da Thinka | 12 Marzo 2023 | Avventura, Biografico, Books
RACCONTO
Un isolario sentimentale, un viaggio tra isole reali e fantastiche, passate e presenti, emerse e sommerse.
Quindici isole per lasciare emergere i nostri pensieri ed emozioni più profondi, per solcare le acque dei nostri ricordi e per imparare che il viaggio, quando chiama, ci obbliga a rispondere. Insulomania è questo: rispondere al richiamo dell’isola che ci attira a se ripagandoci poi dandoci le risposte alle nostre domande più profonde in una esplorazione reciproca che appaga entrambi profondamente!
9 MARZO 2023
RACCONTO
Isolario italiano di Fabio Fiori.
La mia recensione.
Isolario italiano di Fabio Fiori è un libro che ha tutto il sapore dei racconti vecchio stile. Quei racconti che la notte ti perdevi ad ascoltare perché erano fatti di immagini, di miti, di leggende e della meraviglia che si concretizza davanti ai nostri occhi quando ci avviciniamo ad un’isola. Un’immagine che a mano a mano prende sempre più forma come un sogno che finalmente prende consistenza e diventa “materia” non solo per il nostro sguardo.
Un libro quindi che andrebbe letto ad alta voce, come tante volte ho fatto con le poesie di Prevért o di Antonia Pozzi, ma anche di Ghiannis Ritsos del quale viene citato un passaggio bellissimo del suo corale Le vecchie e il mare, mentre io ad oggi ho letto solo Erotica, ma non vedo l’ora di esplorare ancora di più questo autore che è di una tangibilità visiva e tattile unica.
Il mare è di tutti-non si divide in ettari, abbatte i confini, salta oltre i confini aldilà di ogni misurazione va e viene smisurato e libero.
Ghiannis Ritsos da Le vecchie e il mare
Capraia
Leggi per me. E io come un’amante ho letto per te.
Una delle cose più belle che si può fare con un libro, con un testo scritto di qualsiasi genere, è condividerne il momento della lettura. Alcuni testi si prestano meglio di altri, e questo si presta molto.
Che bello è stato rientrare in quella camera di hotel, in quel pomeriggio di quella giornata infrasettimanale di Giugno 2022 e leggere la prima pagina scelta a caso, e poi continuare con altre e altro.
Ricordo molto bene le prime pagine che ho letto ad alta voce. Nella mia voce, l’emozione. Negli occhi di chi era con me, il rapimento e il desiderio.
Eravamo in una camera di un piccolo hotel della Toscana, vicino al mare. Eravamo appena arrivati dopo aver visitato di passaggio anche Camogli in Liguria, dove io come souvenir sono stata catturata da questo libro, che ho visto in bella mostra sul banchetto della libreria che sta proprio di fronte alla spiaggia.
Scelsi anche Le fiabe di Portofino di Annamaria “Lilla” Mariotti.
Divennero entrambi dei doni che custodisco con affetto per tutto ciò che quei due giorni tra la Liguria e la Toscana rappresentano per me come donna
In balia del bellissimo e terribile mugghiare delle onde.
Capraia
di quella notte ricordo l’ululare della Bora e il crepitare del fuoco.
Appunti sull’isola di utopia
l’Isolario italiano di Fabio Fiori non è un libro da memorizzare o da imparare, è un libro da vedere e da sentire lasciandosi trasportare dalla corrente.
Un libro da condividere e da sentirsi risuonare nelle orecchie riempiendole, così come l’onda le riempie ogni volta che andiamo al mare, soprattutto in inverno quando sentiamo solo il suo moto perpetuo e incessante perché le persone sono altrove, in attesa di tornare.
Recentemente ho fatto questa domanda a qualcuno: “Hai mai viso il mare d’inverno?” L’immagine che mi è stata donata in risposta, ha fatto viaggiare la mia mente a lungo facendomi sentire sulla faccia il vento tagliente del Mistral e il sapore della salsedine che si è incrostata sulle mie ciglia e sopracciglia; sourcils in francese, come ho imparato leggendo il mio primo libro sugli Haiku acquistato a Nizza in Agosto, qualche settimana dopo aver acquistato questo. I libri e le cartoline che sono solita poi usare come segnalibro sono il mio souvenir (ricordo! materiale) preferito. Ne compro almeno uno in ogni luogo in cui vado, o almeno ci provo.
