Editoriale Ottobre 2023

OTTOBRE 2023

Inner boutique hotel…

…per avere uno stile di vita slow ovunque e apprezzare il quotidiano.

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Questo è il terzo editoriale da quando thinka.it ha trovato la sua forma definitiva: da un “semplice” book blog a Book Blog & Slow Travel.

Provo a tirare le somme del mio vivere slow. 

Premetto che vivere slow non significa (almeno non solo) andare in giro per boutique hotel con massimo 10 stanze, arroccati su una scogliera vista mare o vista vigneto. Certo quando capita, soprattutto nel mio caso che lavoro nel settore Wine, è il paradiso! ma se non si ha nel proprio quotidiano, uno stile di vita slow che ci consente di apprezzarlo appieno, quel momento (user experience) rischia clamorosamente di essere rovinato… neanche si dovesse trascorrere la notte in una catapecchia. 

Non possiamo deresponsabilizzarci affidando alla “fuga” in luoghi lontani dal tempo la nostra quiete, perché appunto è la nostra quiete e ne abbiamo la responsabilità. Anche se, confesso, nonostante la difficoltà nel raggiungere questo risultato, è più un onòre che un ónere; almeno in questo caso.

Tornando a noi, non è così immediato abituarsi a rallentare.

Nonostante si pensi che possa essere qualcosa a cui ci si abitua in un secondo, “tanto basta viaggiare e ritrovarsi in luoghi davvero suggestivi. e belli al punto che sembra siano nati per essere affissi, nella nostra bacheca social preferita”, non è affatto così. Di immediato infatti in tutto questo, c’è solo il conto in banca che scende, quando paghiamo l’experience (pienamente vissuta?) al check out.

Oramai lo so: il rallentare parte prima dal nostro quotidiano, dal trovare il modo di sentire profondamente noi stessi e il ritmo che più ci appartiene. É un qualcosa su cui io per prima porto la mia attenzione ogni giorno, e ogni giorno sempre di più provo a trovare quell’incastro perfetto (meglio noto come routine) che ovunque io sia, e ovunque tu sia, ci permette di rimanere in equilibrio con noi stess*.

Penso di aver sempre odiato la parola routine, perché non ne ho mai colto davvero il significato profondo. In questo mese invece, mi ritrovo ad ammettere che avere una routine, a patto che nasca dal nostro essere più autentico e profondo, è uno dei doni migliori che possiamo portare nella nostra vita.

A quel punto sarà il nostro quotidiano, la nostra vita e la nostra stessa casa, a sembrarci un meraviglioso boutique hotel, in cui abbiamo il privilegio di trovare sempre noi stess* e soprattutto di poter vivere ogni singolo giorno.

Un abbraccio,

Marzia

Editoriale Settembre 2023

SETTEMBRE 2023

Vivere il momento presente appieno…

…per proiettarsi con maggiore consapevolezza in quello futuro.

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Ah Settembre! Da sempre è il mese dei nuovi inizi e del riprendere in mano ciò che si è lasciato riposare nel caldo delle settimane estive.

Certo non è l’inizio dell’anno, per quello avremo l’ansia tra qualche settimana quando inizierà il count down pre natalizio e quindi pre “happy” new year!

Eppure Setttembre è comunque il momento in cui tutto ricomincia. In questo mese in particolare, ma te l’ho raccontato nell’editoriale del mese scorso, non sento particolarmente “l’inizio” perché appunto per me è stato ad Agosto con il preludio già in Giugno, quando dinamiche personali mi hanno mossa (e smossa!) a imboccare la strada dell’avanti.

Cosa c’entra questo con lo Slow life? Perché in questo mio “reborn” ho trovato che la chiave è effettivamente in un approccio più quieto nello spirito e nel corpo, anche negli inizi “forzati” come è appunto Settembre.

Sfato un mito: scegliere di vivere slow life (perché nel 2023 e sempre di più negli anni a venire è una scelta!) non significa diventare delle persone che vivono il proprio quotidiano nell’apatia e il proprio futuro nella passività, significa invece accogliere quanto di benefico c’è intorno a noi e dentro di noi! Significa creare le occasioni (come ad esempio leggere un buon libro in un bel posto) per prendersi il giusto tempo e ancora, per immergersi nel momento presente e proiettarsi in quello futuro; e no non è un ossimoro ma è proprio  quello che capita quando iniziamo ad abitare davvero il presente.

Questo è per me vivere slow: essere presente nel tempo in cui vivo per potermi serenamente proiettare nel futuro, con la sensazione di appagamento e serenità di aver goduto di “ciò che è stato” che può essere e vorrei fosse.

Certo potrà sembrare un approccio per certi versi “futurista”, inteso come il movimento artistico nato in Italia poco più di cento anni fa, dove il passato era per certi versi un “luogo” da cui prendere le distanze; è invece vero il contrario: il passato è un luogo nel quale si è abitato e dal quale si è preso e dato.
È un atto di amore e rispetto permettersi di andare avanti e aprirsi al prossimo capitolo della nostra vita, con la “fame e la sete” (per citare Ritsos) di chi non vede l’ora di vivere appieno, ancora e ancora.

 

Un abbraccio,
Marzia

Editoriale Agosto 2023

AGOSTO 2023

Agosto 2023, compio 34 anni…

e non mi sono mai sentita così in grado e in dovere, di essere me stessa e di rispettare i miei ritmi.

