Quando la vita ti è così cara, ma tu la doni all’amore per la poesia

Non ricordo l’ultima volta prima di Mia vita cara di Antonia Pozzi in cui ho letto una poesia, figurarsi un intero libro….che in questo caso equivale a una raccolta di 100 poesie che la giovanissima poetessa ha scritto.

Questa è una lettura che ho fatto in due: nato come modo per fare qualcosa insieme nonostante la distanza tra Roma e Torino, è continuato come un momento per “incontrarsi” e trascorrere del tempo insieme con la mente rivolta verso qualcosa di condiviso.

Poesia, poesia che rimani

il mio profondo rimorso,

oh aiutami tu a ritrovare il mio paese abbandonato.

PREGHIERA ALLA POESIA, P: 131

Questo è la poesia: condivisione e unione proprio perché non è immediata e va cercata e voluta. Una poesia indipendentemente che sia composta di tre versi o che riempia due pagine, non si presenta a noi palesata a dare bella mostra del suo contenuto: dobbiamo impegnarci per comprenderne il significato che non deve essere per forza profondo, ma c’è sempre!

Soprattutto in Mia vita cara di Antonia Pozzi ho trovato una capacità non indifferente di parlare, al dunque, di pochi argomenti ma ogni volta in maniera sorprendentemente diversa!

Davvero, volendo fare un esercizio e trattare uno stesso argomento ogni volta in maniera così nuova si avrebbe difficoltà. 

Io stessa, a volte, quando scrivo degli articoli di blog o creo contenuti per qualche mio cliente da un po’ di mesi, incontro un momento di stallo proprio perché non è facile usare parole capaci di evocare immagini sempre nuove.

Eppure Antonia Pozzi ha questo grande dono! In vita ha molto sofferto per questo, in quanto imboccare la propria strada

…questa che è più di un dolore

gioia di continuare sola

nel limpido deserto dei tuoi monti

ora accetti d’esser poeta

UN DESTINO, P: 148-149

 può significare vivere momenti di solitudine; ciò nonostante è riuscita ad abbracciare questo suo essere e soprattutto ad avere il coraggio di continuare a scrivere nonostante non avesse in questo il sostegno della sua famiglia, la quale anzi non fu mai capace di comprendere là profondo d’animo della propria stessa figlia neppure dopo la sua morte.

E parlo di famiglia per due motivi: da un lato la Pozzi era giovanissima (muore infatti nel 1938 all’età di ventisei anni) quindi la sua famiglia di origine era di fatto una presenza determinante e impattante a livello emotivo. Dall’altro c’è la sofferenza nel non avere una famiglia propria all’interno della quale realizzarsi come moglie e come madre, cosa che quasi certamente l’avrebbe salvata dal destino fatale che la poetessa ha scelto per se stessa.

…anch’io non ho radici

che leghino la mia

vita – alla terra –

NINFEE, P: 100

Per Antonia Pozzi la famiglia (intesa anche come amore) e il dolore sono i suoi due grandi temi; tal volta li affronta in maniera separata tal volta connessa, ma in entrambi i casi la loro connessione risulta sempre presente e ben individuabile.

Le capita spesso di scrivere della perdita di un figlio, dell’amore e della sua stessa vita come se fossero già avvenute, come se nel suo tanto a lungo pensare, avesse effettivamente sperimentato la gioia della maternità e ora le fosse stata negata, avesse provato, o meglio, trovato l’amore e poi non fosse riuscita a conservarlo.

Tutto questo in lei causa un dolore talmente straziante da farle guardare alla morte, la sua, come l’unico rimedio e progetto al quale ambire giacché tutto il resto sa che le rimarrà precluso per sempre.

Io nacqui sposa di te soldato.

Voce di donna, P: 154

Il senso di solitudine che le riempie le giornate, fa sì che la sua compagna costante sia la poesia ovunque si trovi sia che si trovi nella sua nativa Milano, in uno dei suoi viaggi ma ancor più nella residenza di famiglia a Pasturo, dove l’ambiente montano l’abbracciava e favoriva il suo studiare e comporre poesie, tante delle quali raccolte proprio qui in Mia vita cara.

