originale: Per tutto il resto dei miei sbagli (italiano)

Autore: Camilla Boniardi

Prima pubblicazione: 2021

Prima pubblicazione in Italia: 20 Aprile 2021

La mia edizione: 2021

Editore italiano: Mondadori

Collana: –

Genere: Romanzo

Numero di pagine: 295

Preceduto da: Per tutto il resto dei miei sbagli è il primo libro dell’autrice

Seguito da

 

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Se non ti vedo non esisti, ma tanto lo so che ci sei lo stesso!

Se non ti vedo non esisti, ma tanto lo so che ci sei lo stesso!

Primo romanzo di Levante

ROMANZOROSA

Se non ti vedo non esisti, ma tanto lo so che ci sei ancora!

Sì è vero che esiste il detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” ma è davvero ciò che vogliamo? Renderci cieche, per non vedere ciò che non riusciamo a scardinare, al punto di non vedere più nemmeno noi stesse?!

In questo suo primo romanzo Levante (Claudia Lagona) più che a nascondere la polvere sotto il tappeto, ci invita a tirarla fuori! A ricominciare a vederci perché solo ciò che vediamo esiste davvero, comprese noi stesse!

7 GIUGNO 2023 – TORINO

ROMANZOROSA

Se non ti vedo non esisti di Levante. Ecco la mia recensione

 

Probabilmente questo libro è sull’arte di imparare ad amarsi, sulla capacità di lasciare fuori dalla nostra vita quello che ci fa male e sull’intelligenza di seguire quello che è il nostro istinto e a volte quelli che sono i consigli che ci arrivano dalle persone che ci amano davvero. Accontentarsi di briciole d’amore, indipendentemente da quanto sia gustoso il pane da cui si staccano, non appagherà mai il nostro appetito d’amore e di serenità. In fondo perché accontentarsi e soprattutto perché permettere agli altri di farci sentire in colpa per quando ci sentiamo bene, perché la vita ce la stiamo godendo a pieni sorsi?

Per quale motivo avrei dovuto accontentarmi delle briciole quando avevo fame di vita?

Io di corsa a saltare ostacoli, tentare capriole e lanci nel vuoto senza il minimo terrore di schiantarmi al suolo, che di vita ho solo questa.

Ecco allora che creare dei confini che ci proteggano è nostro compito, avere giorno dopo giorno consapevolezza che l’amore ce lo meritiamo tutto senza compromessi questo significa che meritiamo tanto di riceverlo quanto di darlo, perché solo in questo scambio bilaterale c’è la felicità autentica. 

Cos’è giusto? Quello che ci rende felici è giusto 

Era […] serena, e non aveva paura di amare se stessa senza che qualcuno le raccontasse di quanto valeva, di quanto era bella.

Sono una figa! Scrivo su Rolling Stone…

…ma la mia vita privata va a rotoli! Se fossimo stati ne Il diavolo veste Prada avrei potuto dire: “È così che funziona quando funzioni nel mondo del lavoro!”…ma Se non ti vedo non esisti di Levante è un’altra storia e qui la protagonista si chiama Anita.

Indubbiamente nei disastri d’amore, essere una donna di successo come lo è Anita aiuta non poco, perché quando sei un po’ giù e fai un lavoro figo puoi salire su un aereo e volare fino a New York (anche se per lavoro), oppure prenotare una vacanza in Sardegna (per sfuggire al lavoro) anche se magari sei così sciocca da fartela rovinare da uno dei tuoi sbagli in fatto di uomini!

E magari finisci anche con l’avere una rubrica tutta tua su Rolling Stone (senza s che gli Stones! sono la band mi raccomando ai dettagli) quasi a dare il colpo di grazia, o il sigillo ufficiale, di quelli che sono i tuoi casini amorosi. E di casini ne hai fatti tanti perché dell’amore ti rimane soltanto il colore rosso di una cucina, che sta dentro un appartamento di Milano, che hai affittato per un mese per sfuggire a quella vita che non sai se vuoi, o forse lo sai non vuoi accettare il fatto che quella stessa vita che hai voluto così tanto, adesso è totalmente estranea e non vedi l’ora di liberartene.

