Breaking Down, è il quarto e ultimo capitolo della saga di Twilight dove nei tre libri in cui è diviso questo libro, viene narrata la trasformazione finale di Bella Swan da mortale pedone a meravigliosa, forte e immortale regina.
Se lo si prendesse come un unico libro, staccato da qualsiasi saga, si potrebbe pensare che è un bel mattone di 688 pagine, ma consapevoli del fatto che è il quarto nonché ultimo libro della saga di Twilight, la faccenda è ben diversa perché in effetti non ci sarebbe sembrato abbastanza lungo neanche fosse stato composto del doppio delle pagine. Non riesco neanche a immaginare lo sforzo che l’autrice Stephenie Meyer ha compiuto per riuscire a comprimere mantenendo ariosi gli eventi narrati; forse per questo ha scelto di suddividere questo ultimo tomo in tre “libri”, dove il secondo narra la storia dal punto di vista di Jacob e non di Bella come negli altri due “libri” e tre capitoli precedenti della saga.
Primo libro
Eclipse si concludeva con l’invio delle partecipazioni per il matrimonio di Edward e Bella, così Breaking Down si apre con i preparativi per il matrimonio la cui cerimonia si tiene a casa dei Cullen, ed essendo Alice l’organizzatrice del lieto evento, questo è evidentemente in pompa magna. Tra le perplessità degli amici di Bella, se così si possono chiamare, sui reali motivi che hanno spinto ad un unione così rapida, irrompe anche Jacob che a conoscenza dei reali motivi compie un ultimo ed estremo tentativo di dissuadere Bella, che convinta della sua decisione sposa Edward e parte con lui alla volta dell’Isola Esme, al largo della costa del Brasile, per trascorrere la loro luna di miele.
Dopo il matrimonio con Edward, il più grande desiderio di Bella era quello di unirsi anche fisicamente al suo sposo, che a causa della sua forza, si dimostrava restio temendo perfino di uccidere Bella. I due consumano la loro prima notte di nozze, ma per quanto Bella sembri non rendersene conto, la notte appena trascorsa ha lasciato segni su tutto il suo corpo.
Edward decide di rimandare qualunque rapporto con la moglie a dopo la trasformazione, ma le lusinghe di Bella sono così incalzanti che il vampiro cede, riuscendo a controllare meglio la propria forza.
Fatta eccezione per i timori della servitù, la luna di miele trascorre serena, finché Bella non si rende conto di avere un ritardo nel suo ciclo mestruale: è incinta! La notizia sconvolge Edward, poiché questo potrebbe significare la morte tanto del nascituro quanto della madre stessa. I due fanno ritorno a Forks, nella speranza di trovare una soluzione nell’esperienza di Carlisle, ma Bella vuole portare avanti la gravidanza ed in questo troverà un’alleata in Rosalie.
Secondo libro
Carlisle informa Charlie che i novelli sposi sono tornati dalla luna di miele anticipatamente, ma che Bella non potrà incontrarlo in quanto a causa di una malattia che ha contratto in Brasile, è costretta alla quarantena. Questa scusa insospettisce Jacob che convinto dell’avvenuta trasformazione di Bella, si reca a casa dei Cullen per controllare con i suoi stessi occhi. Sollevato e al contempo terrorizzato scopre della gravidanza di Bella, e lo stesso Edward è sollevato di vederlo in quanto a lui può confidare tutte le sue frustrazioni rispetto alla pericolosa gravidanza.
I licantropi di La Push, decidono di uccidere sia Bella che il bambino, in quanto spaventati dal “cosa” nascerà. Jacob schieratosi contro Sam Uley, forma un nuovo branco con Seth e Leah Clearwater; qualunque cosa pur di salvare la vita di Bella.
Il corpo di Bella inizia a cedere, ed il cibo “umano” non è sufficiente a saziare il feto, così su consiglio dei Cullen Bella inizia a nutrirsi con del sangue umano, e questo mentre da un lato rinvigorisce il suo corpo dall’altro conferisce nuova forza al feto, che inizia letteralmente a rompere le ossa della madre. La paura e l’urgenza riempiono casa Cullen, poiché nessuno sa cosa stia per venire al mondo; la placenta è infatti troppo spessa e la comune ecografia degli esseri umani non riesce ad attraversarla per mostrare il “feto vampirico”. Ciò nonostante Edward riesce a sentire i pensieri del bambino, così anche lui come Bella inizia a provare affetto nei suoi confronti; ma questo non vale per Jacob che continua a vedere come quella “cosa” si stia letteralmente nutrendo di Bella.