Cronologia

Le poesie presenti in Mia vita cara sono organizzate in ordine cronologico, ma l’aspetto più entusiasmante e che ovviamente si coglie solo leggendo poesia dopo poesia, è che queste permettono di entrare nel profondo del cuore della poetessa e di scoprire “petalo dopo petalo” ogni evoluzione del suo pensare in un crescendo costante e mai ripetitivo. 

Non sappiamo se anche alcune di queste poesie sono vittime indifese della manipolazione paterna avvenuta a seguito del suicidio di Antonia Pozzi, ma la certamente sono in grado di esprimere appieno tutti i suoi stati d’animo, così come i voli della sua mente e del suo cuore.

Si è vero che Antonia Pozzi era anagraficamente una giovane donna, eppure il suo spirito superava di gran lunga i suoi anni; non sorprende infatti che strinse una relazione con il suo professore di latino e greco, Antonio Maria Cervi, la quale verrà interrotta nel 1933 a seguito della pressione dei genitori della stessa Pozzi.

Il chiuso ambiente religioso e familiare all’interno del quale si trova a vivere la farà sentire costantemente in uno stato di costrizione, sempre priva di libertà ad eccezione dei periodi in cui si ritirava a Pasturo.

La personalità ipersensibile le rese impossibile vivere al punto che l’allora ventiseienne poetessa decise di porre fine alla sua vita ingerendo delle compresse che in un effetto anestetico la portarono alla morte avvenuta Milano il 3 Dicembre 1938.

La famiglia borghese e fortemente legata alla Chiesa, negò la circostanza «scandalosa» del suicidio, attribuendo la morte a polmonite. Il testamento della Pozzi fu distrutto dal padre, che manipolò anche le sue poesie, scritte su quaderni e allora ancora tutte inedite di fatto andando a rovinare la memoria della figlia e negando al mondo testi di una bellezza tanto sofferta quanto autentica.

Elisa Ruotolo

L’introduzione di Elisa Ruotolo è una delle più belle, oltre che funzionali, introduzioni che mi sia mai capitato di leggere e può essere interessante leggerla dopo aver letto già qualche poesia in modo da assaporare i primi versi con un approccio personale, continuando poi con una consapevolezza maggiore fino ad arrivare a conoscere quasi intimamente la stessa Antonia Pozzi quando si è finita la lettura di queste sue cento poesie.


Titolo originale: Mia vita cara

Autore: Antonia Pozzi

Prima pubblicazione: Maggio 2019

Prima pubblicazione in Italia: Maggio 2019

La mia edizione: I Edizione Maggio 2019

Editore italiano: Interno Poesia

Collana: –

Genere: Poesia

Numero di pagine: 158

Preceduto da: ?

Seguito da: ?

Ti serviva la felicità spiegata in poche pagine? Ecco “Il libricino della felicità”

Ti serviva la felicità spiegata in poche pagine? Ecco “Il libricino della felicità”

Se la tua vita ad oggi non è come la vorresti e ti senti che arranchi ogni giorno trascinandoti dietro zavorre e convinzioni che oramai non ti appartengono, sappi che è qualcosa che puoi cambiare e lo puoi fare adesso.

Il cambiamento nasce da dentro, dal comprendere che la responsabilità: della nostra vita, del nostro successo, della nostra felicità dipende da noi, dipendono da te

Oggi, e in ogni momento delle 24 ore che compongono la tua giornata (ma è meglio se la notte dormi invece che rimuginare sulla tua vita), puoi decidere di cambiare le cose, di sbarazzarti di quello che non vuoi e soprattutto di quello che ti fa male: primo fra tutti il senso di colpa.

Maria Beatrice Alonzi nel suo “Il libricino della felicità” definisce il senso di colpa come:

il più potente guinzaglio del mondo

e ora che hai sentito questa definizione per la prima volta, così messa nero su bianco, tu sai che è vero. E lo sai perché spesso hai usato questo “strumento di controllo” sugli altri e ancora più spesso gli altri lo hanno usato su di te.