Ci provi persino col tradimento ma non è così che si chiude una relazione che è appesa al filo di una ragnatela! Si spezza il filo, si tolgono le ragnatele e si butta il ragno fuori di casa, perché quando una storia è finita, è finita e basta.

 Conoscevo gli abissi mi ero ripromessa di non tornarci, non me lo potevo permettere più

Lui sapeva parlarmi senza fiatare, con un solo sguardo aveva il potere di farmi prendere la decisione giusta

E allora qual è il significato del tradimento perché certo quando si tradisce si tradisce l’altra persona ma, ancora di più noi stessi perché ci declassiamo ad essere “l’altra“, oppure a far diventare “l’altro“ qualcuno che in realtà ci aiuta soltanto ad andare sempre più a fondo.

Fanno tutti i fotografi, ci fosse qualcuno che fa il panettiere! Mi è venuta fame andiamo a pranzo

Insomma perdiamo la capacità per un certo lasso di tempo di proteggerci dal primo tipo interessante (si okay molto interessante) che incontriamo su un aereo, o all’ennesima mostra del nostro artista preferito. Insomma per non liberarci delle situazioni scomode, ci liberiamo della nostra vita smettendo di curarla e proteggerla.

Ho fatto un casino e mi sono rovesciato addosso un progetto di vita che valeva la pena di vivere appieno.

È così, siamo ponti: […] siamo vita perché ci mischiamo ad altre vite

Tradire noi stesse…e poi (per)donarci

finalmente mi prendevo la responsabilità del mio peccato più grande: aver tradito me stessa

E proteggersi significa anche tenere per sé certi segreti, invece di darli in passo affidandoli al primo sconosciuto che ci fa sentire accolte, perché siamo noi che dobbiamo accoglierci non un estraneo, siamo noi che dobbiamo curare le nostre ferite e sputare via il veleno dalla nostra vita succhiandolo via alacremente come si fa con un bacio avido. Questo è il modo per donarci la vita, quella la stessa vita che abbiamo maltrattato e calpestato e con la quale abbiamo fatto casino in tante di quelle maniere che a contarle tutte non ce le ricordiamo neanche.

perché ci stavamo scrivendo come si fa solo sul diario segreto?

Spesso ci troviamo incasinate, ma se torniamo ad essere abbastanza gentili con noi stesse possiamo arrivare perfino a perdonare il tanto male che ci siamo fatte e che abbiamo permesso ad altri di farci.

Portare o riportare la bellezza nella nostra vita, nelle sue tante forme è atto dovuto e tanto tanto bello. Alla bellezza infatti non ci si deve mai abituare, anzi sempre la si deve portare mantenere le nostre vite vite!

Io alla bellezza non ho mai fatto l’abitudine, la pretendo dentro e fuori di me, dentro e fuori dagli altri, come una responsabilità umana dalla quale non ci si può assolutamente sottrarre

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

La bellezza dell’amore puro

Certo che in tutta questa poltiglia che è la nostra vita, anche se indossiamo delle scarpe davvero molto belle, ci camminiamo veramente male! Altro che red carpet e anche al giorno del nostro compleanno corriamo (sempre sui tacchi ovviamente) il rischio di arrivarci nella versione peggiore di noi stesse. Beh ecco io compirò 34 anni il 23 Agosto 2023, ed ho intenzione di arrivarci non così masticata dalla vita come ha fatto Anita, che di amore per sé stessa ne aveva davvero poco.