Quando comincia il travaglio Carlisle non c’è, così sono Edward e Jacob ad assisterla durante il travaglio. Il parto riduce in fin di vita Bella, così Edward come ultimo tentativo di mantenerla in vita, prova ad iniettarle il suo veleno direttamente nel cuore e mordendola in diverse parti del corpo. Il tentativo di trasformarla in vampiro sembra aver fallito, così per la rabbia Jacob prende la bambina e lascia la stanza intenzionato ad ucciderla, ma guardandola in volto subisce l’imprinting, il che gli rende impossibile non solo ucciderla ma anche solo di prendere le distanze da lei, consapevole del fatto che eternamente diverrà qualunque cosa o chiunque di cui Renesme avrà bisogno.
Terzo libro
Occorrono circa tre giorni affinché la trasformazione di Bella sia completa, ma in quanto neonata è di fatto pericolosa anche per sua figlia nelle cui vene scorre sangue umano. Si rende necessario che Edward l’accompagni nella sua prima battuta di caccia e qui, nonostante incontrino un essere umano e lei sia inebriata dal suo odore, riesce a trattenersi dimostrando un forte autocontrollo il che le fa “guadagnare” la possibilità di avvicinarsi a sua figlia, senza che la vita di questa venga messa a repentaglio.
Renesme cresce molto velocemente rispetto ad un comune bambino umano, ma questa non è la sua qualità più affascinante: la piccola riesce infatti a trasmettere i pensieri attraverso il tatto! Ecco che Bella viene a sapere dell’imprinting e fraintendendo il significato dell’evento, furibonda si scaglia contro Jacob ma inavvertitamente ferisce Seth.
Lo spirito di Bella inizia a placarsi grazie anche alla scoperta di una nuova fisicità con suo marito, nel cottage che ricevono in dono dai Cullen; ma anche dalla consapevolezza che grazie all’imprinting di Jacob Renesme sarà sempre protetta non solo da Jacob ma anche dalla tregua tra Quileute e Cullen.
La serenità non dura a lungo, infatti Alice in una visione scopre che Irina vedendo Renesme e credendola una bambina immortale, si sta recando dai Volturi per denunciare il presunto grave accaduto: trasformare un bambino in vampiro è infatti pratica vietata. Urgono dei testimoni che confermino la realtà dei fatti e la non pericolosità di Renesme. Alice e Jasper partono immediatamente e diversi clan tra i quali il Clan di Denali, il Clan irlandese e il Clan Egizio, rispondono prontamente all’appello di Carlisle.
I Volturi informati seppur erratamente dei fatti, raggiungono Forks dove apprendendo da Carlisle la realtà uccidono Irina. Tuttavia la loro preoccupazione nei confronti della presunta pericolosità di Renesme, rende necessaria una votazione in merito. Alec e Jane provano a passare in vantaggio usando i loro poteri mentali, ma Bella estende il suo scudo così da rendere palese anche a Aro, Caius e Marcus che il vantaggio che presumevano di avere non esiste, così che vedono svanire la certezza della vittoria.
Alice e Jasper con un tempismo perfetto raggiungono lo scontro freddo, facendo ritorno con Huilen e Nahuel, quest’ultimo un ibrido come Renesmee. Questi ha raggiunto una maturità fisica da un centinaio d’anni, dunque è la prova che la bambina non rappresenta un pericolo così che i Volturi fanno ritorno senza ulteriori uccisioni.
La poetica conclusiva, l’abbiamo sia nella finalmente raggiunta serenità di Jacob sia nella capacità di Bella di “aprire” il suo scudo e quindi per la prima volta, far leggere i suoi pensieri ad Edward. Questo climax della maturità di bella, viene perfettamente rappresentato nella copertina dove nel gioco degli scacchi che è stata la saga di Twilight, Isabella si trasforma da mortale pedone a una meravigliosa, forte e immortale regina.
