Mission impossible: diventare amica della sfiga che t’accompagna da sempre. Ma si può!

Mission impossible: diventare amica della sfiga che t’accompagna da sempre. Ma si può!

ROMANZOBIOGRAFICOGROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

Mission impossible: diventare amica della sfiga che t’accompagna da sempre. Ma si può!

Che cosa fai quando la sfiga è quell’amica maligna che prova piacere quando ti va tutto male?! E che cosa fai quando all’ennesimo round finisci faccia a terra e non hai più nemmeno un briciolo di forza? Giochi d’astuzia, cambia strategia e ti liberi di tutti quelle parti di te che sono sempre state per la sfiga un epico trampolino di lancio.

Ma stavolta sul podio tocca a te salire, perché mentre la sfiga in tutti questi anni è stata pigra tu ti sei reinventata talmente tante volte che finalmente stavolta hai trovato la tua dimensione sia come donna che come imprenditrice.

20 OTTOBRE 2023 – TORINO

ROMANZOBIOGRAFICOGROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

É stata sfiga a prima vista di Federica Micoli. Ecco la mia recensione.

 

Ad un certo punto della propria vita bisogna guardarsi in faccia, ammetterlo prima nella testa e poi dichiararlo ad alta voce: “Ciao il mio nome è ……..e mi attiro la sfiga!”.

Si perché la sfiga quella vera non è quella che ti prende solo in giro, ma è quella che ti fa male davvero! E non si accontenta di romperti una o due volta, ma si esprime al meglio quando ogni volta che ti rialzi, perché in qualche modo sei riuscita a rimettere a posto tutti i pezzi (che si noti ogni volta diventano sempre più piccoli! – ovviamente altrimenti che “divertimento” c’è?!), lei arriva e trova un nuovo modo per demolirti…solo che ogni volta rompe parti più profonde e vitali di te!

Per capirsi, si parte dal romperti una gamba, al farti rinunciare a tutto per un lavoro che poi in un click ti cancella, al farti sentire uno schifo vero sia come persona, professionista (e che ce lo facciamo mancare?!)…come donna, fino a toglierti quel fondamentale pilastro che essendo “fuori di te” era apparentemente immune alla sfiga. E invece no! 

“Quando sai che non puoi sfuggire alla tua sofferenza devi sperimentarla e devi lasciarti mangiare dalla tigre, perché non puoi scappare da essa. Una volta che la tigre ti ha divorato, non resta più alcuna paura. Rimane solo la tigre.”

 ANETTE CARLSTROM

Una sfiga tira l’altra

La sfiga ti costringe a cambiare piani, ti costringe a migliorarti perché devi, altrimenti finisci a vegetare in pigiama per il resto dei tuoi giorni con pizza, gelato e la combo film e serie tv che non stanno al passo del tuo “binge watching” nonostante tu abbia sottoscritto qualsiasi abbonamento “streaming” possibile.

E quando non c’è più assolutamente nulla da guardare (e meno male) che fai?! Ti guardi dentro, probabilmente butti direttamente quel pigiama che oramai hai logorato a forza di viverci dentro, e decidi di dare una nuova forma alla tua vita.

Sì, di nuovo!

Meglio puntare sulla flessibilità, sapersi reinventare, scavare dentro di sé alla ricerca di nuovi talenti, coltivare piani B e farsi trovare pronti quando è il momento di cambiare.

Lottare contro la sfiga sfianca seriamente…

Ti reinventi con tanta di quella fatica, che a malapena hai la forza di godertela un po’ quella versione di te, e sei felice per un po’ finché, la palla da bowling rotola di nuovo e fa crollare tutti i birilli che a fatica avevi risollevato.

Capita una volta, poi un’altra e tutte le volte ti rialzi e sei diventata quasi brava al punto da istigare l’ “ira” della sfiga, che stavolta ti inchioda al pavimento senza la minima possibilità di rialzarti.

In quel momento […] la forza non ce l’avevo.

Più tu cresci, più la sfiga cresce con te. Ed ecco che impara a infliggerti delle vere e proprie batoste, perché “hey, se sei così forte fammi vedere come ti rialzi anche stavolta!”

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Quando conosci il tuo nemico…hai più possibilità di vincere.

Diciamo che “forse” Sun Tzu ci è arrivato prima di noi, appena qualche secolo fa, ma la guerra è un’arte e quando siamo a terra e il guanto di sfida ci viene lanciato, a sbeffeggiarci ulteriormente perché non bastava averci ridotto ad un colabrodo emotivo ed energetico, ecco che il caro e vecchio istinto di sopravvivenza, decide di darci una mano. Certo negli ultimi anni probabilmente era in vacanza su una spiaggia tropicale e prima ancora in ritiro spirituale neanche fosse il Greuille di Süskind nel suo capolavoro Il profumo, ma adesso è tornato ed è in splendida forma.

Quindi sì a conti fatti abbiamo appurato che: 1) la sfiga ce la attiriamo come i polmoni fanno con l’ossigeno, 2) che siamo ridotte piuttosto male ma anche che 3) esiste un positivo, e non uno soltanto, dono collaterale.

Il primo dono collaterale a farci timidamente ciao è la consapevolezza che mentre “noi” in tutti questi anni abbiamo sempre imparato a risollevarci in mille modi diversi, che Edward de Bono e il suo Pensiero laterale sarebbero più che orgogliosi di noi, la sfiga se l’è pressa comoda e ha sempre e solo seguito uno stesso schema. Quindi ora che abbiamo (l’ennesimo) punto di vista alternativo, ci rendiamo “magicamente” conto che noi la sfiga la conosciamo bene, così bene da renderci conto che ha un solo e unico subdolo modo di agire per sabotarci ogni volta!

Ci fa sentire in colpa dei nostri successi, immeritevoli di provare gioia e quasi obbligate a distruggere quello che di bello con tanta fatica abbiamo costruito e portato nella nostra vita.

Ma come già detto se lei agisce sempre con questi “miseri trucchetti” che altro che sindrome dell’impostore, noi invece siamo dotate di pensiero laterale e spogliate di tutto ciò di cui potevamo essere spogliate, rimaniamo solo noi. Noi e i nostri bei buchi da rattoppare ovviamente, e così facciamo: li rattoppiamo uno dopo l’altro.

Ho cominciato un grosso lavoro su me stessa […] liberarmi dal senso di colpa

Ma stavolta lo facciamo con l’intenzione di vincerla questa guerra, sì anche dopo aver perso tutte le battaglie.

Guardiamo la nostra essenza, perché a conti fatti quella solo ci è rimasta, e decidiamo con consapevolezza e intenzione i panni con cui vogliamo vestirci d’ora in avanti!

Ognuna può e deve inventarsi il percorso che preferisce

Certo è un percorso eh, non è che arriva tutto subito e facilmente, però passo dopo passo ci rendiamo conto che anche se abbiamo una veste completamente inaspettata, è esattamente quella che meglio ci permette di essere completamente noi stesse.

Doni collaterali

Personalmente mi ha sempre infastidita la frase “non tutti i mali vengono per nuocere”, non per il significato in sé che è del tutto vero, ma perché spesso è una frase che si pronuncia con leggerezza. Ancor più di frequente proprio da persone che la sfiga vera, quella che ti mette faccia a terra proprio dentro una pozzanghera di fango vero da far invidia a qualsiasi anticellulite “cruelty free”, non l’hanno mai vista.

Ma noi tra queste righe, e nella nostra vita vera, quella dove ci siamo rialzate ogni singola volta possiamo dirlo davvero:

É stata proprio la sfiga a temprarmi, a darmi una marcia in più.

Ora mi rendo conto che ammettere questo, scatena una rivolta tra tutte le “mille me” che albergano in ciascuna di noi, perché sono tutte d’accordo (anche questa volta), sul fatto che: “Ma non c’era un modo più soft di guadagnarsi questa benedetta marcia in più?! Noh?! Vabbè.”

Ed ecco che proprio ingranando questa marcia in più ci ritroviamo a salire dritte dritte su quella montagna e a raggiungere proprio quel luogo, dove le lacrime diventano elisir che rattoppano i nostri buchi. Eh si, non siamo più un colabrodo! Eh sì, abbiamo delle belle cicatrici, ma finalmente tutti i nostri buchi si sono richiusi e possiamo accogliere completamente l’abbondanza della vita.

Quando hai vissuto per tanto tempo al buio, ogni goccia d i luce è un dono e una conquista

In tutto ciò noi, che siamo smart più dei nostri smartphone, grazie ai quali però abbiamo costruito la nostra carriera o almeno ci siamo date una mossa perché come dice Veronica BeniniLa vita inizia dove finisce il divano“, finalmente siamo libere dal senso di colpa e  avanziamo nella nostra vita con una leggerezza e determinazione che non avremmo mai nemmeno immaginato.

Bel dono collaterale noh?!

Ho riassaporato una leggerezza che non provavo da tempo. Sentivo che finalmente la vita mi stava risarcendo almeno in parte per il dolore che avevo sopportato  negli ultimi anni.

Sinossi

Il primo incontro tra Federica e la sfiga avviene sette anni, quando si procura un trauma cranico tentando di fare la verticale su una palla. “Ogni intoppo amento è giovamento” commenta serafica la madre, già preparata al futuro di acrobazie malriuscite, cadute rovinose e corse in ospedale che l’aspetta. Forte di tanta saggezza, Federica impara presto il trucco: non perdere tempo a compiangersi e riparte subito di slancio (fino alla frattura successiva). Un ottimo allenamento che le servirà in età adulta, quando la sfiga assume forme assai più serie: una relazione tossica, un capo maschilista deciso a farle la guerra, una malattia che la costringe a rimettere tutto in discussione. Il suo atteggiamento non cambia: sicura le ferite e torno a combattere più forte di prima. Perché, ne è convinta, ogni sfiga può insegnarti qualcosa, indicarti una nuova strada e addirittura offrirti doni inaspettati. Basta ribaltare la prospettiva e saperli cogliere. Anche quando la sfiga picchia duro, quando ti affonda con il lutto più doloroso o ti toglie la possibilità di essere madre, c’è modo di rialzarsi. Il percorso più lungo, ma primo poi arriva una luce, un segnale, un sorriso cui aggrapparsi per rimettersi in piedi. E se c’è una cosa che Federica imparato-anche grazie la sfiga-e riconoscere e tenersi stretto ogni sprazzo di felicità.

