Se non ti vedo non esisti, ma tanto lo so che ci sei lo stesso!

Se non ti vedo non esisti, ma tanto lo so che ci sei lo stesso!

Primo romanzo di Levante

ROMANZOROSA

Se non ti vedo non esisti, ma tanto lo so che ci sei ancora!

Sì è vero che esiste il detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” ma è davvero ciò che vogliamo? Renderci cieche, per non vedere ciò che non riusciamo a scardinare, al punto di non vedere più nemmeno noi stesse?!

In questo suo primo romanzo Levante (Claudia Lagona) più che a nascondere la polvere sotto il tappeto, ci invita a tirarla fuori! A ricominciare a vederci perché solo ciò che vediamo esiste davvero, comprese noi stesse!

7 GIUGNO 2023 – TORINO

ROMANZOROSA

Se non ti vedo non esisti di Levante. Ecco la mia recensione

 

Probabilmente questo libro è sull’arte di imparare ad amarsi, sulla capacità di lasciare fuori dalla nostra vita quello che ci fa male e sull’intelligenza di seguire quello che è il nostro istinto e a volte quelli che sono i consigli che ci arrivano dalle persone che ci amano davvero. Accontentarsi di briciole d’amore, indipendentemente da quanto sia gustoso il pane da cui si staccano, non appagherà mai il nostro appetito d’amore e di serenità. In fondo perché accontentarsi e soprattutto perché permettere agli altri di farci sentire in colpa per quando ci sentiamo bene, perché la vita ce la stiamo godendo a pieni sorsi?

Per quale motivo avrei dovuto accontentarmi delle briciole quando avevo fame di vita?

Io di corsa a saltare ostacoli, tentare capriole e lanci nel vuoto senza il minimo terrore di schiantarmi al suolo, che di vita ho solo questa.

Ecco allora che creare dei confini che ci proteggano è nostro compito, avere giorno dopo giorno consapevolezza che l’amore ce lo meritiamo tutto senza compromessi questo significa che meritiamo tanto di riceverlo quanto di darlo, perché solo in questo scambio bilaterale c’è la felicità autentica. 

Cos’è giusto? Quello che ci rende felici è giusto 

Era […] serena, e non aveva paura di amare se stessa senza che qualcuno le raccontasse di quanto valeva, di quanto era bella.

Sono una figa! Scrivo su Rolling Stone…

…ma la mia vita privata va a rotoli! Se fossimo stati ne Il diavolo veste Prada avrei potuto dire: “È così che funziona quando funzioni nel mondo del lavoro!”…ma Se non ti vedo non esisti di Levante è un’altra storia e qui la protagonista si chiama Anita.

Indubbiamente nei disastri d’amore, essere una donna di successo come lo è Anita aiuta non poco, perché quando sei un po’ giù e fai un lavoro figo puoi salire su un aereo e volare fino a New York (anche se per lavoro), oppure prenotare una vacanza in Sardegna (per sfuggire al lavoro) anche se magari sei così sciocca da fartela rovinare da uno dei tuoi sbagli in fatto di uomini!

E magari finisci anche con l’avere una rubrica tutta tua su Rolling Stone (senza s che gli Stones! sono la band mi raccomando ai dettagli) quasi a dare il colpo di grazia, o il sigillo ufficiale, di quelli che sono i tuoi casini amorosi. E di casini ne hai fatti tanti perché dell’amore ti rimane soltanto il colore rosso di una cucina, che sta dentro un appartamento di Milano, che hai affittato per un mese per sfuggire a quella vita che non sai se vuoi, o forse lo sai non vuoi accettare il fatto che quella stessa vita che hai voluto così tanto, adesso è totalmente estranea e non vedi l’ora di liberartene.

Ci provi persino col tradimento ma non è così che si chiude una relazione che è appesa al filo di una ragnatela! Si spezza il filo, si tolgono le ragnatele e si butta il ragno fuori di casa, perché quando una storia è finita, è finita e basta.