PERSONAGGI
PRINCIPALI
Isabella “Bella” Swan
Edward Cullen
Jacob Black
Renesme
ANTAGONISTI
Irina: Vampiro donna
Alec : Membro dei Volturi
e Jane
Aro, Caius e Marcus
ALTRI
RenéeDwyer: madre di Bella
Esme Cullen: “madre” di Edward
Charlie Swan: padre di Bella
Alice Cullen: “sorella” di Edward, in coppia con Jasper Hale
Rosalie Hale: “sorella” di Edward, in coppia con Emmett Cullen
Jasper Hale: “fratello” di Edward, in coppia con Alice Cullen
Carlisle Cullen: padre di Edward
Emmett Cullen: “fratello” di Edward
Jessica Stanley:Compagna di scuola di Bella
Angela Weber: Compagna di scuola di Bella
Mike Newton: Compagno di scuola di Bella, è innamorato di Bella
Eric Yorkie: Compagno di scuola di Bella
Billy Black: padre di Jacob Black
Servitù: della residenza sull’isola Esme
Licantropi di La Push
Sam Uley: capobranco dei licantropi
Seth e Leah Clearwater
Clan di Denali:
Clan irlandese:
Clan Egizio:
Huilen e Nahuel: quest’ultimo un ibrido come Renesmee
Imparare a conoscere ed amare noi stessi, anche grazie a qualcun altro, è l’unica possibilità che abbiamo per aggrapparci alla vita e da essa venire tratti in salvo
Con un finale cinico e pieno di speranza oltre che crudelmente reale, La solitudine dei numeri primi ci sprona a fare leva sulle nostre peculiarità, su quello che siamo portati a fare e che fa parte di noi. Capiamo di cosa si tratta, per il modo in cui pensiamo a questo qualcosa e per la sua capacità di modellare e modellarsi a sua volta, su tutto quanto ci circonda.
Questo qualcosa per Mattia è la matematica, che con un’ affinità comune solo a pochi eletti, riesce a tramutarsi in realtà nonostante rappresenti l’astratto per antonomasia.
Ma come è possibile trasporre la matematica, il suo astrattismo, nella realtà della vita di due persone? Mattia e Alice, seppur inconsapevolmente (almeno per quello che riguarda una di loro) rappresentano con le loro vite il significato di primi gemelli.
“…avevano l’aria trasognata come se arrivassero da un posto lontano, che conoscevano solo loro.
IN RIFERIMENTO AD ALICE E MATTIA
Due primi gemelli sono due numeri primi distanti tra di loro solo di due unità ad esempio 1 e 3; costituiscono unica eccezione l’1 col 2 che sono separati soltanto di una unità. Questa analogia, proposta dall’autore Paolo Giordano, non poteva che nascere dalla sua mente matematica (laurea in fisica), che qui si tocca drammaticamente con il lato poetico dello stesso autore.
La fatica li aveva vinti, lentamente.
La solitudine dei numeri primi, affronta esattamente questo tema: quello della prossimità, del quasi che non è mai né qui ne adesso, ma sempre o un ricordo o un’aspettativa irreale, fantasticata soltanto per evadere da una realtà dove ne Alice ne Mattia, i due protagonisti si trovano a proprio agio.
Matti, tu ce l’hai un segreto?
Denis | La solitudine dei numeri primi
Alice e Mattia hanno due modi diversi di “interpretare” il loro disagio. La non accettazione da parte degli altri li porta ad odiare se stessi sfregiando il proprio corpo, non impunemente. In questo modo non fanno altro che scavare sempre più in profondità creando un cantuccio riparato dove chiunque vi si addentri si perde, senza incontrare neanche il padrone di casa, come accade tanto a Denis quanto a Fabio. I segreti uniscono, e cosi accade tra Alice a Mattia, così com’è altrettanto non accade col migliore amico di lui e il marito di lei, che rimango al massimo…
…seduti sul bordo, con le gambe penzoloni
Denis | La solitudine dei numeri primi
Paolo Giordano ci presenta l’evoluzione di questi due personaggi dall’infanzia, proseguendo all’adolescenza fino ad arrivare all’età adulta, periodo che porta con se saggezza per quanto possa dirsi ancora acerba in un uomo e una donna di poco più di trent’anni.
Ma sarà Mattia, inaspettatamente a compiere la saggia scelta appunto, di lasciarsi alle spalle la sua “Fosca” per osare un’analogia col Foscolo.