Certo che anche per lui leggere è navigare.
Nesografia
Insulomania: il richiamo del mare
Tentare di leggere Isolarlo italiano come se fosse un qualsiasi altro libro è impossibile.
Fabio Fiore ci fa viaggiare insieme a lui in un mondo fatto di miti e leggende, dove scopriamo e riscopriamo racconti che hanno un sapore antico, un sapore di salsedine e la forza del vento del nord e la dolcezza di quello del sud.
Con la piccola 4 metri dell’autore, ci troviamo a navigare per acque in cui probabilmente non siamo mai stati in cui non avremmo mai pensato di arrivare.
Come già detto questo libro per me è stato un regalo. Eravamo a fare una passeggiata per Camogli ed era lì sui banchi esterni dell’unica libreria del piccolo comune italiano ligure. Mi aspettava (?). Ne ho sentito il richiamo, un po’ come il marinaio sente il richiamo del mare, io sento quello dei libri.
“Il libro” è un ricordo tangibile di esperienze che vivono solo nei nostri ricordi e nel nostro cuore. Fabio Fiori ha scritto questo libro in piena pandemia nel 2021 e quello che percepiamo è la nostalgia di un uomo, un insulomane, che non può prendere il largo verso nuove mete. Allora ecco che sceglie di ricordare e rivivere un passato che gli è caro, condividendo con noi la parte più intima dell’affrontare un viaggio che a volte dura ore a volte giorni, dove entrambi (marinaio e lettore) siamo ospiti nella vastità del mare che fa ordine nelle nostre menti e nei nostri cuori.
Movimenti che riordinano i pensieri confusi, come oggetti mal riposti.
Insulomania
Siamo tutti affetti da insulomania
Ogni isola viene viaggiata e vissuta riscoprendo racconti di chi ci è nato e vissuto. Scopriamo di volta in volta anche la storia, la genesi stessa delle isole poiché più d’una è di origine lavica. Queste, come l’amore, appaiono all’improvviso nei luoghi dove meno te lo aspetti, sorprendendoti già al primo sguardo o nel caso nostro alla prima lettura.
Che siano emerse ad un certo momento, che siano isole fluttuanti o che il magma ne abbia plasmato la forma e poi l’acqua marina l’abbia levigata, ciò che conta è che ad oggi grazie a loro, abbiamo il privilegio di essere degli esploratori, soprattutto della nostra anima.
Quando si naviga e la nebbia ci avvolge, la vista perde l’importanza che siamo soliti attribuirgli, sono gli altri sensi quelli che ci orientano nella nostra navigazione (di nuovo) come l’amore, la cui esplorazione è demandata integralmente ai sensi e all’istinto non alla vista dello sguardo poiché nello sguardo si legge non attraverso di esso.
Tutto in Isolario italiano, diventa per noi un’esperienza, un ricordo. I colori dell’alba che si tingono ora di rosa, ora di arancione e persino di rosso, come la lava che ha generato alcune delle isole che ci troviamo a esplorare con Fabio Fiore.
Nonostante la loro natura “isolata”, le isole mantengono una forte connessione con la terraferma e con gli esseri umani che abitano queste isole. Fabio Fiore ci spiega tra le altre cose, che tanto di quello che è accaduto sulla penisola italica, ha poi avuto un risvolto anche sulle nostre isole in un dialogo molto più profondo di quanto si possa pensare.
E forse proprio perché l’Italia è una penisola che in molti di noi si arriva a provare l’irrefrenabile desiderio di esplorare le realtà isolane grandi o piccole che siano. Isolarsi dal mondo per entrare in noi stessi…
Il mito del viaggio e della scoperta sono il cuore lavico, ancora bollente e pulsante che come sangue scorre nelle vene della terra della nostra Italia, e ci anima facendoci muovere al viaggio e alla scoperta attenta perché lenta e quieta.
Isole da camminare, isole da pedalare. Isole da camminare e da pedalare, nell’incerto di un sentiero, nel certo di una strada.