Info bibliografiche

Titolo originale: É stata sfiga a prima vista (italiano)

Titolo: É stata sfiga a prima vista

Autore: Federica Micoli

Prima edizione: 2020

Prima edizione italiana: Ottobre 2020

La mia edizione: I edizione – Ottobre 2020

Editore italiano: Sonzogno

Collana: –

Genere: Biografico

Numero di pagine: 150

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Kintzukuroi

Copertina del libro di Camilla Boniardi Camihawke "Per tutto il resto dei miei sbagli"

GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

Cosa c’è di più autentico di promettersi amore “Per tutto il resto dei miei sbagli”?

A pensarci ad una promessa così autentica viene in mente il film cult Se scappi ti sposo con Julia Roberts e Richard Gere, perché in fondo l’amore vero è questo: avere consapevolezza del rischio che tutto possa finire e fare di tutto per continuare a farlo vivere, nonostante gli sbagli

28 FEBBRAIO 2022

GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

Kintzukuroi di Tomas Navarro. Ecco la mia recensione.

Ogni volta cerco di approcciarmi ad un libro con il massimo dell’imparzialità e anche questa volta leggendo “Per tutto il resto dei miei sbagli” di Camihawke è ciò che ho fatto.

Avrebbero potuto fuorviarmi le numerose critiche rivolte all’impostazione autobiografica di questo romanzo, oppure avrebbe potuto frenarmi la genuinità di alcune espressioni che Camilla Boniardi, “Camihawke” sui social, usa sin dalle prime pagine.

Nella lettura di ”Per tutto il resto dei miei sbagli” ho trovato una genuinità e un’assenza di fronzoli come difficilmente si trova in un libro. E leggendo questo, vi ho trovato la bellezza di emozioni nude e autentiche. Quelle emozioni che sanno di quel gelato alla fragola che Leandro descrive a Marta la nostra protagonista, la quale ci mostra quanto sia difficile continuare a vivere la propria vita nonostante le difficoltà e lo scegliere la strada giusta per sé e per il proprio futuro, a prescindere che lo si condivida con altri o semplicemente con sé stessi.

Prima di tutto sappi che la fragola

è una scelta coraggiosa, una scelta pura.

Marta nei 25 anni di vita vissuti finora, di fiducia in se stessa non è che ne abbia mai avuta chissà quanta. Dalla bambina vergognosa che si nascondeva dietro le gambe della mamma, a quella ragazzina che oltre oceano non riusciva nemmeno, dall’alto del suo “Ottimo! (Con punto esclamativo)” guadagnato con tanto impegno, a pronunciare un semplice: “Io non parlo inglese” che più base di così non si può.

Ci devi provare, amore mio.

Questa sua fragilità e totale assenza di passione per la socializzazione troveranno cura dapprima nell’affetto della sua migliore amica Olivia, e poi inaspettatamente in se stessa.

…di oppormi allo spinto fatalismo per i quale gli amici sono quelli che capitano, e con questi dobbiamo imparare a convivere,

Olivia! Lei si che sapeva sempre come prenderla, come tirarla su dall’ennesimo errore d’amore (che poi forse di amore vero quella storia ne aveva ben poco). E di infonderle coraggio per superare anche questa volta quell’esame di giurisprudenza, che la sua autostima pari allo zero aveva già catalogato come infattibile da qui ai prossimi mille appelli.

né abbastanza forte da trasformare in azione un pensiero di riscatto

che potenzialmente avrebbe potuto fare la differenza.

Le conseguenze di questa mia insicurezza cronica erano disastrose.

Ma tanto sia in occasioni come questa che in tutte le altre che Marta vive, scoprirà e ci ricorderà! che se nella vita hai il coraggio di rischiare, di buttarti da “quella scogliera” dalla quale hai sempre avuto troppa, ma proprio troppa paura per saltare, puoi seriamente correre il rischio di vivere qualcosa dove nemmeno i sogni di felicità più arditi sono mai riusciti a spingersi.

Inaspettatamente la storia d’amore che (senza spoiler che già lo si sa dai social), Marta e Leandro (Camilla e Aimone) vivono, non è il focus del libro. Il cuore pulsante è invece l’intero percorso che si attraversa come singoli, prima di essere pronti a vivere in coppia: perché per vivere anche la storia d’amore più bella della propria vita bisogna essere pronti, entrambi.

…nessuno dovrebbe investire il proprio tempo a cercare di rispecchiare le proiezioni degli altri.

E non ci si può ritenere pronti, se ciascuno dei due non è diventato grande abbastanza da reggersi felicemente sulle proprie gambe senza paura, per poi condividere il coraggio di vivere insieme e ancora di più di sbagliare insieme, “per tutto il resto dei nostri sbagli”!

Lo devi sempre tenere presente, perché una cosa può essere anche bellissima e perfetta, ma se non è tempo, cara mia, non c’è niente da fare.

…si deve essere più felici in due rispetto a quanto non lo si è come individui,

altrimenti ogni sforzo perde di significato…

In più di una occasione mi è capitato di sentire Camihawke definire la sua storia con Aimone (quella vera e non trascritta), come un: amore antico

La felicità è una cosa seria, e se c’è, deve essere assoluta, senza ombre e senza pena.

e questo aspetto romantico trova la trasposizione nella storia epistolare che Marta e Leandro si trovano a vivere, in una perfezione che solo ad immaginare un fondo di verità in questo amore così diretto e autentico, non si può che lasciare che gli occhi si bagnino di lacrime. La bellezza delle parole e delle situazioni scritte prima e condivise “di persona” poi, che i due si trovano a vivere tra le pagine di questo libro, ci porta a sperare che siano capitate a Camilla e Aimone anche nella vita vera.

Probabilmente è vero che se non ti piace la stessa musica non puoi andare d’accordo! E questo è decisamente vero per Marta e Leandro, che incontratisi nella musica hanno poi condiviso (e apprezzato), i rispettivi gusti musicali tra le righe delle e-mail (moderne lettere) che i due si sono inviati nel corso dei mesi, consolidando dapprima e distruggendo poi, un modo meravigliosamente intimo e autentico di comunicare e conoscere l’altr* entrandogli dentro.

Come in questi mesi in cui non ti ho mai vista, ma ho sempre saputo che c’eri

Per tutto il resto dei miei sbagli credo che sia la promessa d’amore più autentica che si possa fare all’altra persona, perché di sbagli nella vita ce ne saranno sempre tanti, dai più banali e quotidiani a quelli un po’ più seri, eppure la bellezza di affrontarli insieme è l’unico vero obiettivo che una coppia dovrebbe avere, avanzando nella vita un passo dopo l’altro, con tutta l’onestà di cui si è in grado.

Per tutto il resto dei miei sbagli” credo parli proprio di questo: di onestà prima di tutto verso se stessi, per poi essere data anche ad altri godendo della pace che si prova ad essere accolti dall’altr* esattamente per come si è con tutti i propri difetti e odori;

…le tempie…non so, non saprei spiegarlo. Sanno della tua pelle

soprattutto quelli che si cerca di camuffare perché nessuno ci ha mai detto di quanto siano meravigliosi, e da soli non siamo mai stati in grado di coglierne la bellezza. Quindi sì Camilla Boniardi conferma che abbiamo bisogno degli altri, ma prima di tutto abbiamo bisogno di noi stessi per avere una vita piena e appagante soprattutto se, o meglio quando, scegliamo di condividerla con qualcun altro.

Oltre la storia tra Camilla e Aimone

Se non si fosse “influenzati” dalla trasposizione letteraria della relazione tra Camilla e Aimone, ritengo, ci si potrebbe soffermare anche su quello che è l’aspetto psicologico dell’intero romanzo. L’autrice infatti affronta forse tutti i suoi angoli privati come le sue esperienze di bimba, la sua timidezza, l’amore verso i suoi genitori che hanno sempre assolto al loro compito, persino nella stesura di questo libro; fino ad arrivare ad affrontare nella maniera più delicata possibile il suo essere “troppo magra” e il suo aver superato tutto questo semplicemente vivendo.

Persino la copertina (e questa è una cosa che mi piace tantissimo!) acquisisce un senso compiuto solo alla fine, quando assorbita l’ultima parola e, forse, aver versato l’ultima lacrima si chiude il libro tra le proprie mani e si riguarda la “prima di copertina” con rinnovati occhi e si vede il luogo dove i due innamorati hanno sperimentato tanto la vicinanza tanto la lontananza (e dopo questa devi per forza leggere “Per tutto il resto dei miei sbagli” perché non ti spoilero assolutamente niente).

Un libro di autoguarigione e di analisi ma soprattutto del far pace con il proprio trascorso e quello di chi d’ora in avanti ci accompagnerà nella nostra vita auspicabilmente:per tutto il resto “dei nostri” sbagli.

 

É già tutto pronto devi solo volerlo.