Ma il senso di colpa è qualcosa da cui liberarsi perché ti tiene incatenat* ad un passato che non è più modificabile in quanto tale, e allora che senso ha continuare a pensarci e a sentirsi in colpa?

C’è una bella differenza tra il sentirsi in colpa ed essere consapevole della tua responsabilità nei confronti di un determinato avvenimento nella tua vita, e tu hai la responsabilità della consapevolezza di te in ogni momento perché è l’unico vero controllo che potrai mai avere nella tua vita.

Solo tu, la tua vita, i tuoi sogni e il tuo impegno.

E ti dico nella tua di vita, perché devi anche smetterla di voler controllare gli altri, di volerli cambiare perché il tuo unico compito nella vita è di renderti felice e portare gioia e soddisfazione nella tua esistenza. Dato che ne hai solo una ti conviene farne buon uso e goderne appieno senza lasciarti schiacciare da pesi che non è tuo compito portare/sopportare, sganciandoti da tutti quei legami che di fatto ti impediscono di avanzare nel tuo percorso, nel tuo essere te stess* e se in questo percorso sentirai il bisogno di cercare, e di accettare un po’ di auto ben venga!

Tutti gli uomini e le donne che hanno raggiunto grandi obiettivi si sono lasciati aiutare.

Leggendo la parola legame magari hai anche pensato alla relazione che stai vivendo, o a quella dalla quale hai avuto il coraggio di separati prendendo un’altra strada, poiché oramai quella condivisa non andava più bene per te (e non era giusto nemmeno per l’altra persona continuare a condividere un percorso che non si vuole più davvero portare avanti insieme).

Fare il meglio che puoi è il massimo che puoi fare.

I motivi per i quali una relazione non funziona più per te possono essere davvero tanti e ti possono garantire che a prescindere dalla quantità questi “tutti” tu li sai bene. Ma indipendentemente da questo numero, in realtà ti basta un solo motivo per intraprendere un percorso diverso, ed è questo: “Tu non sei più felice in quella relazione”; basta, ti basta solo questo ed è il motivo più importante e l’unico che davvero conta.

Massi che ostruiscono la strada

Ogni aspetto della tua vita, anche il più piccolo ti costa impegno e attenzione, allora scegli di impegnarti per la tua felicità! È una strada che ti stancherà, che ti verrà voglia di abbandonare perché sì, cambiare è difficile e a dirla tutta è anche doloroso perché devi scardinare delle convinzioni che proprio tu (o qualcun altro in altri casi) hai non solo messo nella tua testa, ma hai provveduto a consolidare cementificando a dovere tenendotele ben strette come se fossero l’unica certezza della tua vita.

Aver sbagliato non è altro che la certezza di aver tentato.

Ti sentirai di romperti in mille pezzi, di sgretolarti fino a diventare polvere, ma sappi che da quella polvere tu proprio come la fenice risorgerai diventando non solo la tua miglior versione, ma anche l’unica possibile.

Così come hai letto in Brodo caldo per l’anima, troverai che anche le parole di Maria Beatrice Alonzi ti scaldano il cuore e ti insegnano che la prima persona che deve avere fiducia in te sei proprio tu!

Cominci. Non c’è altro che tu oggi debba fare: comincia.

Inizia a perdonarti, inizia ad amarti e ad accoglierti e ad avere fiducia in te, e se hai bisogno di una certezza dalla quale partire parti da questa:

Una fenice non pensa mai speriamo che anche questa volta vada bene, lo sa per certo” e questo vale anche per te.

Ora che hai finito di leggere queste righe fai tre bei respiri profondi, osserva la tua vita e prenditi l’impegno e la responsabilità di riempirla di felicità.

Perché per ottenere tutto ciò che si vuole

è necessario mettere a disposizione tutto ciò che si ha.


Titolo originale: Il libricino della felicità (italiano)

Autore: Maria Beatrice Alonzi

Prima pubblicazione: 2021

Prima pubblicazione in Italia: 12 Dicembre 2019

La mia edizione: 2019

Editore italiano: Il libro è un “self publishing

Collana: –

Genere: Autoaiuto, Crescita personale

Numero di pagine: 153

Preceduto da: Il libricino della felicità è il primo libro dell’autrice

Seguito daNon voglio più piacere a tutti – 2021

E chi l’ha detto che a pensare non si risolve niente? Pensa che ti passa

E chi l’ha detto che a pensare non si risolve niente? Pensa che ti passa

Diversamente da quanto ho scritto per il libro Le ore di Michael Cunningham, di questo libro mi ricordo bene il momento dell’acquisto.