Elba
Insulomania: tra cibo e pathos di un insulomane
Di un pittorico disarmante, sono tutte quelle descrizioni in cui Fabio Fiori ci fa vedere e assaggiare un pasto semplice fatto di fette di formaggio, pane, vino. Un pasto che rievoca una condivisione con un pescatore sconosciuto, ma che nel momento della sua evocazione noi condividiamo con loro. Umanità perduta, umanità ritrovata perché condivisa che fa un po’ Into the wilde (Nelle terre estreme) di Jon Krakauer, ma con il lieto fine.
La descrizione più bella per me in questo senso è quella dell’insalata di limoni, che solo a pensarci sento l’aspro in bocca e mi ricorda il succo di limone che bevo ogni giorno! Eppure questo piatto povero invoglia e invita come se si fosse i benvenuti a una di quelle tavolate che solo al sud possiamo trovare: sotto una pergola, con tante persone, tutte le generazioni riunite e un blu (il mio amato blu!) che unisce cielo e mare a mezzogiorno.
Poesia per gli occhi e balsamo per la mente e il cuore.
Questo “isolarlo sentimentale” esplora le 15 isole in funzione del pathos che l’autore Fabio Fiore ha legato all’una rispetto che all’altra.
Molto bello è il punto di vista di queste isole vissute d’inverno (rinnovo la domanda a te lettore: “Hai mai visto il mare d’inverno?”) perché il turismo (che per più d’una di loro è l’economia prevalente), rende finte le isole che si tingono di turisti e che si affollano in ogni loro parte per ritrovarsi poi di nuovo vuote, ma arricchite di un’altra stagione estiva che volge al termine.
Il migrante è prima di tutto uno che fa un viaggio, reale e metafisico.l’uomo è animale nomade.
[…]
Un istinto primordiale insopprimibile che per 1000 motivi ci spinge a partire.così sia!
Elba
Un raggio di sole entra dalla finestra e mi invita a ripartire.
Elba
L’emergere, la partenza e la rinascita
Ricordi personali a parte, credo che i temi più importanti dell’Isolario italiano di Fabio Fiore siano essenzialmente tre: l’emergere, la partenza e la rinascita.
Nella mia vita ho spesso associato a viaggi e luoghi, fasi della mia vita; pensieri e riflessioni che ho poi scoperto essere più profondi e significativi di quanto non avessi percepito inizialmente.
Traslare questo Isolario italiano nella vita “vissuta” significa ad esempio usare l’emergere di un isola dal nulla come pretesto per ricordarci di far emergere quelle che sono le nostre emozioni più profonde. Emozioni e sensazioni che molto più spesso di quello che vorremmo non siamo in grado di elaborare nel luogo in cui siamo. Allora partiamo (partenza), concedendoci di mettere dello spazio tra noi e “il resto” acquisendo così un punto di vista diverso rispetto a quello che avremmo avuto rimanendo a “casa”.
Il tempo che così ci regaliamo, lo spazio che percorriamo e le nuove angolazioni da cui osserviamo una stessa situazione nella loro sinergica azione nelle nostre vite, ci permette di fare ritorno con delle nuove consapevolezze, uno stato di quiete ripristinato come se appunto ci sentissimo rinati (rinascita).
“Partire è come nascere un’altra volta“, ha scritto Nicolas Bouvier, scrittore che del viaggio ha fatto la sua casa.
Concludo condensando che viaggio e rinascita spesso instaurano un dialogo unico connettendosi fra di loro. Isolario italiano di Fabio Fiori ci ricorda (o insegna per la prima volta) che qualsiasi sia il luogo reale o immateriale che esploriamo, se ci avviciniamo ad esso con l’umiltà del marinaio possiamo trovare ciò che stavamo cercando, qualunque cosa sia.
Troverai tutto e non capirai nulla…
Capraia
Halo è una parola latina che significa respiro, frequente e potente.
Capraia
Sono solo a bordo, mollo gli ormeggi, sciolgo le vele. Metto la prova sull’infinito; non cerco niente, provo a sedare i notturni ansietà isole.