Sceglie di regalarsi la possibilità di lasciarsi pervadere da una luce e un calore, che non sono i suoi ma appartengono a quel pezzo di sud Italia, che Nadia è riuscita a portare con se nella fredda europa. La sua vitalità e concretezza (si noti la differenza tra un’Alice esile e una Nadia prosperosa), fanno si che persino una personalità ombrosa come quella di Mattia, non può che cedere al suo caldo e spregiudicato abbraccio.
COALESCENZA
La coalescenza è il fenomeno fisico attraverso il quale le gocce di un liquido, le bollicine di un aeriforme, o le particelle di un solido si uniscono per formare delle entità di dimensioni maggiori.
UN ESEMPIO PRATICO DI QUESTO FENOMENO SPONTANEO, E’ RAPPRESENTATO DAL COMPORTAMENTO DI UN OLIO DI ACQUA.
La solitudine dei numeri primi è un testo da intendersi pedagogico per la sua capacità di spiegare, a chi la sa cogliere, la verità della vita che co impone di andare avanti a dispetto del nostro passato pesante e carico di tormenti.
E seppure questo passato tornasse a bussare alla nostra mente, alla fine rimarrà da solo a farci da specchio, emulandoci al di là di una porta scorrevole, restituendoci (a ragione) un’immagine distorta di quello che eravamo, e che ne oggi ne domani torneremo ad essere.
Ognuno contemplando il tempo passato nei cambiamenti dell’altro
La solitudine dei numeri primi
Ma è questa l’avventura della vita noh?! Al massimo ci concede di rivederci, o rivedere qualcuno in qualcun altro; ma nulla di più. Per il resto siamo esploratori che devono aggrapparsi al futuro più di quanto non facciano col passato, cosi da viverlo appieno.
È come se qui ci fosse più ossigeno
Premi
Edito da Arnoldo Mondadori Editore nel gennaio del 2008, La solitudine dei numeri primi vince nello stesso anno il premioCampiello Opera Prima, il premio Fiesole Narrativa Under 40, il Premio Strega e il Premio letterario Merck Serono; a 26 anni è il più giovane scrittore ad aver vinto lo Strega. Secondo Tuttolibri, La solitudine dei numeri primi è il libro più venduto in Italia nel 2008, con più di un milione di copie acquistate; non a caso da questo best seller è stato tratto anche un film.
Personaggi
Alice della Rocca: uno dei due personaggi principali insieme a Mattia. Il suo atteggiamento comunque poco entusiasta della vita, cambia a seguito dell’incidente sulle piste da sci, che cambierà anche il suo rapporto con il padre
Fernanda: madre di Alice della Rocca
Padre di Alice della Rocca
Eric: maestro di sci di Alice ai tempi dell’incidente
Giuliana: figlia di un collega del padre di Alice; odiava quanto Alice lo sci
Mattia Balossino: uno dei due personaggi principali insieme ad Alice. Il suo atteggiamento cambia a seguito della scomparsa della sorella Michela
MichelaBalossino: sorella scomparsa di Mattia
Pietro Balossino: padre di Mattia e di Michela, marito di Adele Corvoli
Adele Corvoli: madre di Mattia e di Michela, moglie di Pietro Balossino
Simona Volterra: compagna di scuola di Mattia e Michela in prima elementare
Riccardo Pelotti: compagno di scuola che invita Mattia e Michela, forzatamente, alla sua festa di compleanno
Soledad Galineas: governante ecuadoriana dei Della Rocca, il marito l’ha lasciata per un motivo che non viene mai svelato, ma per garantirsi una storia da raccontare e liberarsi di scomode domande, lei finge la vedovanza
Viola Bai: amica (se così si può dire) di Alice della Rocca; le due frequentano la 2B. E’ la leader dei gruppo delle 4 stronze
Davide Poirino: primo bacio di Alice, dato/ricevuto per una scommessa persa da lui
Walter: cugino di Alice
Maestra Rita: una delle insegnanti di 5 elementare di Mattia
Denis: compagno di banco di Mattia alla nuova scuola; si incontrano in 2F. Il suo segreto è la sua omosessualità, ma ancor di più i suoi sentimenti per Mattia