Anita bella certe cose possono saperle soltanto gli occhi

Non si regalano i diamanti agli sconosciuti, specie se questi ti offrono solo caramelle

Ma per fortuna nonostante in alcuni momenti della nostra vita siamo davvero delle incoscienti, alla fine chi ti ama davvero un Devoto-Oli (il dizionario dei sogni o quasi, che persino io non ho ancora mai avuto!), te lo regala così che tu possa trovare nuove parole che possano descrivere le tue 1000 me le tue 1000 te e tutte quelle che ciascuna di noi ha dentro e che ad un certo punto deve prendersi l’impegno di conoscerle. Sì! conoscerle una per una così che magari la smettono di fare baccano nella tua testa e si accordano sull’importanza di rimanere tutte insieme, unite.

Promemoria per donne forti

Recentemente ho scritto anche la recensione di un libro su Frida Kahlo, quindi ho sorriso quando mi sono ritrovata sotto al naso il suo nome tra le pagine di Se non ti vedo non esisti di Levante, ma se parliamo del connubio donna e forza mi vuoi davvero dire che Frida non è tra quelle che ti vengono in mente?

Frida Kahlo mi aveva raccontato le migliori storie

Ecco appunto che questo libro è un promemoria per donne forti ma che hanno anche le loro fragilità di cui occuparsi; e che ci riescono un po’ grazia loro stesse un po’ grazie gli amici, quelli veri, riescono a davvero a prendersi cura di creature così piccole e delicate, come certe donne (altezze a parte) in alcuni momenti diventano.

E che cosa bellissima è avere qualcuno che, ovunque tu sei è presente, che sa perfettamente come stai anche se non dici nulla perché in quel momento tu non vuoi sapere davvero come stai? E allora che fai? Neghi a te stessa iniziando a raccontare bugie fino a che queste non diventano davvero troppo grandi! E così come un rifiuto ingombrante che lasci fuori dal portone di casa per essere portato via da un estraneo, allo stesso modo speri che arrivi qualcuno a toglierti questo peso dal cuore, perché tu non sai togliertelo da sola.

La solita storia di toccare il fondo e scoprire che c’è sempre un pezzo da scavare e si fece sera e la mia penna era ancora riposo.

In casa dell’uomo che mi aveva scopato la testa? Perché si di questo si trattava: aveva fatto l’amore con il mio cervello

E non è questo il senso di nascondere in cantina qualcosa, pur di non vederlo di non sentirlo perché se non ti vedo non esisti, ma in realtà esiste anche quello che non vediamo! 

Era la storia di sempre quella di creare il caos e rimettere ordine al fine di stare bene

Nessuno spargimento di inchiostro a casa dei miei labirinti emotivi

A E io non ero sicura di voler passare da un legame ad un altro senza mai realizzare il mio desiderio di indipendenza

E ad un certo punto in cantina dove abbiamo nascosto la parte più fragile di noi dobbiamo per forza scenderci e se siamo fortunati qualcuno ci accompagna, in questa virtuale discesa agli inferi, perché poi al posto di quel buio che non è poi così pesto come i lividi che ancora portiamo addosso, si accende la luce.

Che la notte non è nera, la notte è blu.

Perché la verità è che quando l’universo sa cosa vuoi fa di tutto per aiutarti a realizzarlo

Sinossi

Anita, redattrice in una rivista di moda, è quello che tutte sognano di essere: bella, giovane, elegante e colta. Ma anche tremendamente complicata.

«Certe cose possono saperle soltanto gli occhi.»

Sua madre e sua sorella, così concrete, non capiscono da dove arrivi la sua inquietudine, quella voglia di mangiarsi ogni attimo come fosse l’ultimo e di scappare a gambe levate non appena qualcuno minaccia di metterla in gabbia. Anita però lo sa bene: quando si guarda allo specchio, le sue “mille me” – così le chiama lei – riflettono i suoi cambiamenti di umore e la incoraggiano, la contraddicono, la rimproverano quando sbaglia. Perché Anita sbaglia spesso, soprattutto quando si tratta di uomini. I suoi errori più grandi sono tre: Filippo, affascinante e indisponibile, incontrato per caso su un volo per New York; Flavio, un incrocio di sguardi che si è trasformato in passione; e poi Jacopo, il marito che le è sempre stato accanto ma ultimamente sembra non capirla più. Anita crede di amarli tutti, ma forse la verità è che la vita le sta sfuggendo di mano, come la sua immagine riflessa nello specchio. Dovrà scavarsi dentro e fare i conti con un passato ancora dolorosissimo, per imparare a prendersi cura di sé senza smettere di innamorarsi e di sbagliare: solo così potrà ricominciare a vedersi, e a esistere, davvero.