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Agosto è il mese del mio compleanno, e in questo Agosto 2023 prendono e riprendono vita tanti progetti così come tanti sogni vengono tirati fuori dal cassetto.

Per me è un mese emozionante sotto tanti punti di vista e quest’anno il 10 cadrà anche il compleanno di Non sono una sommelier, un progetto che in maniera quasi contraddittoria prima come persona e donna, e poi professionalmente, mi ha dato la possibilità di portare e mantenere nella mia vita tante cose, compreso lo slow life e una nuova veste (e sostanza) a questo mio blog.

Io che da sempre vivo con la passione per la lettura, i libri e quei momenti che appartengono solo a me, ora vivo tutto questo in un contesto più maturo e più consapevole all’interno e grazie al quale, vita professionale e personale trovano un equilibrio sorprendente.

Questa è la felicità?
Sicuramente ne è un ingrediente fondamentale.

La sensazione che provo? È che tutto sia possibile e raggiungibile perché non c’è più quella sensazione del “tutto sfugge alla mia presa e al mio controllo”, ma è armonioso perché parte da chi sono e dal mio ritmo originale.

Thinka.it nasce come book blog ma è stata naturale la sua trasformazione in Book blog e Travel blog…o forse lo è (in maniera embrionale) sempre stato e io non avevo ancora preparato la mia vita ad accoglierlo in questa sua veste autentica.

Ho celebrato tutto questo con un restyling completo dell’intero blog e spero che ti piaccia e ti aiuti, tra un libro letto e un viaggio che ti ispira, ad intraprenderne uno tutto tuo. Ti anticipo che no! in questo senso non deve essere il viaggio transatlantico e intercontinentale che dura mesi e mesi, perché il primo viaggio che mi auguro tu possa compiere è quello dentro di te per poi (a quel punto si) scoprire la bellezza del viaggio “fisico”, che con la compagnia anche “semplicemente” di un buon libro, ti farà sentire di avere sempre un confidente lí pronto ad accogliere i tuoi pensieri e le tue emozioni.

Magari come faccio io puoi usare le pagine bianche dei libri, proprio per scrivere i tuoi pensieri. Ed ecco che sperimenterai la bellezza di trasformare un libro in un vero e proprio diario di viaggio.

Buon viaggio cara lettrice e caro lettore,
io ora sono in treno e sto per raggiungere una nuova meta.

Un abbraccio,
Marzia

Età del Jazz – Jazz Age

L’età del jazz, più frequentemente nominata nella forma inglese Jazz Age, è il periodo 1918-1928, dagli anni successivi alla fine della prima guerra mondiale, caratterizzati dai ruggenti anni venti, all’avvento della Grande depressione.

L’età prende il nome dal jazz, noto genere musicale che in quegli anni ha visto un enorme incremento di popolarità in molti strati della società. La tendenza principale di quel periodo è quella di protendere verso il progresso e la modernità, si noti nell’arte il Futurismo.

Nella musica colta è il periodo di George Gershwin.

L’età del jazz nella letteratura

Forse uno degli autori più rappresentativi di questa età fu lo scrittore statunitense Francis Scott Fitzgerald con il suo libro Il grande Gatsby (1925), in cui espose ed esaminò i problemi della sua generazione, con il suo vittimismo e la sua tragicità. Lo stesso autore scrisse anche undici piccoli racconti sull’età del jazz (Tales of the Jazz Age) del 1922.

Un altro autore rappresentativo fu Thomas Wolfe con i libri Il fiume e il tempo (Of Time and the River) (1935) e Non puoi tornare a casa (You Can’t Go Home Again) (1940). Chi invece criticò fortemente gli usi e i costumi di questo periodo fu Edith Wharton con il suo romanzo Twilight Sleep.

Tecnica dello scorcio letterario

Parliamo di scorcio letterario, quando ci troviamo davanti ad un “passaggio letterario” in cui lo scrittore, e quindi il suo narratore, hanno l’intento di aumentare il coinvolgimento del lettore, condensando in poche righe e/o battute essenziali, proponendo in questo modo al lettore dettagli altamente significativi e coinvolgenti.


In una narrazione, colui che racconta, può quindi scegliere di sviluppare gli eventi in maniera tale da conferire a questi maggiore importanza, tal volta tralasciando dettagli meno significativi. A ben rifletterci il termine stesso scorcio, evoca l’atto di focalizzarsi soltanto su una porzione (di panorama), tralasciando viste di minore bellezza, interesse o patos.

Va sottolineato che l’opera letteraria non è un testo giornalistico o nozionistico, in cui si è tenuti a riportare in maniera quanto più vicina al vero possibile, dunque si può giustificare l’omissione di qualche evento che lo scrittore sceglie di non raccontare. In questo caso si parla allora di riassunto di azione, o di ellissi.


Tuttavia esiste anche un’altro modo di utilizzare questa tecnica letteraria, ossia concentrare molti fatti in poche frasi, che sostanzialmente bombardano il lettore che si addentra sempre più nella vicenda narrata, quasi diventando egli stesso uno dei personaggi. Lo scorcio letterario, fra gli altri è una tecnica inscindibile dall’opera di Fitzgerald, che se ne serve frequentemente (come si è detto), per mettere in evidenza degli fatti ritenuti da lui importanti.