Capraia
Isole
- Stromboli
- San Nicola
- Elettride
- (Asteria)
- San Francesco del Deserto
- Capri
- Tino
- (Utopia)
- Gallipoli
- Elba
- Capraia
- (San Ferdinando)
- Ponza
- Procida
- San Pietro
Sinossi
Un isolario sentimentale, un viaggio tra isole reali e fantastiche, passate e presenti, emerse e sommerse. Capri, Elba, Ponza, Procida, Stromboli, San Francesco del Deserto, San Pietro e altre isole italiane, raggiunte a vela, a remi, o con quei piccoli affascinanti traghetti che fanno la spola con il continente. Esplorate a piedi o in bici, ma anche a nuoto. Asteria, Utopia, Ferdinandea, isole sognate, davanti a vecchie carte manoscritte o a nuove fotografie satellitari. Comunque le si raggiunga, le si esplori o le si sogni, le isole rimangono luoghi dell’anima, dove è più facile ascoltare se stessi e gli altri, la natura e la storia. La loro quotidianità ci affascina, la loro straordinarietà ci ammalia; siamo affetti da insulomania.
Info bibliografiche
Titolo originale: Isolario italiano (italiano)
Titolo: Isolario italiano
Autore: Fabio Franchi
Prima edizione italiana: Aprile 2021
La mia edizione: I edizione – Aprile 2021
Editore italiano: Ediciclo editore
Collana: –
Genere: Racconto
Numero di pagine: 183
da Thinka | 13 Febbraio 2020 | Avventura, Books
La prima vera avventura di Dirk Pitt, in stile James Bond, ha inizio sulle spiagge delle Hawaii, ma il “Vortice del pacifico” non è esattamente una spiaggia assolata!
Dirk Pitt è l’alter ego di Clive Cussler, difficilmente si trovano casi dove la vita dello scrittore e quella del suo personaggio/eroe si intrecciano in maniera così stretta come accade tra Dirk Pitt e Clive Cussler.
Nonostante Vortice sia stato pubblicato come sesto libro della serie, è effettivamente la prima avventura di Dirk Pitt, che qui l’autore ci inizia a presentare dandoci delle informazioni come ad esempio che è un ingegnere navale, la qual cosa gli tornerà molto utile!
L’avventura ha inizio con Dirk Pitt che ritrova in mare, una capsula in alluminio proveniente da un sommergibile da guerra statunitense: lo Starbuck, contenente l’ultimo messaggio del comandante Dupree.
Il lunedì successivo alla partenza il sommergibile avveniristico, avrebbe dovuto attraccare a Pearl Harbor, ma non se ne ebbe più notizia. Non un resto, non un indizio…anche lui risucchiato dal “vortice del Pacifico”; e non si tratta di un caso isolato.
Si parla di ben 38 casi documentati negli ultimi 30 anni, in un’area circolare a nord dell’arcipelago delle Hawaii, che parrebbe evocare il celeberrimo “triangolo delle bermuda”; ma la storia non sarà esattamente la stessa!
Il gigante dagli occhi dorati Delphi, vorrebbe trasformato il mito in realtà così come pure i suoi sudditi. Alla vista degli abitanti della leggendaria isola di Kanoli, ci si chiede se sono reali o se provengono semplicemente da un altro pianeta… ma non Summer.
La figlia di Delphi, è una giovane conturbante dagli occhi grigi e i capelli di fuoco, che finisce con il salvare ogni volta la vita di Dirk Pitt; che ad ogni mossa per svelare il mistero del vortice del pacifico, rischia di perderla.
Per me è stata la prima lettura di Clive Cussler, e ho iniziato la lettura senza aspettative ne preconcetti così mi sono goduta ogni pagina di quest’avvincente storia, che coinvolge fino all’ultima pagina con immagine così vivide, da rimanere impresse nella retina.
Titolo originale: Pacific Vortex!
Autore: Clive Cussler
Prima pubblicazione: 1983
Prima pubblicazione in Italia: – 1997
La mia edizione: 1997 – I Edizione
Editore italiano: Longanesi
Collana: –
Genere: Avventura
Numero di pagine: 279
Preceduto da: Salto nel buio
Seguito da: Missione Eagle
da Thinka | 11 Febbraio 2020 | Avventura, Books
Ambientata nel Mar rosso, ma anche in Inghilterra, questa avventura coinvolge subito il lettore in una peripezia di personaggi ed eventi storici in tipico stile Cussler!