Ero alla Borri Bookstore di Roma-Termini. Quando mi capita di essere nei paraggi mi ci fermo sempre anche se di base non ho in programma di acquistare alcun libro, anzi spesso finisco con l’aggiungere alla mia lista di libri da comprare altri libri che mi catturano per qualsiasi motivo.

Ma tornando al libro di cui scrivo in questo articolo, questo libro dalle dimensioni piccolissime era lì davanti a me, mi ci sono imbattuta per caso perché qualcuno lo aveva lasciato fuori posto. Ci siamo guardati, io l’ho preso in mano e colpita dalla carta paglia (quella che si trova in alcuni ristoranti come tovaglietta per capirsi), e dalle sue dimensioni “super tascabili” ho deciso di portarlo a casa con me, senza aver letto nulla ne dell’argomento né tantomeno dell’autore.

Dicotomia del controllo

Di conseguenza tutto quello che ho letto, e scoperto, in questo libro per me è stato una sorpresa costante. A posteriori lo posso tranquillamente definire un libro sullo stoicismo, non nel senso filosofico del termine, ma prettamente pratico. Che esistono infatti nella nostra vita tutta una serie di altre esistenze, situazioni, eventi, predisposizioni, facilitazioni che sfuggono il nostro controllo. Perché sì, è vero non possiamo assolutamente controllare tutto; Dunque imparare ad accettare ciò che non possiamo modificare è effettivamente il primo vero passo che possiamo e dovremmo tutti fare, nel momento in cui decidiamo di portare la nostra vita dove vogliamo.

È ovviamente diverso se nasciamo in un luogo piuttosto che in un altro, in una famiglia piuttosto che in un’altra, se la nostra mente ragiona nel modo più nel modo che più ci facilita rispetto a dover imparare a fare e ottenere tutto questo in maniera autonoma. Non si tratta di fattore C, quanto piuttosto di comprendere che esistono forze che appunto sono il risultato di azioni che altre persone hanno compiuto prima di noi e che noi ad oggi rispetto alle quali noi oggi subiamo l’influenza positiva o negativa che sia, ma

quando L’esito della valutazione primaria sopravanza quello della secondaria,

scatta la percezione di stress e si attiva il coping, lo sforzo di gestione intenzionale.

  • Nessun fattore esterno (situazione, accadimento) è in negativo positivo… Il bravo storico non si turba, perché si rende conto che non è accaduto nulla di grave.
  • È fondamentale distinguere ciò che è da noi controllabile da ciò che non lo è (si chiama dicotomia del controllo)
  • L’universo fa quello che deve… L’anima si calma quando trova d’accordo con ciò che accade
  • La forza di volontà è simile a quella di un muscolare, più si esercita più cresce. Il la tra virgolette programma del disagio volontario“ è un modo per allenarla tre… Rafforza l’animo e mitiga la paura in vista di prove future, fa riscoprire il valore di quello che sia, a destra prendere decisioni a tenere la rotta
  • Per essere meno vulnerabili nelle avversità, attuare la “premeditazione dei mali“
  • Riconoscere, accettare e denunciare i propri limiti
  • Astenersi dal giudizio per non confondere i fatti con le opinioni
  • Riconsiderare la propria mortalità giorno per giorno

Di volta in volta rispondiamo ai nostri pensieri, non alla situazione esterna in sé

Differenza tra intenzione e costanza


Titolo originale: Pensa che ti passa

Autore: Francesco Muzzarelli

Prima pubblicazione: 2019

Prima pubblicazione in Italia: 2019

La mia edizione: 2019

Editore italiano: Emi

Collana: –

Genere: Auto aiuto

Numero di pagine: 59

Preceduto da: –

Seguito da

Copywriting può essere davvero persuasivo?