 Conoscevo gli abissi mi ero ripromessa di non tornarci, non me lo potevo permettere più

Lui sapeva parlarmi senza fiatare, con un solo sguardo aveva il potere di farmi prendere la decisione giusta

E allora qual è il significato del tradimento perché certo quando si tradisce si tradisce l’altra persona ma, ancora di più noi stessi perché ci declassiamo ad essere “l’altra“, oppure a far diventare “l’altro“ qualcuno che in realtà ci aiuta soltanto ad andare sempre più a fondo.

Fanno tutti i fotografi, ci fosse qualcuno che fa il panettiere! Mi è venuta fame andiamo a pranzo

Insomma perdiamo la capacità per un certo lasso di tempo di proteggerci dal primo tipo interessante (si okay molto interessante) che incontriamo su un aereo, o all’ennesima mostra del nostro artista preferito. Insomma per non liberarci delle situazioni scomode, ci liberiamo della nostra vita smettendo di curarla e proteggerla.

Ho fatto un casino e mi sono rovesciato addosso un progetto di vita che valeva la pena di vivere appieno.

È così, siamo ponti: […] siamo vita perché ci mischiamo ad altre vite

Tradire noi stesse…e poi (per)donarci

finalmente mi prendevo la responsabilità del mio peccato più grande: aver tradito me stessa

E proteggersi significa anche tenere per sé certi segreti, invece di darli in passo affidandoli al primo sconosciuto che ci fa sentire accolte, perché siamo noi che dobbiamo accoglierci non un estraneo, siamo noi che dobbiamo curare le nostre ferite e sputare via il veleno dalla nostra vita succhiandolo via alacremente come si fa con un bacio avido. Questo è il modo per donarci la vita, quella la stessa vita che abbiamo maltrattato e calpestato e con la quale abbiamo fatto casino in tante di quelle maniere che a contarle tutte non ce le ricordiamo neanche.

perché ci stavamo scrivendo come si fa solo sul diario segreto?

Spesso ci troviamo incasinate, ma se torniamo ad essere abbastanza gentili con noi stesse possiamo arrivare perfino a perdonare il tanto male che ci siamo fatte e che abbiamo permesso ad altri di farci.

Portare o riportare la bellezza nella nostra vita, nelle sue tante forme è atto dovuto e tanto tanto bello. Alla bellezza infatti non ci si deve mai abituare, anzi sempre la si deve portare mantenere le nostre vite vite!

Io alla bellezza non ho mai fatto l’abitudine, la pretendo dentro e fuori di me, dentro e fuori dagli altri, come una responsabilità umana dalla quale non ci si può assolutamente sottrarre

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

La bellezza dell’amore puro

Certo che in tutta questa poltiglia che è la nostra vita, anche se indossiamo delle scarpe davvero molto belle, ci camminiamo veramente male! Altro che red carpet e anche al giorno del nostro compleanno corriamo (sempre sui tacchi ovviamente) il rischio di arrivarci nella versione peggiore di noi stesse. Beh ecco io compirò 34 anni il 23 Agosto 2023, ed ho intenzione di arrivarci non così masticata dalla vita come ha fatto Anita, che di amore per sé stessa ne aveva davvero poco.

Anita bella certe cose possono saperle soltanto gli occhi

Non si regalano i diamanti agli sconosciuti, specie se questi ti offrono solo caramelle

Ma per fortuna nonostante in alcuni momenti della nostra vita siamo davvero delle incoscienti, alla fine chi ti ama davvero un Devoto-Oli (il dizionario dei sogni o quasi, che persino io non ho ancora mai avuto!), te lo regala così che tu possa trovare nuove parole che possano descrivere le tue 1000 me le tue 1000 te e tutte quelle che ciascuna di noi ha dentro e che ad un certo punto deve prendersi l’impegno di conoscerle. Sì! conoscerle una per una così che magari la smettono di fare baccano nella tua testa e si accordano sull’importanza di rimanere tutte insieme, unite.

Promemoria per donne forti

Recentemente ho scritto anche la recensione di un libro su Frida Kahlo, quindi ho sorriso quando mi sono ritrovata sotto al naso il suo nome tra le pagine di Se non ti vedo non esisti di Levante, ma se parliamo del connubio donna e forza mi vuoi davvero dire che Frida non è tra quelle che ti vengono in mente?