Serena Bai: sorella di Viola più grande di lei di otto anni
Giada Savarino: compagna di scuola, è uno dei quattro membri del gruppo delle 4 stronze; ha una personalità aggressiva, seppur non violenta
Federica Mazzoldi: compagna di scuola, è uno dei quattro membri del gruppo delle 4 stronze
Giulia Mirandi: compagna di scuola, è uno dei quattro membri del gruppo delle 4 stronze. E’ la ragazza che Denis è costretto a baciare alla festa di compleanno di Viola. E’ la più buona delle quattro e ha gli occhi blu
Alessandra Mirano: studentessa bocciata, si è poi ritrovata a frequentare la scuola da estetista
Follini: professoressa di Viola e Alice
Trivero: studente di quinta andava a canottaggio con Serena Bai
Ernesto: corteggiatore di Soledad; frequentano la stessa chiesa e lui rimasto oramai vedovo, dopo che la moglie morì di cancro al pancreas, e consapevole di essere già in età matura decide di iniziare a corteggiarla attendendola su sagrato dopo la messa
Sara Turletti: invitata alla festa di Viola
Tubaldo: professoressa di scienze
Francesco Niccoli: professore ordinario di calcolo discreto. E’ relatore di Mattia dopo che si presenta nel suo ufficio proclamando: “Vorrei fare una tesi sugli zeri della Zeta di Riemann“
Dott. Fabio Rovelli: medico di Fernanda al Maria Ausiliatrice e futuro marito di Alice. “Ha occhi azzurri e puliti privi di ombre come il cielo alle sue spalle”
Giudice Bernardino: giudice che si occupò del caso della scomparsa di Michela
Valerio: primo vero amore di Denis in Spagna. E’ per lui come la prima serata limpida dopo giorni di pioggia battente
Marcello Crozza: fotografo a cui Alice chiede di insegnarle il mestiere
Maria Luisa Turletti: madre di Viola Bai
Ferruccio Carlo Bai: padre di Viola Bai
Carlo: marito di Viola Bai
Alberto Torcia: collega dell’Università di Mattia è sposato ed ha un figlio
Philip: figlio di Alberto
Gilardi: collega di Mattia e Alberto
Montanari: collega di Mattia e Alberto
Nadia: amica di Alberto
Martin: ex fidanzato di Nadia
Alessandra e Riccardo: coniugi amici di Alice e Fabio
Kirsten Gorbahn: una post-doc di Dressa, ha studiato a Roma per due anni
Titolo originale: La solitudine dei numeri primi. Il titolo proposto dall’autore era Dentro e fuori dall’acqua
Autore: Paolo Giordano
Prima pubblicazione: 2008
Prima pubblicazione in Italia: 2008
La mia edizione: 2008 – I Edizione
Editoreitaliano: Mondadori
Collana: –
Genere: Romanzo
Numero di pagine: 305
Preceduto da: Primo libro dell’autore
Seguito da: Il corpo umano
Premi: Premio Strega, Premio Campiello Opera Prima, Premio Fiesole Narrativa Under 40, Premio letterario Merck Serono,
Si sente per la prima volta raccontare di Le fiabe di Beda il bardo in Harry Potter e i Doni nella morte. Il libro, raccoglie cinque fiabe popolari nel mondo magico e Ron Weasley, le conosce alla perfezione come chiunque altro sia cresciuto nel mondo magico. Grande stupore nasce infatti in Ron quando tanto Harry quanto Hermione, cresciuti entrambi nel mondo babbano, confessano di non conoscere affatto né il libro né alcuna delle fiabe che raccoglie. Ed è Albus Silente con la sua scelta di lasciare la sua copia, in eredità a Hermione Granger, a darci la possibilità di conoscere parte del suo contenuto.
Delle cinque fiabe, è infatti solo l’ultima: La storia dei tre fratelli, che viene raccontata da Xenophilius Lovegood (padre di Luna) per introdurre quelli che sono i Doni della Morte, simbolo che egli stesso porta appeso al collo, come ciondolo di una collana.
Il simbolo nasce dall’unione dei tre doni:
il Mantello dell’Invisibilità: un triangolo
la Pietra della Resurrezione: un cerchio
la Bacchetta di Sambuco: una linea verticale
dove gli ultimi due si “inscrivono” nel primo, andando a formare una sorta di occhio.