Personaggi

  • Marta Sartori: la protagonista. Ha 25 anni, studia Giurisprudenza dopo avere lasciato gli studi in biotecnologie. Non è soddisfatta del suo percorso di studi, di sé stessa, della sua vita sentimentale e solo dopo un viaggio (o forse più d’uno) troverà il percorso giusto per lei sotto ogni punto di vista. É miope dall’età di sette anni, ma non si fa riferimento ad occhiali in tutto il libro, quindi la si può immaginare nell’uso di lenti a contatto. Ha un metodo di studio pessimo, e solo grazie a Olivia che le infonde coraggio alla fine riesce a laurearsi. Ama la musica e la band di Leandro è la sua preferita. Il suo compleanno è da sempre un evento importate e da questo momento in poi ancora di più.
  • Olivia Olli“: la migliore amica di Marta, A lei deve praticamente una delle cose più belle capitatele nella vita: l’incontro con Leandro, ma anche la laurea in Giurisprudenza che se non era per lei Marta ancora era lì a preparare lo stesso esame. Le due si supportano da sempre e hanno davvero una gran bel rapporto, di quelli che ti capisci senza parlare.
  • Leandro: cantante e frontman della band preferita da Marta. Vive a Perugia la sua città natale e ha una storia finita che non è ancora del tutto nel suo passato. É evidentemente affetto da romanticismo cronico e questo riesce a manifestarsi appieno nella relazione con Marta, nonostante tutto… Ama le cose semplici e autentiche e preferisce “i grandi gesti” al lusso ostentato, a Perugia guida una “Punto blu sgarrupata” e il suo vino preferito è l’Amarone, perché nasce da uno “sbaglio” e avendo per lui un fascino raro la storia di questo vino è divenuto col tempo “il vino delle occasioni speciali”
  • Riccardo: amico di Leandro e di tutta la sua band, si rende utile durante i concerti occupandosi del merchandising; ma alla fine lascerà questo suo “ruolo” per rimettersi a studiare e costruirsi una carriera “canonica”, anche se la nostalgia dei tour è sempre tanta! É durante il primo concerto a cui Marta e Oliva vanno che Riccardo si incontra con quest’ultima e quindi poi Marta conosce Leandro, ma non sarà l’unico suo ruolo da “cupido”.
  • Andrea Sartori: fratello “grande” di otto anni di Marta, è il secondogenito.
  • Marco Sartori: secondo fratello di Marta ed è il più piccolo dei tre.
  • Dario: è il fidanzato di Marta. I due non si frequentano da molto ma non hanno una relazione forte anzi, in realtà non soddisfa nessuno dei due. Viaggiano talmente in maniera asincrona che quando una decide di rompere la relazione, l’altro ci mette il tutto per tutto per farla funzionare.
  • Tommaso: amico di Dario, è sempre presente durante le uscite con Olivia persino, insieme ad altri amici, la sera del compleanno di Marta.
  • Federico: anche Olivia ha i suoi problemi di cuore, e Federico per lei è decisamente una questione da risolvere decisamente da troppo tempo.
  • Pierluigi “Gigi”: anziano signore dal quale Leandro acquista il suo pianoforte, che è stato messo in vendita dopo la morte della moglie Angela
  • Angela: moglie di Gigi, ha sempre amato ascoltare il suo amato suonare e probabilmente anche in questo caso, è stata la musica a unirli “finché morte” non li ha separati.
  • Professor Corradini: braccio estro del Professor Bianchi
  • Professor Bianchi: professore di diritto commerciale alla facoltà di Giurisprudenza frequentata da Marta
  • Greta: ex fidanzata di Leandro. É ancora innamorata di lui, tenta di ricostruire la relazione e per un gesto sconsiderato a seguito di un incidente stradale rischia la vita. Leandro l’assiste nella guarigione, un po’ per affetto un po’ per senso di colpa e questo comporterà delle scelte dolorose per più di una persona.
  • Giovanni: bisnonno di Marta
  • Joaquim: insegnante di surf che Marta incontra in Portogallo con il quale si curano vicendevolmente le ferite del passato. Diventano anche colleghi e la separazione non peserà a nessuno dei due, anzi entrambi guardano al loro passato con affetto
  • Piero: una delle tante persona incontrate per strada sulle quali Marta immagina delle storie.
  • ??: capo di Marta presso il giornale dove inizia a scrivere già da prima della laurea in Giurisprudenza
  • Nicola: amico di Leandro che compie gli anni proprio al momento migliore.

 

Info bibliografiche

Titolo originale: Per tutto il resto dei miei sbagli (italiano)

Autore: Camilla Boniardi

Prima pubblicazione: 2021

Prima pubblicazione in Italia: 20 Aprile 2021

La mia edizione: 2021

Editore italiano: Mondadori

Collana: –

Genere: Romanzo

Numero di pagine: 295

Preceduto da: Per tutto il resto dei miei sbagli è il primo libro dell’autrice

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Nietzsche per stressati

Copertina del libro di Camilla Boniardi Camihawke "Per tutto il resto dei miei sbagli"

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Cosa c’è di più autentico di promettersi amore “Per tutto il resto dei miei sbagli”?

A pensarci ad una promessa così autentica viene in mente il film cult Se scappi ti sposo con Julia Roberts e Richard Gere, perché in fondo l’amore vero è questo: avere consapevolezza del rischio che tutto possa finire e fare di tutto per continuare a farlo vivere, nonostante gli sbagli

28 FEBBRAIO 2022

FILOSOFIAGROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

Nietzsche per stressati di Allan Percy. Ecco la mia recensione.

Ogni volta cerco di approcciarmi ad un libro con il massimo dell’imparzialità e anche questa volta leggendo “Per tutto il resto dei miei sbagli” di Camihawke è ciò che ho fatto.

Avrebbero potuto fuorviarmi le numerose critiche rivolte all’impostazione autobiografica di questo romanzo, oppure avrebbe potuto frenarmi la genuinità di alcune espressioni che Camilla Boniardi, “Camihawke” sui social, usa sin dalle prime pagine.

Nella lettura di ”Per tutto il resto dei miei sbagli” ho trovato una genuinità e un’assenza di fronzoli come difficilmente si trova in un libro. E leggendo questo, vi ho trovato la bellezza di emozioni nude e autentiche. Quelle emozioni che sanno di quel gelato alla fragola che Leandro descrive a Marta la nostra protagonista, la quale ci mostra quanto sia difficile continuare a vivere la propria vita nonostante le difficoltà e lo scegliere la strada giusta per sé e per il proprio futuro, a prescindere che lo si condivida con altri o semplicemente con sé stessi.

Prima di tutto sappi che la fragola

è una scelta coraggiosa, una scelta pura.

Marta nei 25 anni di vita vissuti finora, di fiducia in se stessa non è che ne abbia mai avuta chissà quanta. Dalla bambina vergognosa che si nascondeva dietro le gambe della mamma, a quella ragazzina che oltre oceano non riusciva nemmeno, dall’alto del suo “Ottimo! (Con punto esclamativo)” guadagnato con tanto impegno, a pronunciare un semplice: “Io non parlo inglese” che più base di così non si può.

Ci devi provare, amore mio.

Questa sua fragilità e totale assenza di passione per la socializzazione troveranno cura dapprima nell’affetto della sua migliore amica Olivia, e poi inaspettatamente in se stessa.

…di oppormi allo spinto fatalismo per i quale gli amici sono quelli che capitano, e con questi dobbiamo imparare a convivere,

Olivia! Lei si che sapeva sempre come prenderla, come tirarla su dall’ennesimo errore d’amore (che poi forse di amore vero quella storia ne aveva ben poco). E di infonderle coraggio per superare anche questa volta quell’esame di giurisprudenza, che la sua autostima pari allo zero aveva già catalogato come infattibile da qui ai prossimi mille appelli.

né abbastanza forte da trasformare in azione un pensiero di riscatto

che potenzialmente avrebbe potuto fare la differenza.

Le conseguenze di questa mia insicurezza cronica erano disastrose.

Ma tanto sia in occasioni come questa che in tutte le altre che Marta vive, scoprirà e ci ricorderà! che se nella vita hai il coraggio di rischiare, di buttarti da “quella scogliera” dalla quale hai sempre avuto troppa, ma proprio troppa paura per saltare, puoi seriamente correre il rischio di vivere qualcosa dove nemmeno i sogni di felicità più arditi sono mai riusciti a spingersi.

Inaspettatamente la storia d’amore che (senza spoiler che già lo si sa dai social), Marta e Leandro (Camilla e Aimone) vivono, non è il focus del libro. Il cuore pulsante è invece l’intero percorso che si attraversa come singoli, prima di essere pronti a vivere in coppia: perché per vivere anche la storia d’amore più bella della propria vita bisogna essere pronti, entrambi.

…nessuno dovrebbe investire il proprio tempo a cercare di rispecchiare le proiezioni degli altri.

E non ci si può ritenere pronti, se ciascuno dei due non è diventato grande abbastanza da reggersi felicemente sulle proprie gambe senza paura, per poi condividere il coraggio di vivere insieme e ancora di più di sbagliare insieme, “per tutto il resto dei nostri sbagli”!

Lo devi sempre tenere presente, perché una cosa può essere anche bellissima e perfetta, ma se non è tempo, cara mia, non c’è niente da fare.

…si deve essere più felici in due rispetto a quanto non lo si è come individui,

altrimenti ogni sforzo perde di significato…

In più di una occasione mi è capitato di sentire Camihawke definire la sua storia con Aimone (quella vera e non trascritta), come un: amore antico

La felicità è una cosa seria, e se c’è, deve essere assoluta, senza ombre e senza pena.

e questo aspetto romantico trova la trasposizione nella storia epistolare che Marta e Leandro si trovano a vivere, in una perfezione che solo ad immaginare un fondo di verità in questo amore così diretto e autentico, non si può che lasciare che gli occhi si bagnino di lacrime. La bellezza delle parole e delle situazioni scritte prima e condivise “di persona” poi, che i due si trovano a vivere tra le pagine di questo libro, ci porta a sperare che siano capitate a Camilla e Aimone anche nella vita vera.

Probabilmente è vero che se non ti piace la stessa musica non puoi andare d’accordo! E questo è decisamente vero per Marta e Leandro, che incontratisi nella musica hanno poi condiviso (e apprezzato), i rispettivi gusti musicali tra le righe delle e-mail (moderne lettere) che i due si sono inviati nel corso dei mesi, consolidando dapprima e distruggendo poi, un modo meravigliosamente intimo e autentico di comunicare e conoscere l’altr* entrandogli dentro.

