ROMANZOBIOGRAFICOGROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

Mission impossible: diventare amica della sfiga che t’accompagna da sempre. Ma si può!

Che cosa fai quando la sfiga è quell’amica maligna che prova piacere quando ti va tutto male?! E che cosa fai quando all’ennesimo round finisci faccia a terra e non hai più nemmeno un briciolo di forza? Giochi d’astuzia, cambia strategia e ti liberi di tutti quelle parti di te che sono sempre state per la sfiga un epico trampolino di lancio.

Ma stavolta sul podio tocca a te salire, perché mentre la sfiga in tutti questi anni è stata pigra tu ti sei reinventata talmente tante volte che finalmente stavolta hai trovato la tua dimensione sia come donna che come imprenditrice.

20 OTTOBRE 2023 – TORINO

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É stata sfiga a prima vista di Federica Micoli. Ecco la mia recensione.

 

Ad un certo punto della propria vita bisogna guardarsi in faccia, ammetterlo prima nella testa e poi dichiararlo ad alta voce: “Ciao il mio nome è ……..e mi attiro la sfiga!”.

Si perché la sfiga quella vera non è quella che ti prende solo in giro, ma è quella che ti fa male davvero! E non si accontenta di romperti una o due volta, ma si esprime al meglio quando ogni volta che ti rialzi, perché in qualche modo sei riuscita a rimettere a posto tutti i pezzi (che si noti ogni volta diventano sempre più piccoli! – ovviamente altrimenti che “divertimento” c’è?!), lei arriva e trova un nuovo modo per demolirti…solo che ogni volta rompe parti più profonde e vitali di te!

Per capirsi, si parte dal romperti una gamba, al farti rinunciare a tutto per un lavoro che poi in un click ti cancella, al farti sentire uno schifo vero sia come persona, professionista (e che ce lo facciamo mancare?!)…come donna, fino a toglierti quel fondamentale pilastro che essendo “fuori di te” era apparentemente immune alla sfiga. E invece no! 

“Quando sai che non puoi sfuggire alla tua sofferenza devi sperimentarla e devi lasciarti mangiare dalla tigre, perché non puoi scappare da essa. Una volta che la tigre ti ha divorato, non resta più alcuna paura. Rimane solo la tigre.”

 ANETTE CARLSTROM

Una sfiga tira l’altra

La sfiga ti costringe a cambiare piani, ti costringe a migliorarti perché devi, altrimenti finisci a vegetare in pigiama per il resto dei tuoi giorni con pizza, gelato e la combo film e serie tv che non stanno al passo del tuo “binge watching” nonostante tu abbia sottoscritto qualsiasi abbonamento “streaming” possibile.

E quando non c’è più assolutamente nulla da guardare (e meno male) che fai?! Ti guardi dentro, probabilmente butti direttamente quel pigiama che oramai hai logorato a forza di viverci dentro, e decidi di dare una nuova forma alla tua vita.

Sì, di nuovo!

Meglio puntare sulla flessibilità, sapersi reinventare, scavare dentro di sé alla ricerca di nuovi talenti, coltivare piani B e farsi trovare pronti quando è il momento di cambiare.

Lottare contro la sfiga sfianca seriamente…

Ti reinventi con tanta di quella fatica, che a malapena hai la forza di godertela un po’ quella versione di te, e sei felice per un po’ finché, la palla da bowling rotola di nuovo e fa crollare tutti i birilli che a fatica avevi risollevato.

Capita una volta, poi un’altra e tutte le volte ti rialzi e sei diventata quasi brava al punto da istigare l’ “ira” della sfiga, che stavolta ti inchioda al pavimento senza la minima possibilità di rialzarti.

In quel momento […] la forza non ce l’avevo.

Più tu cresci, più la sfiga cresce con te. Ed ecco che impara a infliggerti delle vere e proprie batoste, perché “hey, se sei così forte fammi vedere come ti rialzi anche stavolta!”

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Quando conosci il tuo nemico…hai più possibilità di vincere.

Diciamo che “forse” Sun Tzu ci è arrivato prima di noi, appena qualche secolo fa, ma la guerra è un’arte e quando siamo a terra e il guanto di sfida ci viene lanciato, a sbeffeggiarci ulteriormente perché non bastava averci ridotto ad un colabrodo emotivo ed energetico, ecco che il caro e vecchio istinto di sopravvivenza, decide di darci una mano. Certo negli ultimi anni probabilmente era in vacanza su una spiaggia tropicale e prima ancora in ritiro spirituale neanche fosse il Greuille di Süskind nel suo capolavoro Il profumo, ma adesso è tornato ed è in splendida forma.

Quindi sì a conti fatti abbiamo appurato che: 1) la sfiga ce la attiriamo come i polmoni fanno con l’ossigeno, 2) che siamo ridotte piuttosto male ma anche che 3) esiste un positivo, e non uno soltanto, dono collaterale.

Il primo dono collaterale a farci timidamente ciao è la consapevolezza che mentre “noi” in tutti questi anni abbiamo sempre imparato a risollevarci in mille modi diversi, che Edward de Bono e il suo Pensiero laterale sarebbero più che orgogliosi di noi, la sfiga se l’è pressa comoda e ha sempre e solo seguito uno stesso schema. Quindi ora che abbiamo (l’ennesimo) punto di vista alternativo, ci rendiamo “magicamente” conto che noi la sfiga la conosciamo bene, così bene da renderci conto che ha un solo e unico subdolo modo di agire per sabotarci ogni volta!