Il mago che possiede tutti e tre gli oggetti magici, crea un padrone della morte. Nella storia tuttavia i tre leggendari oggetti magici, appartengono ciascuno a un fratello; ma quel che più conta è che non si tratta solo di una storia, scritta per far addormentare i figli di maghi e streghe. La storia ha un fondo di verità: i tre fratelli realmente esistiti, Cadmus, Antioch e Ignotus Peverell, altro non sono che antenati tanto di Harry Potter quanto di Lord Voldemort, questo giustifica il legame tra i doni e questi due straordinari maghi, nonostante le loro diverse inclinazioni.
Le cinque fiabe sono:
Il mago e il pentolone salterino
La fonte della buona sorte
Lo stregone dal cuore peloso
Baba Raba e il ceppo ghignante
La storia dei tre fratelli
Ciascuna delle fiabe è particolarmente significativa, e affronta uno o più temi, solitamente complessi da spiegare ai bambini (ma anche, tal volta, agli adulti che sono appunto i protagonisti di tutte le fiabe). Tra quelli più emblematici troviamo: egoismo, altruismo, amore, invulnerabilità, avarizia, onnipotenza, umiltà, famiglia, fratellanza, saggezza, umiltà; ma la lezione più importante di tutte è forse questa:
…l’acqua della fonte non possedeva nessun incantesimo…
Le fiabe di beda il bardo, La fonte della buona sorte
Al di là della bellezza narrativa delle fiabe, troviamo che i commenti di Albus Silente ad ogni fiaba (scritti 18 mesi prima della sua dipartita, vedi “l’incidente della Torre”; chi conosce il mondo di Harry Potter sa a cosa ci si riferisce), arricchiscono della sua ironia, amplificando e chiarendo ciascuna fiaba. Altresì divertenti sono le note dell’autrice JKR, che fa da traduttore per noi babbani, di quelli che sono termini magici, i quali “potrebbero” non esserci già noti.
Le fiabe, scritte 6 secoli orsono; vengono in questa occasione tradotte dall’antico runico da Ermione Grenger, e stando all’opinione dello stesso Silente la traduzione è alquanto accurata. E in questo dobbiamo fidarci del suo sempre esatto giudizio!
La genesi
La Rowling ha iniziato a scrivere Le fiabe poco dopo aver pubblicato il settimo libro della saga; dunque queste non facevano parte di un’impostazione pre-determinata alla quale ci si è attenuti fedelmente, ma qui sta il genio di una scrittrice come J.K.Rowling: nella sua capacità di intessere trame complesse autonome e interdipendenti al contempo, nonostante queste vengano concepite in momenti diversi rispetto a quanto si è portati a credere. In realtà, per quanto riguarda Le fiabe di beda il bardo, e nello specifico nell’ideazione de “La storia dei tre fratelli”, in un’intervista J.K.Rowling ha dichiarato di essersi lasciata ispirare dal “Racconto dell’indulgenziere” di Geoffrey Chauser.
Nell’intenzione originaria dell’autrice, Le fiabe di Beda il bardo avrebbero dovuto essere un’edizione limitata di sette copie, tutte manoscritte e illustrate dalla stessa J.K.Rowling. I libri, sono delle pregevoli edizioni ciascuna con il suo tratto peculiare. Furono rilegati in marocchino e decorati con cinque sbalzi d’argento intagliati a mano, ciascuno dei quali rappresenta una delle cinque storie custodite nelle pagine del libro. Alla pregevole gioielleria Hamilton & Inches di Edimburgo, fu commissionata l’incastonatura di gemme preziose, diverse per ciascuna delle sette copie, come abbellimento ed enfasi nei confronti dei destinatari.
Le fiabe di Beda il bardo, sono infatti un dono che l’autrice scelse di fare a sei tra coloro che maggiormente l’hanno sostenuta e aiutata nella scrittura e alla diffusione della serie di Harry Potter.
Inizialmente i sei destinatari dei pregiati manoscritti non furono identificate, ma nel corso del tempo di due di loro si è scoperto il nome: una è Barry Cunningham, il primissimo editore della Rowling; l’altro è Arthur A. Levine, editore della Scholastic, casa editrice statunitense per i libri di Harry Potter; entrambi hanno prestato le loro copie come parte della mostra Beedle the Bard nel dicembre 2008.