Come in questi mesi in cui non ti ho mai vista, ma ho sempre saputo che c’eri

Per tutto il resto dei miei sbagli credo che sia la promessa d’amore più autentica che si possa fare all’altra persona, perché di sbagli nella vita ce ne saranno sempre tanti, dai più banali e quotidiani a quelli un po’ più seri, eppure la bellezza di affrontarli insieme è l’unico vero obiettivo che una coppia dovrebbe avere, avanzando nella vita un passo dopo l’altro, con tutta l’onestà di cui si è in grado.

Per tutto il resto dei miei sbagli” credo parli proprio di questo: di onestà prima di tutto verso se stessi, per poi essere data anche ad altri godendo della pace che si prova ad essere accolti dall’altr* esattamente per come si è con tutti i propri difetti e odori;

…le tempie…non so, non saprei spiegarlo. Sanno della tua pelle

soprattutto quelli che si cerca di camuffare perché nessuno ci ha mai detto di quanto siano meravigliosi, e da soli non siamo mai stati in grado di coglierne la bellezza. Quindi sì Camilla Boniardi conferma che abbiamo bisogno degli altri, ma prima di tutto abbiamo bisogno di noi stessi per avere una vita piena e appagante soprattutto se, o meglio quando, scegliamo di condividerla con qualcun altro.

Oltre la storia tra Camilla e Aimone

Se non si fosse “influenzati” dalla trasposizione letteraria della relazione tra Camilla e Aimone, ritengo, ci si potrebbe soffermare anche su quello che è l’aspetto psicologico dell’intero romanzo. L’autrice infatti affronta forse tutti i suoi angoli privati come le sue esperienze di bimba, la sua timidezza, l’amore verso i suoi genitori che hanno sempre assolto al loro compito, persino nella stesura di questo libro; fino ad arrivare ad affrontare nella maniera più delicata possibile il suo essere “troppo magra” e il suo aver superato tutto questo semplicemente vivendo.

Persino la copertina (e questa è una cosa che mi piace tantissimo!) acquisisce un senso compiuto solo alla fine, quando assorbita l’ultima parola e, forse, aver versato l’ultima lacrima si chiude il libro tra le proprie mani e si riguarda la “prima di copertina” con rinnovati occhi e si vede il luogo dove i due innamorati hanno sperimentato tanto la vicinanza tanto la lontananza (e dopo questa devi per forza leggere “Per tutto il resto dei miei sbagli” perché non ti spoilero assolutamente niente).

Un libro di autoguarigione e di analisi ma soprattutto del far pace con il proprio trascorso e quello di chi d’ora in avanti ci accompagnerà nella nostra vita auspicabilmente:per tutto il resto “dei nostri” sbagli.

 

É già tutto pronto devi solo volerlo.

Personaggi

  • Marta Sartori: la protagonista. Ha 25 anni, studia Giurisprudenza dopo avere lasciato gli studi in biotecnologie. Non è soddisfatta del suo percorso di studi, di sé stessa, della sua vita sentimentale e solo dopo un viaggio (o forse più d’uno) troverà il percorso giusto per lei sotto ogni punto di vista. É miope dall’età di sette anni, ma non si fa riferimento ad occhiali in tutto il libro, quindi la si può immaginare nell’uso di lenti a contatto. Ha un metodo di studio pessimo, e solo grazie a Olivia che le infonde coraggio alla fine riesce a laurearsi. Ama la musica e la band di Leandro è la sua preferita. Il suo compleanno è da sempre un evento importate e da questo momento in poi ancora di più.
  • Olivia Olli“: la migliore amica di Marta, A lei deve praticamente una delle cose più belle capitatele nella vita: l’incontro con Leandro, ma anche la laurea in Giurisprudenza che se non era per lei Marta ancora era lì a preparare lo stesso esame. Le due si supportano da sempre e hanno davvero una gran bel rapporto, di quelli che ti capisci senza parlare.
  • Leandro: cantante e frontman della band preferita da Marta. Vive a Perugia la sua città natale e ha una storia finita che non è ancora del tutto nel suo passato. É evidentemente affetto da romanticismo cronico e questo riesce a manifestarsi appieno nella relazione con Marta, nonostante tutto… Ama le cose semplici e autentiche e preferisce “i grandi gesti” al lusso ostentato, a Perugia guida una “Punto blu sgarrupata” e il suo vino preferito è l’Amarone, perché nasce da uno “sbaglio” e avendo per lui un fascino raro la storia di questo vino è divenuto col tempo “il vino delle occasioni speciali”
  • Riccardo: amico di Leandro e di tutta la sua band, si rende utile durante i concerti occupandosi del merchandising; ma alla fine lascerà questo suo “ruolo” per rimettersi a studiare e costruirsi una carriera “canonica”, anche se la nostalgia dei tour è sempre tanta! É durante il primo concerto a cui Marta e Oliva vanno che Riccardo si incontra con quest’ultima e quindi poi Marta conosce Leandro, ma non sarà l’unico suo ruolo da “cupido”.
  • Andrea Sartori: fratello “grande” di otto anni di Marta, è il secondogenito.
  • Marco Sartori: secondo fratello di Marta ed è il più piccolo dei tre.
  • Dario: è il fidanzato di Marta. I due non si frequentano da molto ma non hanno una relazione forte anzi, in realtà non soddisfa nessuno dei due. Viaggiano talmente in maniera asincrona che quando una decide di rompere la relazione, l’altro ci mette il tutto per tutto per farla funzionare.
  • Tommaso: amico di Dario, è sempre presente durante le uscite con Olivia persino, insieme ad altri amici, la sera del compleanno di Marta.
  • Federico: anche Olivia ha i suoi problemi di cuore, e Federico per lei è decisamente una questione da risolvere decisamente da troppo tempo.
  • Pierluigi “Gigi”: anziano signore dal quale Leandro acquista il suo pianoforte, che è stato messo in vendita dopo la morte della moglie Angela
  • Angela: moglie di Gigi, ha sempre amato ascoltare il suo amato suonare e probabilmente anche in questo caso, è stata la musica a unirli “finché morte” non li ha separati.
  • Professor Corradini: braccio estro del Professor Bianchi
  • Professor Bianchi: professore di diritto commerciale alla facoltà di Giurisprudenza frequentata da Marta
  • Greta: ex fidanzata di Leandro. É ancora innamorata di lui, tenta di ricostruire la relazione e per un gesto sconsiderato a seguito di un incidente stradale rischia la vita. Leandro l’assiste nella guarigione, un po’ per affetto un po’ per senso di colpa e questo comporterà delle scelte dolorose per più di una persona.
  • Giovanni: bisnonno di Marta
  • Joaquim: insegnante di surf che Marta incontra in Portogallo con il quale si curano vicendevolmente le ferite del passato. Diventano anche colleghi e la separazione non peserà a nessuno dei due, anzi entrambi guardano al loro passato con affetto
  • Piero: una delle tante persona incontrate per strada sulle quali Marta immagina delle storie.
  • ??: capo di Marta presso il giornale dove inizia a scrivere già da prima della laurea in Giurisprudenza
  • Nicola: amico di Leandro che compie gli anni proprio al momento migliore.

 

Info bibliografiche

Titolo originale: Per tutto il resto dei miei sbagli (italiano)

Autore: Camilla Boniardi

Prima pubblicazione: 2021

Prima pubblicazione in Italia: 20 Aprile 2021

La mia edizione: 2021

Editore italiano: Mondadori

Collana: –

Genere: Romanzo

Numero di pagine: 295

Preceduto da: Per tutto il resto dei miei sbagli è il primo libro dell’autrice

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La vita inizia dove finisce il divano

Copertina del libro di Camilla Boniardi Camihawke "Per tutto il resto dei miei sbagli"

BIOGRAFICOGROWTH, MIND & BODY, SELF HELP – ROMANZO

Cosa c’è di più autentico di promettersi amore “Per tutto il resto dei miei sbagli”?

A pensarci ad una promessa così autentica viene in mente il film cult Se scappi ti sposo con Julia Roberts e Richard Gere, perché in fondo l’amore vero è questo: avere consapevolezza del rischio che tutto possa finire e fare di tutto per continuare a farlo vivere, nonostante gli sbagli

28 FEBBRAIO 2022

BIOGRAFICOGROWTH, MIND & BODY, SELF HELP – ROMANZO

La vita inizia dove finisce il divano di Veronica Benini. Ecco la mia recensione.

Ogni volta cerco di approcciarmi ad un libro con il massimo dell’imparzialità e anche questa volta leggendo “Per tutto il resto dei miei sbagli” di Camihawke è ciò che ho fatto.

Avrebbero potuto fuorviarmi le numerose critiche rivolte all’impostazione autobiografica di questo romanzo, oppure avrebbe potuto frenarmi la genuinità di alcune espressioni che Camilla Boniardi, “Camihawke” sui social, usa sin dalle prime pagine.

Nella lettura di ”Per tutto il resto dei miei sbagli” ho trovato una genuinità e un’assenza di fronzoli come difficilmente si trova in un libro. E leggendo questo, vi ho trovato la bellezza di emozioni nude e autentiche. Quelle emozioni che sanno di quel gelato alla fragola che Leandro descrive a Marta la nostra protagonista, la quale ci mostra quanto sia difficile continuare a vivere la propria vita nonostante le difficoltà e lo scegliere la strada giusta per sé e per il proprio futuro, a prescindere che lo si condivida con altri o semplicemente con sé stessi.

Prima di tutto sappi che la fragola

è una scelta coraggiosa, una scelta pura.

Marta nei 25 anni di vita vissuti finora, di fiducia in se stessa non è che ne abbia mai avuta chissà quanta. Dalla bambina vergognosa che si nascondeva dietro le gambe della mamma, a quella ragazzina che oltre oceano non riusciva nemmeno, dall’alto del suo “Ottimo! (Con punto esclamativo)” guadagnato con tanto impegno, a pronunciare un semplice: “Io non parlo inglese” che più base di così non si può.

Ci devi provare, amore mio.

Questa sua fragilità e totale assenza di passione per la socializzazione troveranno cura dapprima nell’affetto della sua migliore amica Olivia, e poi inaspettatamente in se stessa.