Ci fa sentire in colpa dei nostri successi, immeritevoli di provare gioia e quasi obbligate a distruggere quello che di bello con tanta fatica abbiamo costruito e portato nella nostra vita.

Ma come già detto se lei agisce sempre con questi “miseri trucchetti” che altro che sindrome dell’impostore, noi invece siamo dotate di pensiero laterale e spogliate di tutto ciò di cui potevamo essere spogliate, rimaniamo solo noi. Noi e i nostri bei buchi da rattoppare ovviamente, e così facciamo: li rattoppiamo uno dopo l’altro.

Ho cominciato un grosso lavoro su me stessa […] liberarmi dal senso di colpa

Ma stavolta lo facciamo con l’intenzione di vincerla questa guerra, sì anche dopo aver perso tutte le battaglie.

Guardiamo la nostra essenza, perché a conti fatti quella solo ci è rimasta, e decidiamo con consapevolezza e intenzione i panni con cui vogliamo vestirci d’ora in avanti!

Ognuna può e deve inventarsi il percorso che preferisce

Certo è un percorso eh, non è che arriva tutto subito e facilmente, però passo dopo passo ci rendiamo conto che anche se abbiamo una veste completamente inaspettata, è esattamente quella che meglio ci permette di essere completamente noi stesse.

Doni collaterali

Personalmente mi ha sempre infastidita la frase “non tutti i mali vengono per nuocere”, non per il significato in sé che è del tutto vero, ma perché spesso è una frase che si pronuncia con leggerezza. Ancor più di frequente proprio da persone che la sfiga vera, quella che ti mette faccia a terra proprio dentro una pozzanghera di fango vero da far invidia a qualsiasi anticellulite “cruelty free”, non l’hanno mai vista.

Ma noi tra queste righe, e nella nostra vita vera, quella dove ci siamo rialzate ogni singola volta possiamo dirlo davvero:

É stata proprio la sfiga a temprarmi, a darmi una marcia in più.

Ora mi rendo conto che ammettere questo, scatena una rivolta tra tutte le “mille me” che albergano in ciascuna di noi, perché sono tutte d’accordo (anche questa volta), sul fatto che: “Ma non c’era un modo più soft di guadagnarsi questa benedetta marcia in più?! Noh?! Vabbè.”

Ed ecco che proprio ingranando questa marcia in più ci ritroviamo a salire dritte dritte su quella montagna e a raggiungere proprio quel luogo, dove le lacrime diventano elisir che rattoppano i nostri buchi. Eh si, non siamo più un colabrodo! Eh sì, abbiamo delle belle cicatrici, ma finalmente tutti i nostri buchi si sono richiusi e possiamo accogliere completamente l’abbondanza della vita.

Quando hai vissuto per tanto tempo al buio, ogni goccia d i luce è un dono e una conquista

In tutto ciò noi, che siamo smart più dei nostri smartphone, grazie ai quali però abbiamo costruito la nostra carriera o almeno ci siamo date una mossa perché come dice Veronica BeniniLa vita inizia dove finisce il divano“, finalmente siamo libere dal senso di colpa e  avanziamo nella nostra vita con una leggerezza e determinazione che non avremmo mai nemmeno immaginato.

Bel dono collaterale noh?!

Ho riassaporato una leggerezza che non provavo da tempo. Sentivo che finalmente la vita mi stava risarcendo almeno in parte per il dolore che avevo sopportato  negli ultimi anni.

Sinossi

Il primo incontro tra Federica e la sfiga avviene sette anni, quando si procura un trauma cranico tentando di fare la verticale su una palla. “Ogni intoppo amento è giovamento” commenta serafica la madre, già preparata al futuro di acrobazie malriuscite, cadute rovinose e corse in ospedale che l’aspetta. Forte di tanta saggezza, Federica impara presto il trucco: non perdere tempo a compiangersi e riparte subito di slancio (fino alla frattura successiva). Un ottimo allenamento che le servirà in età adulta, quando la sfiga assume forme assai più serie: una relazione tossica, un capo maschilista deciso a farle la guerra, una malattia che la costringe a rimettere tutto in discussione. Il suo atteggiamento non cambia: sicura le ferite e torno a combattere più forte di prima. Perché, ne è convinta, ogni sfiga può insegnarti qualcosa, indicarti una nuova strada e addirittura offrirti doni inaspettati. Basta ribaltare la prospettiva e saperli cogliere. Anche quando la sfiga picchia duro, quando ti affonda con il lutto più doloroso o ti toglie la possibilità di essere madre, c’è modo di rialzarsi. Il percorso più lungo, ma primo poi arriva una luce, un segnale, un sorriso cui aggrapparsi per rimettersi in piedi. E se c’è una cosa che Federica imparato-anche grazie la sfiga-e riconoscere e tenersi stretto ogni sprazzo di felicità.

Info bibliografiche

Titolo originale: É stata sfiga a prima vista (italiano)

Titolo: É stata sfiga a prima vista

Autore: Federica Micoli

Prima edizione: 2020

Prima edizione italiana: Ottobre 2020

La mia edizione: I edizione – Ottobre 2020

Editore italiano: Sonzogno

Collana: –

Genere: Biografico

Numero di pagine: 150

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