Dopo aver letto Vortice, il primo libro scritto dall’autore (pubblicato come sesto in ordine cronologico) e il primo che io abbia mai letto di Cussler, rimasi così colpita che quando vidi tra gli scaffali, della libreria di turno, Missione Odessa non ho potuto che acquistarlo in preda ad un momento di shopping compulsivo, che nel caso dei libri tendo a giustificare quasi sempre…
Tornando alla nostra avventura, subito ci immergiamo, è il caso di dirlo, nelle acque anossiche del Mar Nero, dove ci vengono proposti personaggi, eventi storici e diverse ambientazioni avanti e indietro nel tempo a partire dal Febbraio 1917: campagna russi contro turchi (ottomani). Data la complessità della trama, che rende onore a un mostro sacro come Clive Cussler, certamente si sarebbe preferita una narrazione più analitica da parte dell’autore (anzi gli autori), dando la possibilità al lettore di figurarsi in maniera più nitida ambientazioni e personaggi.
Certamente un avido lettore di Cussler non riscontrerà le stesse difficoltà di un neofita (quale io sono). Tuttavia approcciandosi al libro, che non a caso la Longanesi ha inserito in libro nella collana: I maestri dell’avventura!, non possiamo certo di aver viaggiato davvero, immedesimandosi e vivendo le avventure che i nostri occhi si trovano a leggere.
Infatti ci troviamo ad avere tra le mani un bel libro, ma non uno di quelli che rimane impressi proprio perché la trama molto complessa e davvero bella! (questo va detto) viene proposta in maniera frettolosa, quando invece una cinquantina di pagine in più avrebbero soddisfatto maggiormente.
Un lettore, uno di quelli che ama i libri, vuole “vedere “con i suoi occhi e questo richiede del tempo (delle pagine), mentre forse essendo un testo maturo dell’autore, scritto tra le altre cose a quattro mani, ci si aspetta che il lettore non abbia bisogno di così tante imbeccate, perché oramai capace di entrare nelle “pagine” dell’autore con maggiore autonomia.
Dunque questo bel libro, non è adatto a tutti! Sconsigliato a chi piacciono le trame semplici e scorrevoli, ma soprattutto a chi legge Clive Cussler per la prima volta…anche se si sta sempre leggendo Missione Odessa di Clive Cussler: il libro di un mostro sacro della letteratura d’avventura.
E’ consigliato per coloro che invece sono sia seguaci dell’autore, che appassionati di nautica e la geografia. Questi pre-requisiti aumenteranno certamente il coinvolgimento e dunque la goduria, dello scorrere e scoprire il successivo colpo di scena… e ce ne sono davvero molti, non da ultimo un matrimonio inatteso!
Trama
Dirk Pitt, il direttore della NUMA, la società che si occupa del recupero di relitti dai fondali, è sul Mar Nero. Sta cercando di localizzare i resti di un’antica nave ottomana, quando è chiamato a rispondere a un messaggio di soccorso – «Siamo sotto attacco!» – da un vicino mercantile.
Ma quando lui e il suo collega, Al Giordino, arrivati sul posto, non trovano nessuno: solo cadaveri e odore di zolfo. Mentre i due esplorano la nave, un’esplosione da poppa la fa rapidamente affondare, rischiando di trascinarli sul fondo.
Più i due si addentrano nelle ricerche sulla barca della morte, più sprofondano in uno straordinario vortice di scoperte…e di segreti.
Un tentativo disperato, nel 1917, di salvare il benessere e la potenza dell’Impero dei Romanov. Un bombardiere della guerra fredda scomparso con un carico letale. Un brillante sviluppatore di droni impegnato in una missione sconosciuta. Trafficanti odierni di tecnologie nucleari, ribelli ucraini disposti a tutto, una splendida agente dell’Europol, Ana Belova… tutto contribuirà a rendere questa missione la più pericolosa della carriera di Dirk Pitt.