…di oppormi allo spinto fatalismo per i quale gli amici sono quelli che capitano, e con questi dobbiamo imparare a convivere,

Olivia! Lei si che sapeva sempre come prenderla, come tirarla su dall’ennesimo errore d’amore (che poi forse di amore vero quella storia ne aveva ben poco). E di infonderle coraggio per superare anche questa volta quell’esame di giurisprudenza, che la sua autostima pari allo zero aveva già catalogato come infattibile da qui ai prossimi mille appelli.

né abbastanza forte da trasformare in azione un pensiero di riscatto

che potenzialmente avrebbe potuto fare la differenza.

Le conseguenze di questa mia insicurezza cronica erano disastrose.

Ma tanto sia in occasioni come questa che in tutte le altre che Marta vive, scoprirà e ci ricorderà! che se nella vita hai il coraggio di rischiare, di buttarti da “quella scogliera” dalla quale hai sempre avuto troppa, ma proprio troppa paura per saltare, puoi seriamente correre il rischio di vivere qualcosa dove nemmeno i sogni di felicità più arditi sono mai riusciti a spingersi.

Inaspettatamente la storia d’amore che (senza spoiler che già lo si sa dai social), Marta e Leandro (Camilla e Aimone) vivono, non è il focus del libro. Il cuore pulsante è invece l’intero percorso che si attraversa come singoli, prima di essere pronti a vivere in coppia: perché per vivere anche la storia d’amore più bella della propria vita bisogna essere pronti, entrambi.

…nessuno dovrebbe investire il proprio tempo a cercare di rispecchiare le proiezioni degli altri.

E non ci si può ritenere pronti, se ciascuno dei due non è diventato grande abbastanza da reggersi felicemente sulle proprie gambe senza paura, per poi condividere il coraggio di vivere insieme e ancora di più di sbagliare insieme, “per tutto il resto dei nostri sbagli”!

Lo devi sempre tenere presente, perché una cosa può essere anche bellissima e perfetta, ma se non è tempo, cara mia, non c’è niente da fare.

…si deve essere più felici in due rispetto a quanto non lo si è come individui,

altrimenti ogni sforzo perde di significato…

In più di una occasione mi è capitato di sentire Camihawke definire la sua storia con Aimone (quella vera e non trascritta), come un: amore antico

La felicità è una cosa seria, e se c’è, deve essere assoluta, senza ombre e senza pena.

e questo aspetto romantico trova la trasposizione nella storia epistolare che Marta e Leandro si trovano a vivere, in una perfezione che solo ad immaginare un fondo di verità in questo amore così diretto e autentico, non si può che lasciare che gli occhi si bagnino di lacrime. La bellezza delle parole e delle situazioni scritte prima e condivise “di persona” poi, che i due si trovano a vivere tra le pagine di questo libro, ci porta a sperare che siano capitate a Camilla e Aimone anche nella vita vera.

Probabilmente è vero che se non ti piace la stessa musica non puoi andare d’accordo! E questo è decisamente vero per Marta e Leandro, che incontratisi nella musica hanno poi condiviso (e apprezzato), i rispettivi gusti musicali tra le righe delle e-mail (moderne lettere) che i due si sono inviati nel corso dei mesi, consolidando dapprima e distruggendo poi, un modo meravigliosamente intimo e autentico di comunicare e conoscere l’altr* entrandogli dentro.

Come in questi mesi in cui non ti ho mai vista, ma ho sempre saputo che c’eri

Per tutto il resto dei miei sbagli credo che sia la promessa d’amore più autentica che si possa fare all’altra persona, perché di sbagli nella vita ce ne saranno sempre tanti, dai più banali e quotidiani a quelli un po’ più seri, eppure la bellezza di affrontarli insieme è l’unico vero obiettivo che una coppia dovrebbe avere, avanzando nella vita un passo dopo l’altro, con tutta l’onestà di cui si è in grado.

Per tutto il resto dei miei sbagli” credo parli proprio di questo: di onestà prima di tutto verso se stessi, per poi essere data anche ad altri godendo della pace che si prova ad essere accolti dall’altr* esattamente per come si è con tutti i propri difetti e odori;

…le tempie…non so, non saprei spiegarlo. Sanno della tua pelle

soprattutto quelli che si cerca di camuffare perché nessuno ci ha mai detto di quanto siano meravigliosi, e da soli non siamo mai stati in grado di coglierne la bellezza. Quindi sì Camilla Boniardi conferma che abbiamo bisogno degli altri, ma prima di tutto abbiamo bisogno di noi stessi per avere una vita piena e appagante soprattutto se, o meglio quando, scegliamo di condividerla con qualcun altro.

Oltre la storia tra Camilla e Aimone

Se non si fosse “influenzati” dalla trasposizione letteraria della relazione tra Camilla e Aimone, ritengo, ci si potrebbe soffermare anche su quello che è l’aspetto psicologico dell’intero romanzo. L’autrice infatti affronta forse tutti i suoi angoli privati come le sue esperienze di bimba, la sua timidezza, l’amore verso i suoi genitori che hanno sempre assolto al loro compito, persino nella stesura di questo libro; fino ad arrivare ad affrontare nella maniera più delicata possibile il suo essere “troppo magra” e il suo aver superato tutto questo semplicemente vivendo.

Persino la copertina (e questa è una cosa che mi piace tantissimo!) acquisisce un senso compiuto solo alla fine, quando assorbita l’ultima parola e, forse, aver versato l’ultima lacrima si chiude il libro tra le proprie mani e si riguarda la “prima di copertina” con rinnovati occhi e si vede il luogo dove i due innamorati hanno sperimentato tanto la vicinanza tanto la lontananza (e dopo questa devi per forza leggere “Per tutto il resto dei miei sbagli” perché non ti spoilero assolutamente niente).

Un libro di autoguarigione e di analisi ma soprattutto del far pace con il proprio trascorso e quello di chi d’ora in avanti ci accompagnerà nella nostra vita auspicabilmente:per tutto il resto “dei nostri” sbagli.

 

É già tutto pronto devi solo volerlo.

Personaggi

  • Marta Sartori: la protagonista. Ha 25 anni, studia Giurisprudenza dopo avere lasciato gli studi in biotecnologie. Non è soddisfatta del suo percorso di studi, di sé stessa, della sua vita sentimentale e solo dopo un viaggio (o forse più d’uno) troverà il percorso giusto per lei sotto ogni punto di vista. É miope dall’età di sette anni, ma non si fa riferimento ad occhiali in tutto il libro, quindi la si può immaginare nell’uso di lenti a contatto. Ha un metodo di studio pessimo, e solo grazie a Olivia che le infonde coraggio alla fine riesce a laurearsi. Ama la musica e la band di Leandro è la sua preferita. Il suo compleanno è da sempre un evento importate e da questo momento in poi ancora di più.
  • Olivia Olli“: la migliore amica di Marta, A lei deve praticamente una delle cose più belle capitatele nella vita: l’incontro con Leandro, ma anche la laurea in Giurisprudenza che se non era per lei Marta ancora era lì a preparare lo stesso esame. Le due si supportano da sempre e hanno davvero una gran bel rapporto, di quelli che ti capisci senza parlare.
  • Leandro: cantante e frontman della band preferita da Marta. Vive a Perugia la sua città natale e ha una storia finita che non è ancora del tutto nel suo passato. É evidentemente affetto da romanticismo cronico e questo riesce a manifestarsi appieno nella relazione con Marta, nonostante tutto… Ama le cose semplici e autentiche e preferisce “i grandi gesti” al lusso ostentato, a Perugia guida una “Punto blu sgarrupata” e il suo vino preferito è l’Amarone, perché nasce da uno “sbaglio” e avendo per lui un fascino raro la storia di questo vino è divenuto col tempo “il vino delle occasioni speciali”
  • Riccardo: amico di Leandro e di tutta la sua band, si rende utile durante i concerti occupandosi del merchandising; ma alla fine lascerà questo suo “ruolo” per rimettersi a studiare e costruirsi una carriera “canonica”, anche se la nostalgia dei tour è sempre tanta! É durante il primo concerto a cui Marta e Oliva vanno che Riccardo si incontra con quest’ultima e quindi poi Marta conosce Leandro, ma non sarà l’unico suo ruolo da “cupido”.
  • Andrea Sartori: fratello “grande” di otto anni di Marta, è il secondogenito.
  • Marco Sartori: secondo fratello di Marta ed è il più piccolo dei tre.
  • Dario: è il fidanzato di Marta. I due non si frequentano da molto ma non hanno una relazione forte anzi, in realtà non soddisfa nessuno dei due. Viaggiano talmente in maniera asincrona che quando una decide di rompere la relazione, l’altro ci mette il tutto per tutto per farla funzionare.
  • Tommaso: amico di Dario, è sempre presente durante le uscite con Olivia persino, insieme ad altri amici, la sera del compleanno di Marta.
  • Federico: anche Olivia ha i suoi problemi di cuore, e Federico per lei è decisamente una questione da risolvere decisamente da troppo tempo.
  • Pierluigi “Gigi”: anziano signore dal quale Leandro acquista il suo pianoforte, che è stato messo in vendita dopo la morte della moglie Angela
  • Angela: moglie di Gigi, ha sempre amato ascoltare il suo amato suonare e probabilmente anche in questo caso, è stata la musica a unirli “finché morte” non li ha separati.
  • Professor Corradini: braccio estro del Professor Bianchi
  • Professor Bianchi: professore di diritto commerciale alla facoltà di Giurisprudenza frequentata da Marta
  • Greta: ex fidanzata di Leandro. É ancora innamorata di lui, tenta di ricostruire la relazione e per un gesto sconsiderato a seguito di un incidente stradale rischia la vita. Leandro l’assiste nella guarigione, un po’ per affetto un po’ per senso di colpa e questo comporterà delle scelte dolorose per più di una persona.
  • Giovanni: bisnonno di Marta
  • Joaquim: insegnante di surf che Marta incontra in Portogallo con il quale si curano vicendevolmente le ferite del passato. Diventano anche colleghi e la separazione non peserà a nessuno dei due, anzi entrambi guardano al loro passato con affetto
  • Piero: una delle tante persona incontrate per strada sulle quali Marta immagina delle storie.
  • ??: capo di Marta presso il giornale dove inizia a scrivere già da prima della laurea in Giurisprudenza
  • Nicola: amico di Leandro che compie gli anni proprio al momento migliore.