Copywriting persuasivo di Luigi Padovesi è un manuale introduttivo utile al neofita che vuole approcciare alla professione di copywriter.

Nonostante il titolo “Copywriting persuasivo” questo libro di Luigi Padovesi, è una fusione di due grandi argomenti, ossia: il brain hacking e il copywriting. Innegabilmente le due “materie” sono connesse ma ci si aspettava acquistandolo (e visto il titolo) di trovare che il copywriting fosse argomento esclusivo o quantomeno principale; invece troviamo che l’autore sceglie persino di trattarlo “dopo” il Mind hacking.

Copywriting persuasivo di Luigi Padovesi, risulta quindi un testo che va letto, al di la del titolo,  come se si avessero tra le mani due libri distinti, seppur rilegati in uno.

In generale il testo offre un’infarinatura che necessiterà di approfondimenti in altri testi, in quanto non è esaustivo.


Nonostante le critiche all’autore e al testo stesso, al neofita Copywriting persuasivo di Luigi Padovesi, offre certamente un punto di partenza stimolante e “non condizionante” lasciando la possibilità all’aspirante copywriter di verificare sul campo quanto sinteticamente illustrato.

Per quanto riguarda il mind hacking troviamo una raccolta di 24 tecniche (nonostante si trovi scritto 25!) che opportunamente utilizzate possono aiutarci a portare dalla nostra, e quindi a favore del prodotto che stiamo vendendo, la persona alla quale ci rivolgiamo.


Nello specifico il brain hacking, non viene trattato dal punto di vista del testo scritto (come ci si aspetterebbe); quanto piuttosto si offrono scenari di diverso genere, incentrati però sul confronto diretto tra venditore e acquirente.

Ecco quindi l’elenco delle 24 tecniche, così come proposto dallo stesso autore:

  1. Creare affinità 
  2. Trasparenza e intrigo
  3. Lusinghe e licenze
  4. Crea un rituale
  5. Dimostrazioni
  6. I numeri contano
  7. Te l’avevo detto
  8. L’autorità 
  9. Noi e loro
  10. La resistenza all’acquisto
  11. Procedi per passi
  12. Essere aggressivi?
  13. La falsa alternativa 
  14. Avido è OK
  15. Nuovo è sempre meglio
  16. L’ego del cliente 
  17. Senso di urgenza 
  18. Destabilizza il cliente 
  19. (Falsi) presupposti 
  20. Familiarità 
  21. L’idea è tua
  22. La parola magica
  23. Speranze e paure
  24. Investimento di tempo 

Dopo aver trattato il brain hacking, l’autore passa al copywriting, che poi è l’argomento che il lettore vuole esplorare acquistando questo libro.

Nonostante lo stesso Luigi Padovesi definisca il copywriting come una forma d’arte, è bene chiarire che di fatto, non è così, in quanto il copywriter ha come unico obiettivo quello di garantire la conversione. Dunque qualunque riferimento emozionale o creativo, è intenzionalmente introdotto nel testo con lo scopo di far crollare le barrire del potenziale acquirente, al fine di concludere una vendita o più in generale promuovere efficacemente, e quindi emotivamente, un dato prodotto o servizio.


Una volta illustrate le principali tecniche usare dal copywriter di professione, che l’autore sintetizza nei seguenti cinque punti: 

  • Coerenza delle parole 
  • Concretezza nello stile si scrittura 
  • Tecnica del problema
  • Tecnica dell’alternativa
  • Call to action

possiamo finalmente arrivare al cuore pulsante del copywriting, poiché non si può parlare di copywriting senza intenderlo come persuasivo.

Si è già detto che il copywriter, pur amando e avendo la passione per la scrittura, non scrive per diletto ma per lavoro (perché SI! il copywriter è un lavoro a tutti gli effetti); dunque la sua produzione letteraria (per così dire) deve portare dei risultati economicamente misurabili all’azienda (o al professionista) con la quale si è stretta una collaborazione.


Risulta evidente leggendo quanto scritto da Luigi Padovesi, che il copywriter non può ignorare le tecniche di posizionamento SEO di un testo da lui prodotto, in quanto questo agevolerà evidentemente la conversione e il posizionamento il SERP del prodotto o servizio promosso.