Info bibliografiche

Titolo originale: Se non ti vedo non esisti (italiano)

Titolo: Se non ti vedo non esisti

Autore: Levante

Prima edizione: 2017

Prima edizione italiana: 19 gennaio 2017

La mia edizione: VIII edizione – Ottobre 2022

Editore italiano: Rizzoli

Collana: –

Genere: Romanzo

Numero di pagine: 262

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Animali fantastici. Dove trovarli? Nella fantasia della Rowling

Animali fantastici. Dove trovarli? Nella fantasia della Rowling

Libro su Frida Kahlo

ROMANZOFANTASTICORAGAZZI

Animali fantastici. Dove trovarli? Nella fantasia della Rowling

Ma che bellezza è guardare una New York anni ’20 fare da scenario al il mondo magico immaginato da J.K.Rowling, stavolta nel ruolo di sceneggiatrice!

16 APRILE 2020 – ROMA

ROMANZOFANTASTICORAGAZZI

Animali fantastici e dove trovari – Screenplay – di J.K.Rowling. Ecco la mia recensione.

 

Siamo nel 1926, e la scena d’apertura è quella più classica: una nave che arriva a New York. Ma di normale uno dei suoi passeggeri, Newt Scamander, ha ben poco. Il magizoologo ha per l’appunto come unico compagno di viaggio una valigia, che è un mondo a parte nel vero senso della parola, così come i suoi ospiti magici, in attesa di essere liberati in Arizona. Per quanto accoglienti possano essere le repliche dei loro habitat naturali, creati nella valigia (si! nella valigia) anche queste creature, si lasciano sopraffare dal richiamo di New York. Escono deliberatamente dalla valigia, disseminando disordine nella città e panico negli uffici del MACUSA, dove l’allarme è praticamente fisso su “elevata possibilità di essere scoperti”.

…Non credo sia una sogno.

Cosa glielo fa dire?

Non ho la capacità di immaginarmelo.

Jacob Kowalsky

Ma gli animali fantastici di Newt, non sono le uniche creature magiche presenti a New York, e neanche le più pericolose. E’ l’Obscurus a mettere tutti in allerta, e la squadra che verrà a formarsi sarà inaspettatamente efficace! Newt Scamander trova inimmaginabilmente, un valido assistente nel no-mag Jacob Kowalski, nel quale

…riconosce uno spirito affine

riferito a jacob kowalsky

e nelle le due streghe Tina e Queenie Goldstein, che a ben vederle nessuno direbbe essere sorelle. Indovinare chi ha preparato la cioccolata tra le due?

Ma gli abbiamo fatto la cioccolata

Queenie Goldsterin

Un Obscuriale è una forza potente perché non imbrigliata. E’ l’essenza del caos, così potente da uccidere perfino il mago che lo ha generato. Questo fa di lui un alleato perfetto, per la realizzazione dei piani del mago oscuro Gellert Grindelwald, il quale nelle sembianze dell’Auror Percival Graves, ha creduto di garantire il successo dei suoi piani: restituire libertà al mondo dei magici a discapito dei no-mag. Il suo strano atteggiamento nei confronti dei Credence viene infine smascherato, rivelando la sua vera identità

In un abbraccio che pare esprimere dominio più che affetto

riferito a Gellert Grindenwald

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Ma questo è già il secondo capitolo della trilogia cinematografica, annunciata il 12 settembre 2013 dalla Warner Bros

In questo contesto ci troviamo davanti ad uno screenplay, ossia una versione trasposta del film Animali fantastici e dove trovarli. L’edizione esce appunto nel 2017, dopo la versione cinematografica del 2016, nonostante la prima versione editoriale (integrale), sia stata scritta già nel 2001, per scopi benefici.

