Sfato un mito: scegliere di vivere slow life (perché nel 2023 e sempre di più negli anni a venire è una scelta!) non significa diventare delle persone che vivono il proprio quotidiano nell’apatia e il proprio futuro nella passività, significa invece accogliere quanto di benefico c’è intorno a noi e dentro di noi! Significa creare le occasioni (come ad esempio leggere un buon libro in un bel posto) per prendersi il giusto tempo e ancora, per immergersi nel momento presente e proiettarsi in quello futuro; e no non è un ossimoro ma è proprio quello che capita quando iniziamo ad abitare davvero il presente.
Questo è per me vivere slow: essere presente nel tempo in cui vivo per potermi serenamente proiettare nel futuro, con la sensazione di appagamento e serenità di aver goduto di “ciò che è stato” che può essere e vorrei fosse.
Certo potrà sembrare un approccio per certi versi “futurista”, inteso come il movimento artistico nato in Italia poco più di cento anni fa, dove il passato era per certi versi un “luogo” da cui prendere le distanze; è invece vero il contrario: il passato è un luogo nel quale si è abitato e dal quale si è preso e dato.
È un atto di amore e rispetto permettersi di andare avanti e aprirsi al prossimo capitolo della nostra vita, con la “fame e la sete” (per citare Ritsos) di chi non vede l’ora di vivere appieno, ancora e ancora.
Un abbraccio.
E come sempre Be Rock,
Marzia