Frida Kahlo mi aveva raccontato le migliori storie

Ecco appunto che questo libro è un promemoria per donne forti ma che hanno anche le loro fragilità di cui occuparsi; e che ci riescono un po’ grazia loro stesse un po’ grazie gli amici, quelli veri, riescono a davvero a prendersi cura di creature così piccole e delicate, come certe donne (altezze a parte) in alcuni momenti diventano.

E che cosa bellissima è avere qualcuno che, ovunque tu sei è presente, che sa perfettamente come stai anche se non dici nulla perché in quel momento tu non vuoi sapere davvero come stai? E allora che fai? Neghi a te stessa iniziando a raccontare bugie fino a che queste non diventano davvero troppo grandi! E così come un rifiuto ingombrante che lasci fuori dal portone di casa per essere portato via da un estraneo, allo stesso modo speri che arrivi qualcuno a toglierti questo peso dal cuore, perché tu non sai togliertelo da sola.

La solita storia di toccare il fondo e scoprire che c’è sempre un pezzo da scavare e si fece sera e la mia penna era ancora riposo.

In casa dell’uomo che mi aveva scopato la testa? Perché si di questo si trattava: aveva fatto l’amore con il mio cervello

E non è questo il senso di nascondere in cantina qualcosa, pur di non vederlo di non sentirlo perché se non ti vedo non esisti, ma in realtà esiste anche quello che non vediamo! 

Era la storia di sempre quella di creare il caos e rimettere ordine al fine di stare bene

Nessuno spargimento di inchiostro a casa dei miei labirinti emotivi

A E io non ero sicura di voler passare da un legame ad un altro senza mai realizzare il mio desiderio di indipendenza

E ad un certo punto in cantina dove abbiamo nascosto la parte più fragile di noi dobbiamo per forza scenderci e se siamo fortunati qualcuno ci accompagna, in questa virtuale discesa agli inferi, perché poi al posto di quel buio che non è poi così pesto come i lividi che ancora portiamo addosso, si accende la luce.

Che la notte non è nera, la notte è blu.

Perché la verità è che quando l’universo sa cosa vuoi fa di tutto per aiutarti a realizzarlo

Sinossi

Anita, redattrice in una rivista di moda, è quello che tutte sognano di essere: bella, giovane, elegante e colta. Ma anche tremendamente complicata.

«Certe cose possono saperle soltanto gli occhi.»

Sua madre e sua sorella, così concrete, non capiscono da dove arrivi la sua inquietudine, quella voglia di mangiarsi ogni attimo come fosse l’ultimo e di scappare a gambe levate non appena qualcuno minaccia di metterla in gabbia. Anita però lo sa bene: quando si guarda allo specchio, le sue “mille me” – così le chiama lei – riflettono i suoi cambiamenti di umore e la incoraggiano, la contraddicono, la rimproverano quando sbaglia. Perché Anita sbaglia spesso, soprattutto quando si tratta di uomini. I suoi errori più grandi sono tre: Filippo, affascinante e indisponibile, incontrato per caso su un volo per New York; Flavio, un incrocio di sguardi che si è trasformato in passione; e poi Jacopo, il marito che le è sempre stato accanto ma ultimamente sembra non capirla più. Anita crede di amarli tutti, ma forse la verità è che la vita le sta sfuggendo di mano, come la sua immagine riflessa nello specchio. Dovrà scavarsi dentro e fare i conti con un passato ancora dolorosissimo, per imparare a prendersi cura di sé senza smettere di innamorarsi e di sbagliare: solo così potrà ricominciare a vedersi, e a esistere, davvero.

Info bibliografiche

Titolo originale: Se non ti vedo non esisti (italiano)

Titolo: Se non ti vedo non esisti

Autore: Levante

Prima edizione: 2017

Prima edizione italiana: 19 gennaio 2017

La mia edizione: VIII edizione – Ottobre 2022

Editore italiano: Rizzoli

Collana: –

Genere: Romanzo

Numero di pagine: 262

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Il cuore di Anita mente: si, cerca la certezza dell’amore ma di se stessa

Il cuore di Anita mente: si, cerca la certezza dell’amore ma di se stessa

Copertina del libro di Levante "E questo cuore non mente"

ROMANZOROSA

Il cuore di Anita mente: si, cerca la certezza dell’amore ma di se stessa

Quando ci ripensi, a certi momenti della tua vita, non puoi fare altro che osservarli come si guarda ad un film, un vecchio film che non vedi da tanto tempo, da così tanto tempo che ti sembra davvero di guardarlo per la prima volta.