La prima versione del 2001 di questo romanzo fantastico, si propone al pubblico come la copia di uno dei libri di testo richiesti fin dal primo anno ad Hogwarts, intitolato appunto Gli animali fantastici: dove trovarli, scritto nel 1918 dal famoso magizoologo Newt Scamander e pubblicato poi nel 1927.

Essendo un libro di testo lo si immagina ricco in dettagli e varietà e certo rimaniamo soddisfatti per oltre a contenere la storia della Magizoologia, Scamander descrive ben settantacinque specie di creature magiche. Il testo è unico nel suo genere proprio perché molte delle informazioni in esso raccolte, provengono dai numerosi viaggi compiuti dal magizoologo stesso.

Albus Silente, ha sempre avuto un’affezione particolare per Newt, sin dai tempi di Hogwarts nonostante al quarto anno abbia dovuto espellere l’allora allievo Scamander e dimostra in quest’occasione la sua riconoscenza per il lavoro svolto scrivendo egli stesso l’introduzione. E certo non può che essere presente anche la forte ironia che scandisce tutti gli eventi nel mondo magico nato dalla mente della Rowling; il pretesto è qui offerto dal trio Harry, Ron ed Ermione. Le pagine che leggiamo sono infatti la copia del testo di proprietà dello Harry, ciò significa che troviamo tutta una serie di annotazioni personali che come flashback, ci riportano ad avventure vissute insieme a loro durante i primi quattro anni ad Hogwarts; quelli non tenebrosi.

Per soddisfare la curiosità bisogna leggere dunque la prima versione di Gli animali fantastici: dove trovarli del 2001 e ricordare una meravigliosa dedica di J.K.Rowling alla sua famiglia, per ricordarci che ciascuno di noi ha sempre qualcun altro a supportarlo nelle proprie avventure, siano esse magiche o reali

…so solo che sarebbe un posto buio e triste dove non avrei voglia di inventare niente.