 

Info bibliografiche

Titolo originale: Per tutto il resto dei miei sbagli (italiano)

Autore: Camilla Boniardi

Prima pubblicazione: 2021

Prima pubblicazione in Italia: 20 Aprile 2021

La mia edizione: 2021

Editore italiano: Mondadori

Collana: –

Genere: Romanzo

Numero di pagine: 295

Preceduto da: Per tutto il resto dei miei sbagli è il primo libro dell’autrice

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I principi del successo sono un gioco da bambini

I principi del successo sono un gioco da bambini

Libro Ray Dalio

GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

I principi del successo sono un gioco da bambini…ma anche di squadra

Hai presente quando senti un adulto dire ad un bambino: “Non ascolta per niente!” ebbene lo sta dicendo a se stess*. Ma allora che fare quando è l’adulto per primo a non voler ascoltare? A non voler capire che ciò che desidera è a portata di mano, se solo si mette in testa qualche nuovo e utile principio? Ray Dalio risponde a queste domande con questa graphic novel, che è la trasposizione del suo best seller I principi del successo. Ciascun adulto ha in sé un bambino e questo manuale in versione illustrata, parla proprio a quella parte di noi! Il vantaggio è che se non capiamo possiamo chiedere al primo bambino che ci capita a tiro di spiegarci quanto davvero sono semplici i principi, che servono per portare la nostra vita da dove siamo a dove vogliamo andare. La pratica certamente è una “cosa” un po’ più articolata, ma questo libro è un bellissimo altro modo per dirci che La felicità in questo mondo esiste!

28 MAGGIO 2023 – TORINO

GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

I principi del successo di Ray Dalio. Ecco la mia recensione

 

La saggezza con I principi del successo in versione illustrata di Ray Dalio, è a portata del bambino che è in noi. L’incipit semplice è: decidere cosa fare e avere il coraggio di farlo!

I principi sono, in sostanza, gli ingredienti chiave del successo

PRIMO PRINCIPIO: Pensate con la vostra testa, mantenendo la massima apertura mentale 

Il tempo è come un fiume che scorre spingendoci sempre avanti e portandoci così ad affrontare nuove realtà e quindi ad allenare la nostra capacità di prendere sempre nuove decisioni. Avere la capacità di “pensare con la propria testa” è imperativo nello sviluppare il proprio decision making! A volte, indipendentemente dal periodo della nostra vita in cui ci troviamo, prenderemo delle scelte buone che ci “premieranno”, mentre altre volte ne prenderemo di cattive che ci causeranno dei danni a cui poi dovremmo porre rimedio. Come ridurre la percentuale di volte in cui prendiamo la scelta sbagliata? Allenando la nostra apertura mentale abituandoci ad ascoltare chi e cosa ci circonda e quando necessario, a mettere in discussione anche le nostre idee a vantaggio di altre che ci si palesano come oggettivamente migliori delle nostre.

SECONDO PRINCIPIO: Per poter prendere delle buone decisioni, è indispensabile conoscere la verità

Esistono delle regole che sfuggono al nostro controllo come ad esempio le leggi naturali. Come dobbiamo rapportarci a questa consapevolezza? Accettandole in quanto tali per usarle a nostro vantaggio così che la loro elaborazione e profonda conoscenza, ci consenta di “farle agire” in armonia con i nostri stessi principi.

In ogni contesto ottenere la consapevolezza più elevata che si possa trovare ci consente di avere contezza del maggior numero possibili di variabili che andranno poi ad influenzare il buon esito (o meno) delle decisioni che abbiamo preso.

Ogni persona di successo a seguito dei principi che gli hanno permesso di diventare tale

III PRINCIPIO: Sogni + realtà + determinazione = una vita di successo

Una formula tanto semplice nella sua definizione, tanto ardua nella sua applicazione.

Tutti abbiamo consapevolezza del significato di ciascuna di queste parole, eppure al venir meno anche di una sola di questi “concetti”, il risultato si annulla poiché esistono esclusivamente in un rapporto di interdipendenza reciproca.

Una delle mie competenze professionali è quella di SEO Specialist, e nella SEO (semplificando) l’ordine delle parole va da quello più importante a quello che è meno significativo. In questa formula troviamo che i sogni vengono messi come primo punto dal quale partire, come prima leva capace di azionare una serie di reazioni a catena, grazie alla determinazione, in modo da portare qui sogni nella nostra realtà tangibile e non più in quella immaginata nella nostra mente. Partire dal sogno dunque? Eppure posso affermare e procedendo nella lettura scoprirai meglio il mio punto di vista in questo, che quando manca la determinazione di fatto ci precludiamo la possibilità di trasformare quelli che sono i nostri sogni in realtà e quindi di avere quella vita di successo che abbiamo immaginato all’inizio del nostro viaggio. Dunque dipende da quanto davvero vogliamo manifestare un determinato sogno, quanto ad esso ci aggrappiamo spogliandolo della sua immaterialità per dargli una sua oggettiva consistenza.

Ma che cosa significa vivere una vita di successo?

IV PRINCIPIO: Sofferenza + riflessione = progresso

Il processo per oggettivare un sogno, per definizione, richiede un suo tempo. E questo è qualcosa che dobbiamo accettare! È naturale che quelle che sono le nostre debolezze fintanto che non impariamo, ci inducono in errore di fronte ai problemi che immancabilmente si frapporranno tra di noi e i nostri obiettivi. Ciò nonostante ostinarsi a pensare che sarebbe grandioso non avere debolezze e fragilità, di fatto ci fa perdere tempo allontanandosi ancora di più da quella che è la realizzazione del nostro successo.

Quando c’è un blocco, un dolore, una resistenza o una fragilità va accolta e ponderata, perché appunto solo riflettendo da più punti di vista (sofferenza + riflessione) saremo in grado di evolvere e quindi avanzare nel nostro percorso che Ray Dalio in I principi del successo sintetizza in un “Processo in 5 passi 

Se applichi i cinque principi di Ray Dalio entri nella spirale del successo 

Tutto molto bello e semplice sembrerebbe, almeno in teoria! Quindi ecco quali sono i cinque principi del successo di Ray Dalio, o meglio i 5 passi che ci portano da sogno a successo!

1. Obiettivi

Priorità, priorità e ancora priorità! Così come nella gestione del tempo stabilire delle dei diversi livelli di urgenza, anche nella pianificazione dei nostri obiettivi è assolutamente imprescindibile stabilire quale sia più importante rispetto ad un altro. Non è funzionale perseguire troppi obiettivi contemporaneamente, soprattutto se non sono collegati tra di loro. Scegli quindi quelli che sono i tuoi obiettivi più importanti in questo momento della tua vita, e tenendoli sempre chiari in mente arricchendoli di dettagli giorno dopo giorno, continua il tuo viaggio per realizzarli.

2. Problemi

Assunta la consapevolezza “gerarchica” di quelli che sono i nostri obiettivi prioritari, sarà importante comprendere che le nostre debolezze insieme ai nostri punti di forza sono ciò che ci caratterizza, e che quindi farà la differenza nel superare l’immancabile problema. Sarà soprattutto grazie all’equilibrio di forza e debolezza che avremo la reale capacità di agire e riflettere su quelli che sono i problemi che si frapporranno inevitabilmente tra noi e i nostri obiettivi. Insomma, stampatelo bene in testa: ci saranno sempre problemi ma uno dei regali più grande che possiamo farci è quello di accoglierli come preziosa occasione di miglioramento (mi sembra una delle frasi tipiche che usavo quando rispondevo alle recensioni di uno dei miei clienti).

3. Diagnosi

Il modo migliore per risolvere i problemi e andare alla loro radice e soprattutto perché spesso in molte delle nostre “cadute” vi è una radice comune. Capire il perché si è verificata (o ri-verificata) una certa situazione ci darà la consapevolezza per trovare una strada alternativa, in modo da spezzare il circolo vizioso o la battuta d’arresto nella quale siamo incappati.

4. Progettazione

Il processo di diagnosi è chiaramente qualcosa che possiamo fare sia da soli che con il supporto di qualcun altro, così come anche la fase di progettazione. Nell’ideale disegno a spirale che Ray Dario ci propone a pagina 51 notiamo come la fase di progettazione è quella più complessa infatti la indica in con una linea tratteggiata di colore rosso proprio perché ci permette di evolvere davvero! Seppur curvo il suo andamento infatti è una linea con un alto coefficiente di pendenza proprio perché il cambiamento è sì difficile, ma anche estremamente rapido. Come superare la difficoltà emotiva di questo momento? Immaginati già sulla cima della “montagna”!

5. Azioni

Agire. Troppo spesso ci si focalizza troppo solo su questo aspetto del raggiungimento dei propri obiettivi e quindi nella concretizzazione della vita di successo che ci si è immaginati. Ma la verità è che se non si è compreso davvero cosa ci limita nella reale concretizzazione di questi obiettivi, rimarremo in una situazione stagnante. Potrebbe essere che abbiamo dei problemi di abitudine, di conoscenze e competenze, di metodo, di organizzazione, di ambiente o magari (molto più frequente) di mindset e quindi abbiamo davvero tutto quello di cui abbiamo bisogno per realizzare i nostri sogni trasformandoli, ma non ne abbiamo davvero consapevolezza e quindi assumiamo un atteggiamento respingente. Azione e switch mentale vanno quindi in parallelo!

Più sali più quando cadi ti fai male

La caduta ci suggerisce Ray Dalio in I principi del successo è qualcosa che dobbiamo aspettarci in maniera ciclica, proprio perché è la nostra grande occasione per crescere! Augurarci di non cadere mai è concettualmente sbagliato: l’approccio corretto è invece quello di pensare qualcosa che suona più o meno così: “mi impegnerò a trarre beneficio da ogni singola caduta!“.