2 MARZO 2022 – TORINO

ROMANZOROSA

E questo cuore non mente di Levante. Ecco la mia recensione.

Quando ci ripensi, a certi momenti della tua vita, non puoi fare altro che osservarli come si guarda ad un film, un vecchio film che non vedi da tanto tempo, da così tanto tempo che ti sembra davvero di guardarlo per la prima volta.

E se poi a quella che è stata la tua vita inizi a pensarci insieme a qualcun altro, scopri veri e propri universi sommersi (tanto per citare una canzone – degli Stadio – dato che l’autrice: Levante, oltre a scrivere libri è una cantautrice).

Quanti pensieri ci sono in una testa?

In “E questo cuore non mente“, Levante ci racconta la storia di Anita (si come quella cantata in Se non ti vedo non esisti, che tra l’altro ha scritto con questo stesso titolo anche il suo primo libro nel 2017); ma non divaghiamo.

Anita è una di quelle persone che a guardarla da fuori sembrerebbe una donna di successo. È una donna con una carriera nel giornalismo che la soddisfa, che la porta a viaggiare e ad avere una certa libertà finanziaria. Ma questo è davvero la definizione di successo? 

Dopo l’ennesima storia andata male, Anita riprende le sedute di psicoterapia con Ferruccio, il quale riesce a portare l’attenzione di Anita proprio in quegli angoli di memoria dove il “dover andare avanti” aveva impedito l’accesso per anni.

Un cuscino dove poggiare il cuore

Ma le zavorre non si alleggeriscono con un gin tonic, anche se questo viene sorseggiato in un coinvolgente scambio di sguardi sotto un cielo torinese colorato di un profondo blu di Prussia.

Marco, l’ultimo dei suoi sbagli entrò così nella vita di Anita, in maniera talmente leggera da unirli, ma non abbastanza profonda da tenerli insieme.

Non te la prendi con qualcuno perché non ti ama più, ma per il modo in cui smette di amarti

Le rispettive carriere sembravano poterli unire invece diventarono l’ennesimo “terreno di non incontro”, dove il successo di lei sopraffaceva quello di lui, così come era entrato nella sua vita se n’era andato.

Eppure nonostante tutto il suo passato che chiede finalmente di essere compreso e “curato”, Anita vive con una spensierata leggerezza la sua vita. In effetti è una persona che la vita la ama proprio!

…ridendo di me stessa e della leggerezza

che mi aveva sorpresa in quella città lontana..

Le piace godere della bellezza che ogni luogo ha da offrire; le piace esplorare ogni città in cui i suoi viaggi di lavoro la portano e tra RomaParigiMilano e Torino riesce a sperimentare il “romantico” che ciascuna di queste città regala e non necessariamente in compagnia d’altri che non sia sé stessa.

Credo mi abbia aiutata la sensazione di novità a ogni angolo di strada,

l’estraneità di tutto a rapirmi gli occhi e le orecchie, appese alla lingua dei passanti.

Sento qualcuno dire “Bonjour” e la mia vita pare più leggera di quanto non sia realmente.

I tramonti romani solo se li hai visti davvero sai di cosa si tratta, quelli belli estivi che ci prendi la macchina apposta per andare a vederli, nemmeno fossero chissà che monumento!

Come anche le pedalate torinesi che ad ogni ora del giorno e della notte mostrano una città che ha davvero “tanto che aspetta solo di essere scoperto da soli o magari in due.

…io me n’ero andata su due ruote, per strade che non conoscevo, ma dentro le quali non mi sentivo persa.

Ma anche la Milano fatta di feste e di situazioni surreali riempie di bello il cuore e la mente di Anita, soprattutto perché ci sono rapporti autentici a fare da cornice perfetta ad un evento come tanti, e unico come sé stesso.