PERSONAGGI

  • Newton Artemis Fido Scamander Detto Newt e chiamato Newton Artemis Fido Scamandro nei libri di Harry Potter e Gli animali fantastici: dove trovarli, è un magizoologo inglese che viaggia per il mondo in cerca di creature magiche allo scopo di documentarle, classificarle e sensibilizzare la comunità magica alla loro salvaguardia. Appare schivo e timido, e si trova più a suo agio con gli animali che in compagnia di esseri umani. Nato nel 1897, frequentò Hogwarts nella casa di Tassorosso, ma venne espulso per aver messo a repentaglio l’incolumità dei suoi compagni con l’introduzione nella scuola di una creatura pericolosa. In seguito Newt iniziò a lavorare al Ministero della Magia nell’ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche dove, grazie alla sua profonda conoscenza dell’argomento, si assicurò una rapida e brillante carriera. Con le informazioni raccolte nel corso dei suoi viaggi compilò il libro Gli animali fantastici: dove trovarli, divenuto l’opera di riferimento per lo studio delle creature magiche. A New York conosce e stringe amicizia col no-mag Jacob Kowalski e con Porpentina Goldstein, sua futura moglie, e viene coinvolto nella lotta contro il mago oscuro Gellert Grindelwald. È interpretato da Eddie Redmayne e doppiato in italiano da Davide Perino.
  • Jacob Kowalski: è un no-mag newyorkese che lavora in fabbrica ma ha il sogno di aprire una pasticceria. Incontra casualmente Newt Scamander e resta invischiato in una serie di avventure magiche. Stringe un forte legame di amicizia con Newt e si innamora, ricambiato, di Queenie Goldstein. Nonostante gli venga cancellata la memoria, come a tutti i babbani che assistono a eventi magici, pare mantenere qualche ricordo inconscio delle sue peripezie, poiché, dopo aver aperto la sua pasticceria grazie a Newt, crea dei dolci con le fattezze degli animali fantastici da lui incontrati. È interpretato da Dan Fogler e doppiato in italiano da Nanni Baldini.
  • Porpentina Goldstein detta Tina: è un’ex Auror del MACUSA declassata al ruolo di impiegata per aver causato uno scandalo aggredendo la no-mag Mary Lou Barebone in pubblico; aggressione causata dal fatto che Tina volesse difendere il figlio adottivo della donna, Credence, dai maltrattamenti. Incontra Newt Scamander a New York e lo accompagna per obliviare il no-mag Jacob Kowalski, in presenza del quale ha commesso delle magie. In seguito, con la sorella Queenie, aiuta Newt e Jacob a riprendere tutti gli animali fantastici fuggiti per la città; inoltre, assieme a Newt, combatte il suo capo Percival Graves che si rivela essere il mago oscuro Gellert Grindelwald e, alla fine del film, riottiene il suo lavoro di Auror. È interpretata da Katherine Waterston e doppiata in italiano da Francesca Manicone.
  • Queenie Goldstein: compagna di stanza e la sorella minore di Tina è un’affascinante strega bionda dallo spirito libero oltre che un’abile Legilimens ossia legge la mente e delle persone almeno di quelle di cui comprende la lingua. Aiuta Newt, Tina e Jacob nel ritrovare tutti gli animali fantastici dispersi per New York, inoltre contribuisce al loro salvataggio dalla condanna a morte di Percival Graves. S’innamora del no-mag Jacob Kowalski e, nonostante alla fine del film gli venga cancellata la memoria, va comunque a trovarlo nella sua pasticceria. Nel secondo film sembra diventare una dei seguaci di Grindelwald, tradendo sua sorella e i suoi stessi amici. È interpretata da Alison Sudol e doppiata in italiano da Gemma Donati.
  • Gellert Grindelwald È un mago oscuro che seminò il panico nel mondo magico prima dell’ascesa di Lord Voldemort e introdotto nella serie di Harry Potter. Fin da giovane iniziò a mostrare atteggiamenti violenti e malvagi, a interessarsi ai Doni della Morte, magiche reliquie che avrebbero fornito l’immortalità al loro possessore, e a pianificare un nuovo ordine mondiale in cui i maghi avrebbero dovuto regnare sui Babbani per il bene superiore. A causa della sua condotta venne espulso da Durmstrang e si trasferì in seguito a Godric’s Hollow presso la zia Bathilda Bath. I suoi scopi e argomenti affascinarono il giovane Albus Silente, tanto che i due svilupparono una forte amicizia, ma dopo una lite tra i due e Aberforth Silente in cui la sorella di Albus e Aberforth Ariana rimase uccisa, Grindelwald fuggì all’estero e l’amicizia tra i due si ruppe. Dopo aver dato inizio a una stagione di terrore e aver sottratto la Bacchetta di Sambuco al fabbricante Gregorovich, Grindelwald venne infine sconfitto da Silente e rinchiuso a Nurmengard. Anni dopo, ne I Doni della Morte, riceve in prigione la visita di Voldemort in cerca della Bacchetta di Sambuco, il quale lo uccide. È interpretato da Jamie Campbell Bower da giovane e Michael Byrne da anziano in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 e da Johnny Depp da adulto nella serie di Animali fantastici e doppiato in italiano da Fabio Boccanera.