Lumos
La settima copia del manoscritto di 157 pagine, differenziandosi dalle altre per la pietra di luna incastonata, pietra da sempre collegata all’universo femminile e in particolare alla chiaroveggenza, venne messa all’asta per raccogliere fondi per la campagna The Children’s Voice (oggi Lumos). La “Moonstone edition” come venne soprannominata, andò all’asta il 13 dicembre 2007 alla casa d’aste Sotheby’s a Londra. il prezzo di partenza era di 30,000 £, e ci si aspettava di venderlo approssimativamente per 50.000 £.
Il prezzo d’acquisto finale ha superato tutte le previsioni, poiché alla fine il libro è stato acquistato da un rappresentante dei rivenditori di belle arti londinesi “Hazlitt Gooden e Fox” per conto di Amazon per un totale di 1.95 milioni di sterline; ai tempi era il prezzo di compravendita più alto per un manoscritto di letteratura moderna. I soldi ottenuti con l’asta furono poi donati dalla Rowling alla campagna The Children’s Voice.
Lo stesso catalogo di 48 pagine, fatto stampare da Sotheby’s venne venduto all’asta come oggetto da collezione, e i soldi della vendita vennero devoluti alla medesima campagna. Il catalogo include immagini del libro, come anche un commento da J. K. Rowling sulle Fiabe.
Un’altra copia dello stesso libro è stata messa all’asta nel novembre 2016. È stata battuta per un prezzo di 368,750 £ il 12 dicembre 2016. il libro è stato messo in vendita da Sotheby. Il libro è manoscritto, rilegato in pelle e decorato con della Rodocrosite e un teschio d’argento. La copia ha un’annotazione dalla Rowling al signor Cunningham come ringraziamento per aver dato fiducia alla sua storia. Ha inoltre spiegato che la pietra è “tradizionalmente associata all’amore, all’equilibrio e alla gioia nella vita quotidiana”.
Dato lo scopo originario che portò alla genesi de Le fiabe di Beda il bardo, originariamente non si era previsto di rendere disponibile il libro anche per il grande pubblico. L’indignazione dei fan fece sì che, il 31 luglio 2008 si annunciò l’uscita di Le fiabe di Beda il bardo, sia nell’edizione standard che in quella per collezionisti (solo in inglese), cui prezzo di partenza era di 100 £ . Il libro è stato pubblicato dalla Children’s High Level Group e stampato e distribuito dalla Bloomsbury, dalla Scholastic e da Amazon.com; in Italia il libro è stato pubblicato, come di consueto, dalla Salani. Il libro, rilasciato il 4 dicembre 2008, è stato pubblicato nel Regno Unito e in Canada dalla Bloomsbury, l’edizione statunitense dalla Scholastic, e l’edizione per collezionisti da Amazon; è stato poi tradotto in 28 lingue diverse. I profitti derivati della vendita dei libri, mantenendo chiaro lo spirito del libro, vennero devoluti alla Children’s High Level Group.
Il grande pubblico
Similmente a quanto successo per Animali fantastici e dove trovarli e Il Quidditch attraverso i secoli, le due edizioni de Le fiabe di Beda il bardo contengono commenti e note a pie’ di pagina di Albus Silente.
L’edizione per collezionisti include anche dieci illustrazioni di J.K. Rowling che non compaiono né nella standard che nella manoscritta, come anche una riproduzione dell’introduzione manoscritta della Rowling. Questa particolare edizione, ad oggi acquistabile solo tramite altri collezionisti, emula un libro della biblioteca di Hogwarts, al cui interno è presente il libro vero e proprio di dimensioni tradizionali e perfettamente uguale all’edizione del 2016 con Rodocrosite e un teschio d’argento nel centro, con evidente differenza nei materiali, che comunque non pregiudicano la bellezza di un simile pezzo all’interno della propria collezione.