Credo sia una caratteristica di Torino non sforzarsi di piacere,

un po’ come la sua gente. È sorprendente perché oltre il confine della diffidenza

c’è un mondo di estrema bellezza, bellezza reale, bellezza regale, bellezza magica,

bellezza operaia e punk.

In fondo Marco lei l’ha conosciuto così, durante un giorno qualsiasi, inaspettatamente e altrettanto inaspettatamente gli è entrato dentro, così come Marta era entrata dentro Paolo e milioni di altre coppie hanno fatto la stessa cosa.

Le piccole abitudini altrui, a contatto

per lungo tempo con la tua vita, diventano tue.

E nella stessa maniera inaspettata ha conosciuto sia Marta che Paolo, fino a piano piano arrivare a costruirsi il suo mondo dove l’equilibrio tra vita privata e lavorativa ancora tarda ad arrivare.

Io non ti mento, tu non mi menti

In fondo Levante in “E questo cuore non mente” parlando della solitudine di Anita credo riesca a farci sentire meno soli. Anita non è una donna particolare in nulla, solo nell’esistere come individuo e nel suo continuare ad affermarsi in quanto tale.

Sono i miei gli unici occhi che temo

Ci insegna a cogliere il qui e ora, e a scegliere di curare vecchie ferite esplorandole, perché crescendo si diventa consapevoli di chi si è, e inevitabilmente si avverte l’esigenza di scoprire chi siamo stati per finalmente proiettarci in quel futuro che è proprio lì “a un passo da noi”! ….e se non hai colto la citazione significa che devi decisamente ascoltare molta più musica, compresa quella ovviamente di Levante.

Non facevo quell’esercizio di gioia da troppo tempo

Personaggi

  • Anita: la protagonista. É una giornalista di successo anche se in amore colleziona fallimenti, fuma le Camel blu
  • Marta: praticamente è la migliore amica di Anita, si sono conosciute grazie alla sua storia con Paolo
  • Elia: vecchia conoscenza di Anita incontrata dopo diverso tempo a Torino, vicino alla Gran Madre mentre era intenta a osservare il monete dei Cappuccini
  • Francesca:
  • Ferruccio: psicoterapeuta al quale Anita si affida e che vuole così tanto aiutarla da non tenere più conto ormai da diverso tempo, del “tempo” dedicato alla singola seduta con lei
  • Madre di Anita: oramai vedova, si affida totalmente ad Anita ancor di più perché la secondogenita si è trasferita altrove dopo la morte del marito
  • Padre di Anita: compare solo perché raccontato da Anita a Ferruccio. Dopo la sua morte Anita “ne ha preso il ruolo” e ora si ritrova a dover sistemare gli squilibri di questa scelta condizionata dall’affetto nutrito verso sua madre
  • Greta: sorella di Anita, dopo la morte del padre decide di trasferirsi “per studiare” e per avere la possibilità di superare meglio il dolore
  • Paolo: agente di Anita
  • Eleonora: socia di Paolo
  • Paride Gaggi: scrittore
  • Jacopo: in ordine cronologico è il “primo” ex di cui Anita ci parla
  • Flavio: è “l’amore romano” di Anita; in ordine cronologico è il “secondo” ex di cui ci parla. É lui che la lascerà per un’altra donna di nome Camilla
  • Marco: in ordine cronologico è il “terzo” (e ultimo) ex di cui Anita ci parla
  • Enrico: giornalista del “La Stampa”
  • Camilla: “quella” per cui Flavio ha lasciato Anita. Le due si incontrano casualmente e si rincontrano nello spazio di poco tempo, si riconoscono, e nell’imbarazzo si fumano una sigaretta parlando di quello che è stato

 

Info bibliografiche

Titolo originale: E questo cuore non mente (italiano)

Autore: Levante

Prima pubblicazione: Maggio 2021

Prima pubblicazione in Italia: Maggio 2021

La mia edizione: 2021

Editore italiano: Rizzoli

Collana: –

Genere: Romanzo

Numero di pagine: 227

Preceduto da: Se non ti vedo non esisti – 2017

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