  • Percival Graves: è un Auror a capo dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia del MACUSA. In un periodo imprecisato prima dell’inizio della storia venne sopraffatto da Gellert Grindelwald che iniziò a impersonarlo. Si mette in cerca di Credence Barebone per liberare il suo potere e gettare New York nel caos. Al termine del primo film il suo travestimento è scoperto dal MACUSA. È interpretato da Colin Farrell e doppiato in italiano da Simone D’Andrea.
  • Martha: moglie di Percival Graves
  • Credence Barebone: è uno dei figli adottivi di Mary Lou Barebone, la quale lo maltratta in maniera ancora peggiore di tutti gli altri orfani. Ha un carattere timido, chiuso e introverso e ha un particolare rapporto con Percival Graves che lo sfrutta come informatore per cercare un Obscurus. In seguito, però, dopo che Graves crede di averlo individuato nella sorellina adottiva Modesty Barebone, Graves lo abbandona, definendolo un Magonò. Credence si rivela allora essere l’Obscuriale e, dopo aver ucciso Mary Lou per difendere la sorellina, dà sfogo alla sua rabbia perdendone il controllo. Alla fine del film, nonostante i tentativi di Newt e Tina per tranquillizzarlo, viene abbattuto dagli Auror. Sopravvissuto, Credence viene preso sotto l’ala protettiva di Grindelwald e scopre di essere il fratello scomparso di Albus Silente, Aurelius Silente. È interpretato da Ezra Miller e doppiato in italiano da Manuel Meli.
  • Chastity: sorella di adozione di Credence
  • Modesty: sorella di adozione di Credence, ha 8 anni e i suoi genitori aveva a che fare con la magia. È stata adottata da una famiglia di dodici figli nel Bronx
  • Mary Lou Barebone: è la leader del gruppo estremista I Secondi Salemiani, che aspira a scovare e uccidere tutti i maghi e le streghe. Gestisce un orfanotrofio dove maltratta duramente tutti i bambini che accudisce, in particolare l’adolescente Credence poiché sa che lui è figlio di una strega. Viene uccisa da quest’ultimo dopo l’ennesima angheria ai danni suoi e di sua sorella Modesty, facendo emergere l’Obscurus che è in lui. È interpretata da Samantha Morton e doppiata in italiano da Barbara De Bortoli.
  • Seraphina Picquery: è una potente maga presidente del Congresso Magico degli Stati Uniti d’America; è una donna severa e ligia al dovere, che ritiene di massima importanza che il mondo magico resti nascosto agli occhi dei no-mag. È interpretata da Carmen Ejogo e doppiata in italiano da Laura Romano.
  • Gnarlack: informatore clandestino; è un gangster goblin che gestisce un losco night club il Blind pig. Newt, Tina, Jacob e Queenie si dirigono da lui dopo la loro fuga dal MACUSA per chiedergli informazioni riguardo agli ultimi animali fantastici scappati. Lui cerca in cambio di ottenere da Newt il suo Asticello Pickett, per poi tentare di farli arrestare con una soffiata al MACUSA. È interpretato da Ron Perlman e doppiato in italiano da Paolo Marchese.
  • Bingley: direttore banca che nega il prestito a Kowalski
  • Deliverance Dale: personaggio magico usato da Tina in un imprecazione
  • Red: goblin che lavora al MACUSA
  • Abernathy: lavora al MACUSA
  • Henry Shaw senior: magnate della stampa e padre di Langdon e del senatore
  • Senatore Shaw: senatore di New York, rimane ucciso dall’Obscurus
  • Langdon Shaw: figlio più giovane di Henry Shaw e fratello del senatore Shaw
  • Barker: assistente di Henry Shaw Senior
  • Signora Esposito: padrona di casa dell’appartamento Goldstein
  • Heinrich Eberstadt: lavora al MACUSA, è un delegato svizzero
  • Momolut Tolbert: Delegato britannico del MACUSA
  • Theseus Scamander: fratello di Newt Scamander ed eroe di guerra:
  • Bernadette: Carnefice 1
  • Sam: obliviatore
  • Cecily:  fidanzata di Sam
  • Ruby: strega del MACUSA con cui Sam si vede alle spalle di Cecily
  • Leta Lestrange: compagna di scuola di Newt Scamander la sua famiglia e sua amica intima per svariati anni, si conobbero ad Hogwarts