Titolo originale: Odessa sea
Autore: Clive Cussler & Dirk Cussler
Prima pubblicazione: –
Prima pubblicazione in Italia: 15 novembre 2016
La mia edizione: 2019
Editore italiano: Longanesi
Collana: I maestri dell’avventura
Genere: Avventura
Numero di pagine: 432
Preceduto da: Tempesta all’Avana
Seguito da: Celtic empire
personaggi
- Ambientazione d’apertura: Mar Nero, campagna russi contro turchi (ottomani) Febbraio 1917
- Dirk Pitt: personaggio principale, lavora alla NUMA
- Al Giordino ” Sparkye”: amico d’infanzia e compagno di avventure di Dirk Pitt; lavorano insieme alla NUMA
- Kerch: cacciatorpediniere russo
- Gnevny: secondo cacciatorpediniere russo leggero
- Sasha: membro dell’equipaggio timoniere
- Aprile 1955
- Dimitri Sarkhov: pilota
- Medev: copilota
- Tupolev Tu-4: bombardiere quadrimotore
- Vasily: bombardiere a bordo del Tupolev
- Ivan:
- Fodorsky:
- Sarkhov: pilota
- Luglio 2017, Mar Nero
- Istanbul
- Crimean Star: imbarcazione mercantile battente bandiera romena (ufficialmente)
- Zodiac: gommone
- Chavez: giovane terzo ufficiale
- Macedonia: Nave oceanografica da ricerca, 17 nodi velocità massima
- Bill Stenseth: comandante
- Secondo Macchinista russo della Crimean Star
- Ana Belova: investigatrice speciale Europol
- Petar Ralin: partner di Ana Belova poliziotto bulgaro doganiere tenente
- Ralin: addetto alle ispezioni
- Josef: passeggero furgone cocomeri
- Zakharin: generale dell’Aeronautica russa
- Maggiore dell’Aeronautica russa
- Martin Hendriks: olandese
- Peregrine: drone prototipo
- Presidente Vashenko
- Peter Ralin: ispettore della polizia di stato bulgara, a bordo della Macedonia
- Kerch: relitto cacciatorpediniere della marina imperiale russa costruito nel 1916, relitto vicino a quello della Crimean Star
- Besso: imbarcazione “taxi marittimo”
- Valentin Makedo:
- Ilya Vasko: cugino di Valentin Makedo
- Dukov: tenente
- Dott. Georgi Dimitov: archeologo bulgaro
- Fenthye: fregata a tre alberi varata nel 1766
- Ceja: mercantile “goletta” ottomano
- HEU: cassa grigia contenente uranio impoverito
- Balchik: paesino di mare turistico a nord di Burgas (Bulgaria)
- Sergente Alexander Krayevski: 57 stormo bombardieri corpo trovato vicino all Fethye
- Colonnello Markovich
- Maxim Federov: capo dell’intelligence estera
- Viktor Mansfield:
- Dott. Anton Kromer
- Ilya Repun: pittore?
- Nicola II: Zar di Russia
- Aleksandra: Moglie di Nicola II
- Sir Leigh Hunt: Inviato speciale della Gran Bretagna al momento della sigla del trattato di Pietrogrado
- Tavda: Nave oceanografica per ricerche trattato
- Nevena: nuovo nome della Besso
- Hiram Yeager: direttore risorse informatiche della NUMA
- Rudi Gunn: vicedirettore
- Arseny Markovich : comandante 24 battaglione territoriale ( Ucraina)
- Scorpion: sottomarino americano affondato dai russi
- Summer Pitt: sorella gemella di Dirk Jr, identici tra loro e simili al padre capo della NUMA ad eccezione dei capelli rossi di lei Dirk Jr è moro e ha gli occhi verdi
- Odin: nave da ricerca oceanografica
- Jack Dahlgren: specialista di tecnologia subacquea
- Canterbury: incrociatore leggero di classe C della Royal Navy costruito nel 1915 e scomparso in mare nel Febbraio del 1917 (vogliono usarla come “allocamento” dell’esplosivo
- Yaeger:
- Hiram:
- Max:
- Steven Miller: chirurgo ortopedico di fama mondiale del Royal National Orthopaedic Hospital
- Littleton: comandano della Odin
- St Julien Perlmutter di Washington
- Vladimir Popov: comandante della Ladny, fregata missilistica russa di classe Krivak
- Novorossiysk: sottomarino russo
- Truxton: nave dove atterra Pitt con il suo elicottero Bell OH-58 per il pit stop
- Deborah Kenfield: comandante in seconda della Truxton
- Tupolev: bombardiere scomparso
- Martina: agente russa, autista a Londra
- Mansfield: è in missione a Londra con Martina