Le prime cadute sono quelle più dolorose soprattutto in quei casi in cui investiamo tutto ciò che abbiamo nel perseguimento di un determinato obiettivo. Rimanere con poco o persino quello che ci sembra nulla, atterrisce come poche altre cose al mondo; eppure non è la cosa più tremenda che potrebbe capitarci. Perché la cosa più annichilente che potrebbe capitarci è perdere la determinazione nel perseguire il nostro successo, anche se in corso d’opera magari ci ritroveremo a dover tracciare una nuova definizione di “vita di successo”. È una challenge continua e costante dove solo i più determinati restano in gara volendo fare un parallelismo con quanto affermato da Tony Robbins in Incrollabile.

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

I problemi sono come indovinelli

La domanda magica che Ray Dalio ci suggerisce è:

“Che cosa dovrei fare la prossima volta,

in una situazione come questa?”

Rimanere focalizzati ed essere determinati nel voler trasformare i propri sogni in realtà non significa avere esattamente chiara la “visione” in tutti i suoi dettagli sin da subito anzi tutt’altro! All’inizio la vision, almeno nella maggior parte dei casi è nebulosa, e l’unica immagine che è chiara è quella finale, mentre le tappe intermedie sono tutte da scoprire. In questo percorso ci sono e ci saranno sempre tante, tantissime buche in cui si rischia di cadere insieme agli ostacoli che dovremo superare per evitare cadute rovinose da cui rialzarsi.

Ma il segreto sta esattamente qui: nello stratificare un’esperienza tale da ridurre le cadute e nell’acquisire la capacità di rialzarsi nonostante l’ennesima caduta perché l’obiettivo non è rimanere lì a terra ma è raggiungere quello che per noi significa successo! A volte rialzarsi è qualcosa che riusciamo a fare da soli a volte invece è qualcosa che che ci serve l’aiuto dell’aiuto di qualcun altro. Ma comunque è uno degli atti che richiedono più coraggio a chiunque voglia rimanere in gara per realizzare la vita che ha sempre desiderato.

Ce lo ricordiamo?

Sofferenza + riflessione = progresso

Rischio e beneficio: Il successo fa per te?

Come dice Veronica Benini successo significa far succedere le cose! Ma non tutte le persone riescono a sopportare il peso della frustrazione iniziale, l’impatto emotivo delle battute d’arresto e dei momenti in cui l’evoluzione e il percorso non è come ci si aspettava che fosse. In effetti anche fare trekking non è cosa per tutti se ci si pensa, soprattutto perché più si sale più l’aria diventa rarefatta.

Anzitutto dobbiamo accettare che rischio e beneficio sono uniti tra di loro e che non si può escludere l’uno per avere solo l’altro. Ciò che dobbiamo cercare però è l’equilibrio andando a bilanciare tanto i rischi quanto i benefici.

Ma quando il rischio supera i benefici è anche il momento in cui ci rendiamo conto se vogliamo davvero quello che avevamo visto come nostra idea di successo e quindi se siamo disposti a rimanere seduti al tavolo da gioco in vista dell’obiettivo finale che comunque resta, oppure se ci rendiamo conto che era soltanto un mito a cui aggrapparsi per distogliere la nostra attenzione da quello che nella nostra vita era il vero (e difficile) focus.

Bene quindi rendersi conto che magari un certo progetto non fa per noi, perché appunto possiamo sempre cambiare strada e dedicarci davvero a quello che ci fa sentire appagati realizzati al punto da trovare davvero il coraggio di affrontare tutto quello che ci capita e, anche se può sembrare una contraddizione, di avere il coraggio di accettare l’aiuto degli altri per superare insieme le difficoltà! Ovviamente ricordiamoci di scegliere bene a chi “affidarsi” soprattutto quando si è fragili.

Point of view / V PRINCIPIO: La barriera dell’ego è la barriera del punto cieco

Uno dei passi più importanti nell’auto-realizzazione è quello di imparare ad accettare punti di vista diversi dal nostro.

Ma qual’è il beneficio nell’accettare un punto di vista diverso dal nostro? In primo luogo una persona diversa da noi andrà ad individurare quelli che sono i punti su cui dobbiamo andare a lavorare: i nostri “punti deboli” perché con più facilità rispetto a noi avrà capacità di individuarli.

Ma sai qual’è l’altro vantaggio del confronto con un’altra “bella testa”? Che saprà portare luce sui nostri punti ciechi! Avere punti ciechi è qualcosa di assolutamente naturale, perché appunto ciascuno di noi ha una serie di punti di vista che si differenziano (per fortuna) da quelli degli altri. Unire queste diverse angolazioni ci consente di avere una visione d’insieme sempre più chiara.

Un ottimo paragone in questo senso è quello della stampa in 3D, dove appunto vengono fatte centinaia e centinaia di foto ad uno stesso oggetto da diverse angolazioni, proprio per coglierne il massimo dei dettagli. Solo allora si potrà procedere con la stampa e quindi con l’azione! Te lo ricordi vero il secondo principio?!

Disaccordo ragionato

Invece di rifuggire dal punto di vista altrui quindi, cerchiamo sempre di metterci in contatto con persone che hanno grande capacità di osservazione e un’intelligenza marcata, in modo tale da avere sempre una maggior consapevolezza possibile di quella che è la giungla in cui ci stiamo muovendo.

Scegliere intenzionalmente di esporsi ad un contraddittorio intelligente è sicuramente il modo migliore che abbiamo per “accendere la luce” e iniziare a vedere una vita “a colori”, così potremmo cogliere tutte le sfumature (tanto al positivo quanto al negativo) dei luoghi in cui ci troveremo a “viaggiare”.

Pensiero indipendente

Spesso quando inizia un nuovo percorso, in particolar modo quando imbocchiamo quella strada che ci condurrà verso il raggiungimento dei nostri obiettivi, ci sentiamo profondamente soli. Ci sentiamo come se la realtà che stiamo vivendo noi, venga vissuta per la prima volta e che in quel momento siamo gli unici a viverla e non c’è assolutamente nessuno su qui fa poter fare affidamento. Abbastanza demotivante in effetti!

La realtà però è che davvero tutte quelle persone di successo che hanno raggiunto e portato nella loro realtà ciò che rispecchiava la loro definizione di successo, sono passati esattamente per questi stessi stati mentali. Una bella compagnia noh?!

E questo succede perché di base essere umano ha paura dell’ignoto; ciò che differenzia le persone di successo da chi sceglie la serenità della certezza di una strada già battuta, è che i primi accolgono questa paura e la affrontano mentre gli altri scelgono strade che sono già state illuminate da altri. A te capire in quale delle due tipologie di persone ti identifichi.

Spoiler: il successo non è raggiungere i propri obiettivi!

Ma come?! Già, è così.

Successo significa creare delle relazioni significative mentre si perseguono insieme gli stessi obiettivi, avanzando tutti insieme e creando dei nuovi obiettivi condivisi, mentre si ci si prende reciprocamente cura l’uno dell’altro. In questo è fondamentale attrarre nella propria vita le persone giuste al momento giusto, in maniera tale che il lavoro che si andrà a fare in maniera sinergica porterà autentico, stabile e duraturo miglioramento nelle vite di tutti. Da notare che duraturo non significa necessariamente eterno, significa però che nel tempo della sua durata questa relazione verrà vissuta al meglio per essere appagante e degna di essere vissuta.

Your turn!

Ora che si conoscono quelli che sono i principi del successo di Ray Dalio e probabilmente il prossimo passo da fare è certamente quello di comprendere se quanto ci suggerisce risuona con noi e quindi se accogliamo di introdurre l’applicazione di questi principi all’interno della nostra vita e e soprattutto se questa risonanza gradualmente sarà in grado di aiutarci a definire quelli che sono i nostri personali principi per il successo. Ebbene si! Ciascuno di noi oltre a beneficiare delle regole universali di alcune regole universali, si troverà ad applicare anche le sue e questo è un grande vantaggio conoscere quelli che sono i nostri principi è un grandissimo vantaggio perché ci consentirà di rapportarci al meglio sia con le persone che incontriamo ma anche con tutte le circostanze che ci troveremo ad affrontare per portare nella nostra vita è successo che abbiamo immaginato.

Sinossi

Questo adattamento illustrato de “I principi del successo” trae ispirazione dall’omonimo bestseller di Ray Dalio, rivisitandolo in una nuova versione adatta ai lettori di tutte le età. Il volume contiene i principi fondamentali, nella vita e nel lavoro, che hanno permesso al suo autore di diventare una delle persone di maggior successo al mondo: tra i tanti, come stabilire i propri obiettivi, come imparare dai propri errori e come collaborare con gli altri per ottenere risultati eccellenti. Destinata sia a chi già conosce i contenuti de “I principi del successo”, sia a chi li scopre per la prima volta, questa graphic novel è un importante punto di partenza per chiunque voglia conquistare finalmente lo stile di vita desiderato.

Info bibliografiche

Titolo originale: Principles for success (inglese)

Titolo: I principi del successo

Autore: Ray Dalio

Prima edizione: 2021

Prima edizione italiana: 9 luglio 2021

La mia edizione: IV edizione – 2021

Editore italiano: Hoepli

Collana: Management

Genere: Auto aiuto

Numero di pagine: 158

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La vita è più divertente quando sai che dal menu puoi scegliere tutto

Copertina del libro Fattore & di Chiara Franchi edito da Mondadori

ROMANZOBIOGRAFICOGROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

La vita è più divertente quando sai che dal menu puoi scegliere tutto.

Negli undici capitoli che compongono Fattore &, Chiara Franchi condividendo la sua esperienza di vita, ci insegna che seppur per educazione siamo abituati a scegliere tra una cosa o l’altra, la felicità la troviamo nell’inclusione. “Qualche “o” in meno e qualche “e” in più, perché davanti ai nostri occhi si apra una vita più ricca, piena e completa.” Ecco allora che fra “tutte le “&” del mondo” puoi cominciare da queste undici, almeno finché non trovi le tue.