Animali fantastici

  • Dougal: un Demiguise invisibile. Creatura pacifica ma dotata di un brutto morso se provocato. Ha il pelo argenteo e simile ad un Orangotango Con una strana faccia rugosa. La sua vista è basata sulle probabilità, quindi i suoi occhi sono in grado di vedere non la realtà, ma solo un futuro a breve termine 
  • Snaso: creatura magica incrocio tra talpa e ornitorinco. Adora tutto ciò che brilla e lo nasconde nella tasta stile marsupiale
  • Occamy: creatura magica volatile dal piumaggio color blu, con il corpo di serpente. Sono giustospaziosi quindi crescono fino a riempire tutto lo spazio a disposizione. L’uovo è di puro argento quindi prezioso argento si schiude in mano a Jacob Kowalsky. Teiera e insetto (scarafaggio)
  • Picket: asticello in parte pianta in parte insetto stecco
  • Puffskein Appaloosa: creatura magica
  • Pulvincolo: creatura magica simile ad un ratto con un escrescenza di anemone di mare sul dorso. Quello di Newt si chiama Lewis
  • Billywig: creatura magica di piccole dimensioni; di color azzurro ha  la testa provvista di ali da elicottero 
  • Mooncalf: creature magiche, dal carattere schivo hanno occhi che riempiono tutto il muso
  • Velenottero: bozzolo dal quale se spremuto esce un veleno lucente, forse rimuoverlo ve brutti ricordi simile ad un pipistrello ma spinoso e colorato. Quando attacca si trasforma in un enorme rettile farfallesco dalle ali scheletriche. In questa versione alata e non a “bozzolo” è dotato anche di proboscide.
  • Frank: un tuono alato dell’Arizona simile ad un grande albatros ha ali che luccicano al sole. Dal corpo oro e nero ha gli occhi che mandano lampi quando avverte il pericolo
  • Doxy: creature magiche volatili
  • Scarabeo stercorario:  
  • Graphorn: uno smilodante ma con tentacolo al posto dei denti a sciabola
  • Fwooper: minuscolo uccello rosa shocking
  • Altri asticelli: Titus, Finn, Poppy, Marlow, Tom
  • Ciangotii:
  • Glow Bug: creatura magica Avvincini: creatura magica
  • Nundu: creatura magica quasi uguale a un leone. Ha una criniera che si solleva quando ruggisce
  • Duricawl: : nome creatura magica, è un piccolo uccello paffuto che cammina a mo’ di papera
  • Obscurus: creatura magica nata nei bambini che reprimevano la magia, per evitare persecuzioni sviluppato dal bambino stesso, inconsapevolmente al fine di imbrigliare il proprio potere che in questo modo non si manifesta consapevolmente, ma tuttavia si carica di una forza difficilmente controllabile anche dal “mago” stesso, come per Credence appunto L’età massima documentata di un Obscuriale è di 10 anni. E’ una forma di parassita magico che necessita di un ospite per vivere e che di solito rimane vittima dell’Obscurus stesso
  • Erumpent: : creatura magica simile a un rinoceronte con un corno mastodontico che sporge dalla fronte. Le femmine sono attratte dall’odore pungente  del muschio di Erupment
  • Uovo di Ashwinder:

INCANTESIMI& Nomi

  • Accio
  • Alohomora: apre le serrature 
  • Petrificus Totalus: irrigidisce il corpo ma non la mente di chi riceve l’incantesimo 
  • Aberto: simile ad Alohomora
  • Revelio: rivela la vera identità di un mago
  • Galeoni: moneta magica
  • Lunascopio: strumento magico
  • Fenestra: incantesimo lanciato da Newt per rompere il vetro della gioielleria e recuperare così lo Snaso
  • Ilvermorny: scuola di magia a NY

Info bibliografiche

Titolo originale: Fantastic Beasts and Where to Find Them

Autore: J.K.Rowling

Prima pubblicazione: 2001

Prima pubblicazione (Screenplay): 2017

Prima pubblicazione in Italia: Gennaio 2017

La mia edizione: Ottobre 2019 – I Edizione – III ristampa

Editore italiano: Salani editore

Collana: –

Genere: Fantastico

Numero di pagine: 277

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