PERSONAGGI
Mago [1]
Figlio del mago [1]
Abitanti del villaggio [1]
Asha [2]
Altheda [2]
Amore [2]
Messer Senzafortuna [2]
il giovane Stregone [3]
Amici, parenti e servitore dello stregone [3]
Strega: colei che venne scelta come trofeo dallo stregone oramai non più giovane [3]
il Re stolto [4]
l’astuto ciarlatano: Gran Fattucchiere Capo, nonché Reale Istruttore Privato di Magia [4]
Baba: in apparenza è una miserabile lavandaia [4]
Sciabola: il più grande dei cane cacciatore di streghe della “Brigata dei Cacciatori di Streghe” [4]
i tre fratelli: il bellicoso, l’arrogante, l’umile [5]
PERSONAGGI NEI COMMENTI
Albus Silente
Hermione Granger
Beatrix Bloxam: autrice delle Fiabe del Funghetto, è in aperta opposizione con il contenuto troppo crudo o inadatto ai figli dei maghi
Professoressa Minerva McGranitt: Professoressa di Trasfigurazione a Hogwarts, diventa preside della Scuola di Stregoneria dopo la morte di Albus Silente. E’ un animagus, e la sua forma animale è quella di un soriano (gatto) membro dell’Ordine della Fenice
Herbert Berry: Professore di Erbologia ad Hogwarts già sotto il preside Armando Dippet
Armando Dippet: preside di Hogwarts predecessore di Albus Silente
Silvanus Kettleburn: Professore di cura delle creature magiche ad Hogwarts
Ashwinder:
Brutus Malfoy:
Lucius Malfoy: ex membro del Consiglio di Hogwarts e discendente di Brutus Malfoy, mago purosangue nonché Mangiamorte prediletto dal Signore Oscuro, Lord Voldemort
zio Nobby: zio di Beatrix Bloxam
Hector Dagworth-Granger: pozionista fondatore della Straordinaria Società dei Pozionisti
Adabert Waffling: colui che sancì la Prima Legge Fondamentale della Magia
“Altera i più profondi misteri -l’origine della vita, l’essenza dell’uomo – solo se sei preparato alle conseguenze più estreme e pericolose”
Honoria: zia “zitella” di Albus Silente
Horklumps: creature magiche rosa e ispide, simili e funghi. Queste creature magiche sono ben descritte in Aminali fantastici: dove trovarli
Bertrand de Pensées-Profondes: mago filosofo autore del trattato “Uno studio delle possibilità di invertire gli effetti contingenti e metafisici della morte naturale, con particolare riguardo alla reintegrazione di essenza e materia”
Lisette de Lapin: famosa fattucchiera francese condannata per stregoneria a Parigi nel 1422 calderone con vela coniglio bianco canale della manica poi consigliere di corte di Enrico VI.
Aberforth: fratello più piccolo di Albus Silente
Inferi: cadaveri animati dalla Magia Oscura
Emeric: mago inglese attivo nell’Alto Medio Evo noto per la sua tanto breve vita quanto eccezionale malignità, tanto da guadagnarsi il soprannome de “Il Maligno”
Godelot: personaggio vissuto un secolo dopo Emeric, fu molto attivo nel far progredire e raccogliere i suoi incantesimi di Magia Oscura autore quindi della raccolta di incantesimi “Delle Magie Fetide e Putridissime”. Perì nelle proprie segrete dove venne rinchiuso dal figlio pazzo Herward
Herward: figlio pazzo di Godelot
Barnabas Deverill: mago potente e malvagio ipotetico successore nel possedere la bacchetta di Sambuco
Loxias: mago potente e malvagio che sovvertì lo stesso Barnabas Deverill
Definizioni
Stregone: vedi pag 74
Amore: vedi pag 75
Amore: la visione dello “Stregone dal cuore peloso: “…umiliazione, debolezza, un prosciugamento delle proprie risorse emotive e materiali”
Horcrux: dividere ciò che non è nato per essere diviso, l’anima, il cuore dal proprio corpo
differenza tra animagus e persona che si Trasfigura in animale: pur mantenendo in entrambi i casi i ricordi e la capacità di ragionamento dell’essere umano, l’animagus non è in grado di parlare incongruenza riscontrata invece nella fiaba di Baba raba e il ceppo ghignante
Animagus: il Ministero della Magia istituì anche un registro pag 97
Asticelli: creature magiche descritte in Animali fantastici: dove trovarli, evocativi dell’insetto stecco del mondo babbano sono soliti nidificare sugli alberi da bacchetta
Le maledizioni senza perdono: dichiarate illegali dal Ministero nel 1717 sono tre: Cruciatus, Imperium, Avada Kedavra