Di fatto una SEO ben impostata consente a quanto venduto di entrare in contatto con il potenziale acquirente nel momento in cui questi cerca una soluzione a qualcosa di suo interesse, dunque si dimostra una scelta sempre efficace in quanto il potenziale acquirente, non percepisce l’operato del venditore nonostante in realtà sia presente. Questo consente di avere meno barriere da superare, che tipicamente il potenziale acquirente frappone tra lui/lei e il prodotto/servizio venduto.


Il copywriter che avrà la capacità di creare ponti emozionali ed esperenziali, sarà colui che vedrà un tasso elevato di conversione poiché, come lo stesso autore ci spiega chiaramente, in un apposito capitolo

non devi solo vendere

Il professionista dovrà servirsi, al fine di ottimizzare e aumentare il tasso di conversione del proprio lavoro, di una serie di tool online, che avranno la doppia funzione di guidare e analizzare i testi prodotti dal copywriter.


Titolo originale: Copywriting persuasivo

Autore: Luigi Padovesi

Prima pubblicazione: 16 Marzo 1850

Prima pubblicazione in Italia: 2019

La mia edizione: 2019

Editore italiano: – [self publishing]

Collana: –

Genere: Manuale

Numero di pagine: 204

Preceduto da: –

Seguito da: –

CAPITOLI

MIND HACKING

  • Introduzione 

Creare affinità 

  • Abdicazione di responsabilità 
  • Cosa interessa al cliente [FLIS]
  • Affinità indiretta 

Trasparenza e intrigo

Lusinghe e licenze

  • Ognuno vuole essere speciale 

Crea un rituale

  • Simbolismo

Dimostrazioni

I numeri contano

Te l’avevo detto

L’autorità 

  • Come rubare l’autorità 

Noi e loro

La resistenza all’acquisto

Procedi per passi

Essere aggressivi?

La falsa alternativa 

Avido è OK

Nuovo è sempre meglio

L’ego del cliente 

Senso di urgenza 

Destabilizza il cliente 

(Falsi) presupposti 

Familiarità 

L’idea è tua

La parola magica

Speranze e paure

Investimento di tempo 

COPYWRITING

Cos’è il copywriting?

  • Copywriting: le origini 

Le tecniche più efficaci 

  • Coerenza delle parole 
  • Concretezza nello stile si scrittura 
  • Tecnica del problema
  • Tecnica dell’alternativa
  • Call to action

Copywriting persuasivo

Non devi solo vendere

  • Barriera dell’identificazione
  • Barriera della chiarezza
  • Barriera dell’identità del prodotto
  • Barriera dell’immediatezza
  • Barriera dell’affidabilità
  • Barriera del coinvolgimento
  • Barriera dell’accettabilità

SEO Copywriting 

Le tecniche per il SEO

  • Title tag
  • Meta description
  • Tag di intestazione
  • URL Keyword rich
  • Paragrafi
  • Il long form
  • Keyword research
  • Conclusioni

Tool online

  • Identificazione delle fonti e definizione delle idee: il processo creativo
  • La definizione delle parole chiave
  • La scrittura online
  • Il controllo dei testi
  • La rilettura del testo

Imparare il copywriting 

  • Chi è l’abile copywriter?
  • Il lavoro del copywriter
  • Conclusioni

Copy per il business 

  • Copywriting per vendere
  • A chi devi rivolgerti?
  • L’immedesimazione
  • Il minimo delle parole per il massimo dei contenuti porta valore
  • Porta valore al target
  • L’affidabilità
  • Titoli ad alto impatto
  • Insistere sui benefici
  • Mai annoiare il lettore
  • Lo storytelling
  • Chiarezza delle parole e dei testi
  • I numeri contano…eccome se contano…
  • Uno stile di scrittura personale ed identificativo
  • Raccolta delle testimonianze
  • La trasparenza è un valore aggiunto
  • I dettagli sono importanti
  • L’importanza delle call to action
  • Prevenire è meglio che curare
  • I contatti
  • Deve essere tutto chiaro
  • Conclusioni

Disclaimer