- Ivan: tassista a Londra in realtà è un agente
- St Julien: collega di Viktor Mansfield e Martina
- Julien Perlmutter: eminente studioso di storia marina al mondo, arriva in Rolls Royce a Londra
- Ravi: autista della Rolls-Royce Phantom III, è di origini pachistane ma Perlmutter continua a chiamarlo James
- Le Gravoche: ristorante francese a Londra
- Charles Trehorne: professore emerito di archeologia nautica ad Oxford
- Rosella: moglie di Charles Trehorne
- Sir Leigh Hunt: inviato speciale del primo ministro Llyd George
- Bainbridge: si incontra con Viktor Mansfield al pub Boar’s Head
- Drake & Mantois: spedizione del 1914 (1 di 4) verso la Gran Bretagna cariche d’oro per ricevere munizioni otto milioni di sterline: (1915 tot 10 milioni, 1916 tot 30 milioni, 1917 totale 20 milioni: Tot 68 milioni = 13 miliardi di sterline)
- Viktor Mansfield (ai comandi della Tavda sommergibile russo)
- Mauser: bassotto del peschereccio
- First Attempt: peschereccio sul Tanigi che salva i gemelli Pitt
- Sir Francis Drake: uni dei battelli turistici più grandi del Tamigi
- Belfast: incrociatore della Royal Navy costruito nel 1938, ora museo permanente sul Tamigi
- Terrence: fotografo cena con Dirk e Summer al Le Gavroche
- Ballard: ammiraglio che dattiloscrive una lettera du Hunt
- Contrammiraglio Ballard: comandante dellarsenale di Malta
- Sentinel: imbarcazione maltese incrociatore da ricognizione costruito nel 1904
- Pelikan: imbarcazione russa sottomarina, 68 m lunghezza 650 tonnellate di dislocamento
- Nevskij: petroliera russa
- Carina: mercantile russo
- Velivolo di Alexander Krayevski
- Nevena: nuovo nome della besso Mankedo è alla postazione sonar
- Georgi Dimitrov: archeologo
- Mykolaïv: ucraino ucciso nel porto
- Mikel (ufficiale bulgaro) & Anton: preposti sorveglianza scalo
- Briggs: secondo ufficiale della Macedonia rimasto ucciso
- Stenseth: comandante della Macedonia
- Irmak: autista
- Iberia: mezzo a Cagliari nave oceanografica turchese della NUMA
- Myers: comandante dell’Iberia
- Sergei: giovane agente
- Sentinel: relitto dotato di nove cannoni da quattro pollici
- Perlmutter Jukien
- Rose: governante del signor Hendriks
- Rudi Gunn: uno dei primi assunti della NUMA insieme a Pitt
- James Sandecker: vicepresidente NUMA
- Jiménez: direttore della NUMA per la sicurezza nazionale
- Valentin Mankedo: trafficante bulgaro
- NOVOROSSIJA: gruppo ribelle nuova rissia no governo di Kiev
- Trehorne: storiografo
- Cecil Hawker: storiografico di nase a Gibilterra
- L. Marsh: comandante del Sentinel
- Lauren Belle: rimorchiatore azzurro con alla guida Ilya Vasko in Virginia usata per trasportare la bomba atomica RDS-5
- Victory: imbarcazione dell’ammiraglio Nelson durante la battaglia di Trafalgar
- Finlay: direttore della Barclays inglese
- Signorina Oswald: segretaria di Finlay
- Robinson R44
- Martina e Mansfield: segugi alle costole di Dirk Pitt e della sua compagnia a Londra
- AngloEgyptian Bank
- Acido Solfidrico: particolarmente presente nelle zone anossiche del Mar Nero come anche del fiume Potomac di Baltimora (non Washington, non NY)
- Francis Scott Key: Defence of For M’Henry
- Constellarion “Connie”: sloop varato prima della guerra civile americana ora nave-museo attraccata a Baltimora
- Wayne Valero: dirige equipaggio volontari del Constellation
- Robert Parker Parrot: capitano della Constellation nel 1860, progetto i cannoni rigati Parrot
- Vinson, Gwinn, Campbell, Yates/ volontari che aiutano Pitt e Giordano a sparare
- Brian Kennedy: proprietario barca da pesca ostriche sul Patapsco
- Lorraine: barca da pesca ostriche sul Patapsco
- Alexander Vodokov: funzionario del ministero degli esteri russo
- Generale Zakharin:
- Hendriks vendica la sua famiglia uccidendo Vashenko: cielo dellucraina
- Loren: moglie di Pitt