5 MARZO 2023 – TORINO

ROMANZOBIOGRAFICOGROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

Fattore & di Chiara Franchi.

La mia recensione

 

 

Una scelta antiquata

Scelta. Una delle parole il cui significato è stato travisato sopra ogni altra. Se qualcuno in questo momento ti dicesse: “scegli”, (complice anche Søren Kierkegaard con il suo Aut-Aut?), automaticamente penseresti ad una situazione in cui devi escludere qualcosa per averne un’altra.

La “o” è di fatto una separazione (nel senso più ampio del termine) che ci impone di vivere una vita a metà, perché il suo comandamento è sempre di scegliere tra una cosa o l’altra, tra questo o quello permettendoci di far abitare nella nostra vita esattamente la metà di ciò che vorremmo.

Ma perché? Perché rinunciare al pacchetto completo e alla sua bellezza?

L’Aut-Aut di Søren Kierkegaard viene pubblicato per la prima volta il 20 Febbraio 1843 mentre Chiara Franchi pubblica il suo secondo libro Fattore & nel 2022 con Mondadori. Lungi da me paragonare due autori e due testi così distanti fra di loro, ma il concetto che voglio esprimere è che nel corso del tempo il significato di parole e concetti muta forma. E la parola scelta è fra quelle che sono evolute maggiormente.

Dunque perché ancora ostinarsi ad attribuire alla parola scelta un significato che non le appartiene più?

Cambiare il paradigma della parola scelta

Scelta è, e! deve diventare per te il primo impulso verso quella che è l’individuazione cosciente di ciò che vuoi portare e mantenere nella tua vita.

Chiara Franchi nel suo Fattore &, ci propone un approccio che stravolge completamente il modo di pensare che probabilmente anche tu fino a due minuti prima di leggere anche semplicemente questo articolo avevi (spoiler: se sei fan della lettera “o” questo libro non è per te!).

E come il migliore degli insegnanti farebbe l’autrice e (imprenditrice) ci porta come esempio e a supporto della sua “teoria”, la pratica. Sono undici i capitoli in cui è suddiviso Fattore &, ciascuno dei quali prende in esame delle “coppie” che solitamente si escludono a vicenda, come la stessa Chiara Franchi ha fatto per un lungo periodo della sua vita. Il lieto fine, perché in questo libro c’è, è che ad un certo punto questi antipodi non solo diventano capaci di coesistere, ma ancora di più diventano interdipendenti.

Nessun individuo al mondo può scegliere lucidamente quando non è in focus

 

p 53

Tutte le “e” del mondo

La Franchi scrive rivolgendosi ad un pubblico femminile e ci conferma che ciascuna di noi è sia buona che cattiva (Cap 1: Buona e cattiva) il che ci fa pensare un po’ anche a Ero una brava bambina  – Poi sono guarita di Elena Cosentino.

Ci illumina con totale onestà che ciascuna di noi deve essere sia copertina che libro (Cap 2: Copertina e libro) perché la prima impressione conta, ma la sostanza e concretezza della nostra persona non vengono di certo sostituite da come appariamo. Daily reminder: cura ogni aspetto di te, sia interiore che esteriore in equilibrio tra di loro.

Fuori dai denti ci dice che se rinunci al dolore rinunci anche alla gioia (Cap 2: Gioia e dolore) quindi impara ad accoglierle e ad imparare da entrambe. Impara da tutte le dualità che la vita ha da offrirti (Cap 5: Caviale e piadina) perché non avrebbe alcun senso vivere solo ad un estremo. Imparerai che nutrirti di tutti i “cibi” che esistono ti regalerà, non solo nutrimento ma appagamento oltre ogni aspettativa.

In fondo sarebbe come avere soltanto una tipologia di scarpe o vestiti nell’armadio. E per tutte le altre occasioni come ti vesti? Metti nell’armadio della tua vita almeno un vestito per ogni occasione e sarai sempre pronta per le sorprese della vita. Scegli di esplorare tutto il bello (tanto il brutto ti capiterà comunque ma almeno sarai pronta) e fai esperienza muovendoti avanti e indietro fra i “poli opposti” cogliendo le sfumature. Impara a scegliere quelle occasioni che è bello vivere in ottima compagnia anche se l’ottima compagnia sei semplicemente tu (Cap 9: Soli e bene accompagnati), perché hai imparato a conoscerti e a volerti così bene che scoprirai essere raro privilegio averti tutta per te, in barba a tutti i pensieri sulla solitudine.

Se invece disperdiamo energie e sprechiamo tempo muovendoci in direzioni non definite, le probabilità di arrivare a destinazione si riducono di molto.


p 51

Persino la definizione di utile e dilettevole assume la nuova connotazione del dilettevole che è utile e viceversa (Cap 6: Utile e dilettevole), insomma se ti diverti è meglio noh?!. Così anche la perfezione e l’imperfezione, assimilabili anche al concetto di traguardo e sconfitta (Cap 7: Perfetta e imperfetta) suoneranno nelle tue orecchie e disegneranno nella tua mente assumendo suoni e forme del tutto nuovi, soprattutto quando arrivi a renderti conto che una donna che taglia traguardi professionali (Cap 8: Famiglia e successo) può essere, se lo desidera, anche di successo con la sua famiglia.

La parola “successo” ce lo ha insegnato Veronica Benini significa far succedere le cose! E quando scegli di prenderti la responsabilità di quello che accade nella tua vita il lavoro sarà davvero importante in termini energetici, emotivi e ovviamente di tempo. Ecco perché è fondamentale imparare a passare dall’on all’off con serenità e nei giusti tempi (Cap 10: On e off)…sempre con l’obiettivo di non precluderti nulla di bello nella vita. E sai anche cosa? Di essere tu quella che ha tempo di portare il bello nella vita degli altri.

Ogni scelta consapevole, scoprirai che ha il potere di renderti più forte. Tutte noi traiamo forza dall’agire tanto di pancia quanto di testa (Cap 4: Pancia e testa), e questo perché hai imparato a conoscerti così bene, a conoscere i tuoi obiettivi così bene, che il tuo istinto lavora al tuo fianco insieme alla parte razionale.

Mi piace accogliere una visione che contempli il lusso in un’accezione più ampia. […] Il lusso per me non è quasi mai una questione di portafogli, ma di scelte, e, soprattutto, di attitudine mentale. […] Vivere esperienze integrate ti cambia, ti plasma, ti porta dritto verso la tua evoluzione personale.


p 73-75

Puoi fare cose nuove solo se vuoi cose nuove, se guardi dove finora non hai mai guardato punto.

 

p 101

Domanda sbagliata, risposta sbagliata.


p 51

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Vale tanto il fronte quanto il retro

“Si va bene Marzia ma con tutte queste e mi vuoi dire dove la Franchi vuole arrivare? Che cosa hai davvero imparato leggendo questo libro?”

Ti rispondo dicendoti che tutto ciò che compone la vita è una moneta dove tanto il fronte quanto il retro contano e anzi permettono l’esistenza stessa della moneta di per sé (la moneta sei tu tanto per essere chiara <3), la quale al privarsi dell’una o dell’altra facciata smetterebbe di essere se stessa.

Non è vero infatti che gli opposti si attraggono, ma sono in realtà (contro ogni insegnamento e preconcetto) parte della stessa medaglia. Infatti ogni medaglia/moneta ha il fronte e il retro! Ricordatelo tu sei una moneta!

Insomma come la giri la giri hai sempre tra le mani un fior di conio che è la tua stessa vita. E dico “fior di conio” perché immagino che la tua vita inizia davvero a brillare di una rinnovata luce, il momento che tu stessa inizierai ad applicare il concetto di inclusione usando le “e” a vantaggio delle “o”.

La diversità rappresenta la linfa vitale che mi ha permesso di svestire alcuni panni e indossarne altri


p 14

Se non dipendi dagli altri allora sei libera. […]

Imparare a stare da soli passa attraverso la comprensione del significato dell’amore per se stessi.

L’accoppiata vincente

Riprendendo quindi la postfazione di Chiara Franchi Tutte le “&” del mondo, mi viene da pensare che la storia in qualunque ambito e contesto è fatta (anche) di grandi “coppie”. 

E dicendo coppie immediatamente penserai che ad unire i due termini c’è la congiunzione “e”! Per me che scrivo è una delle parole più belle che esistano. Non si è mai sentito parlare di tizio “o” caio, quindi perché noi dovremmo scegliere tra tutte le varie forme (&) che la nostra vita può assumere, escludendone alcune come se fosse un dato aprioritstico e predeterminato?

Il mantra diventa quindi:”Io voglio, e soprattutto posso avere, sia questo che quello”.

La vera sfida sarà per te diventare capace di capire cos’è che davvero desideri che abiti nella tua vita, in maniera più o meno permanente. Quali sono le tante dualità alle quali senti di dover e voler dare priorità rispetto alle altre. La scelta è la tua! La bicicletta anche, ora devi pedalare.

Il mio augurio per te è che impari rapidamente a compiere le tue scelte seguendo questo nuovo paradigma, e che ancor più velocemente tu muova anche le azioni nella direzione delle tue “&”, perché certamente non ti interessano tutte quelle “del mondo”, ma devi alla tua felicità e realizzazione la comprensione di quelle “&” che senti di voler fare tue.

Ti saluto come Cristian Bergi fece con me in libreria davvero tanti anni fa: “Buona vita”.

A volte, invece, violare le regole è l’unica cosa possibile: strapparsi il vestito da Cenerentola, indossare gli anfibi e iniziare ad arrampicarsi su tu sulla più irta delle montagne.

p 14

Info bibliografiche

Titolo originale: – Fattore & (italiano)

Titolo: Fattore

Autore: Chiara Franchi

Prima edizione italiana: 2022

La mia edizione: I edizione – 2022

Editore italiano: Crocetti editore

Collana: Vivere meglio

Genere: Romanzo, Auto aiuto, Mind & Body

Numero di pagine: 161

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