Quando sei un adulto e vuoi scappare con Peter Pan sull’isola che non c’è

Quando sei un adulto e vuoi scappare con Peter Pan sull’isola che non c’è

Copertina del libro “Peter Pan” di James Matthew Barrie del 1911

GRANDI CLASSICIAVVENTURAFANTASTICORAGAZZIROMANZO

Quando sei un adulto e vuoi scappare con Peter Pan sull’isola che non c’è

Peter Pan è il capolavoro che James Matthew Barrie regala non solo alla letteratura inglese, ma al mondo intero poiché nel personaggio di Peter Pan e nelle sue avventure c’è davvero molto di più di quanto abbiamo conosciuto nelle versioni animate e cinematografiche.

25 GENNAIO 2021 – ROMA

GRANDI CLASSICIAVVENTURAFANTASTICORAGAZZIROMANZO

Peter Pan di James Matthew Barrie. Ecco la mia recensione.

 

Leggere il Peter Pan originale di James Matthew Barrie in età adulta è tutta un’altra cosa! Nel mio caso rileggo questo romanzo per la seconda volta a distanza di quattordici anni (diciassette vs. trentuno), e la mia opinione è rimasta la medesima: non è (solamente) il racconto spensierato che la Walt Disney, tanto nella versione animata che nel film, ci ha proposto!

É semplice. Pensate a cose straordinarie e stupende: saranno esse a trasportarvi in alto.

Probabilmente nella stragrande maggioranza dei casi, il primo contatto che abbiamo con questo capolavoro della letteratura inglese, è proprio grazie alla trasposizione disneyana, ciò nonostante in Peter Pan c’è molto più di una fantastica avventura.

L’isola stava là e aspettava proprio loro.

La storia la si conosce perfettamente (anche se l’elenco a pedice di questo articolo dei nomi dei pirati, suonerà nuovo a molti): ci troviamo a Londra, in una famiglia composta da una madre meravigliosamente bella e affettuosa (la signora Darling), un padre burbero che pensa al benessere di tutti (Agenore, il signor Darling), tre figli di cui una femmina (Wendy) e due maschi (Gianni e Michele), che vengono ben accuditi da una tata in versione canina (Nana). È evidente che nel 1911 quando James Matthew Barrie trascrisse il romanzo l’originaria opera teatrale di Peter Pan: il ragazzo che non voleva crescere, il concetto di “dog sitter” era diverso da quello che gli attribuiamo noi oggi, o almeno lo era per l’autore!

Tutti i bambini, tranne uno, crescono.

Ad ogni modo, un certo bambino che tale voleva rimanere, dal nome tremendamente corto a paragone di “Wendy Moira Angela Darling”, durante un inverno poco prima di Natale (riferendoci a quanto scritto nel libro) entra da una finestra aperta del numero 14 (di una qualche strada di Londra) per ascoltare le favole della Signora Darling, e se non fosse stato per quella finestra in cui nel fuggire la sua ombra rimase incastrata, nessuna meravigliosa avventura avrebbe mai avuto inizio.

Tu sai perché le rondini costruiscono il nido sotto le grondaie delle case? Lo fanno per poter ascoltare le favole.

Peter Pan infatti una mamma non l’aveva, e chissà se l’ebbe mai ad eccezione di Wendy, e della figlia, e della figlia della figlia; e così nelle generazioni a venire.

E comincio proprio da questa parte, perché mentre nel libro è l’ultimo capitolo “XVII – Wendi diventa grande”, aggiunto per altro nel romanzo del 1911 e assente nella prima stesura teatrale del 1904, nella versione animata è esattamente la miccia che avvia ogni cosa, ponendo enfasi sul rifiuto di Peter di accettare la naturale evoluzione da bambini ad adolescenti e quindi a persone adulte!

Avremmo avuto finalmente una signora che si sarebbe presa cura di noi.

UNO DEI GEMELLI

Nella mia edizione Oscar Mondadori del 2006, c’è una meravigliosa introduzione di Alison Lurie, che ci fornisce la possibilità di comprendere appieno il personaggio di Peter Pan, che altrimenti rischia di essere semplicemente una favola, che nella realtà del testo originale è decisamente più cruenta e con un linguaggio e delle “situazioni”, tal volta inadatte al pubblico di bambini cui tradizionalmente è rivolto.

Se voi appoggiaste l’orecchio al suolo, udreste fremere in tutta l’isola il risveglio e la vita.

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Ed è presto spiegato, perché le radici di Peter Pan sono nel teatro, quindi l’abbinare questo romanzo ad un pubblico infantile è successiva, e la versione integrale fuga qualsiasi dubbio in tal senso. Eppure la potenza immaginifica di questo capolavoro letterario, ha trasformato le Avventure di Peter Pan e dei Bambini perduti, in una componente quasi folkloristica delle novelle trasmesse oralmente dagli adulti ai bambini.

La seconda STRADA a destra, e poi tira dritto fino al mattino.

Quando “arriviamo” per la prima volta sull’Isolachenoncé (sul libro si trova scritto tutto attaccato, in un unica parola), e scopriamo che in quel luogo possiamo arrivare solo volando cosparsi da polvere di fata, dove incontriamo sirene, indiani, pirati in carne e uncino; mai nulla ci suggerisce che in realtà (come la maggior parte, se non tutta, la produzione di James Matthew Barrie) ci troviamo dinnanzi a situazioni e personaggi profondamente autobiografici. 

Ti insegnerò come saltare in groppa al vento, e poi via, andare!

Ed in questo, come si è detto, il saggio introduttivo di Alison Lurie ci guida davvero in un minuzioso parallelo, tra la vita dell’autore e la genesi di un personaggio rivoluzionario come lo è, ancora ad oggi, quello di Peter Pan. E sì! sottolineo rivoluzionario perché prima di Barrie nessuno mai aveva spinto ad un tale livello la propria fantasia, forse proprio perché nessun uomo aveva mai davvero pensato di poter rimanere bambino.

Io non vorrò mai diventare un uomo. Io voglio restare sempre un bambino e vivere spensierato.

(…) e io, invece, voglio restare sempre un bambino e divertirmi.

Di fatto James Matthew Barrie rimase sempre di statura piuttosto bassa, anche le mani rimasero alquanto piccole ed in generale nonostante i baffi folti, la sua immagine non è quella di un uomo virile. Persino il suo primo matrimonio non venne mai consumato, sottolineando la sua la sua volontà, il suo intento di rimanere non solo un bambino, ma di essere “quel’ bambino che la madre perse prematuramente. Infatti il fratello maggiore di James Matthew Barrie, David, muore per un incidente di pattinaggio sul ghiaccio, il giorno prima del suo quattordicesimo anno di età.

“Pan, chi o cosa sei tu?”

“Io sono la giovinezza, io sono la gioia (…) io sono l’uccello appena uscito dall’uovo”

CAPITAN GIACOMO UNCINO & PETER PAN

Jamie, come affettuosamente lo chiamavano in famiglia, all’epoca dell’incidente aveva solo sei anni e per aiutare la madre ad affrontare il dolore per la perdita del figlio prediletto, verso il quale nutriva molte aspettative, arrivò persino a indossare i suoi abiti, ad emularne atteggiamenti e modo di parlare; tutto per amore della madre.

“Potessi avere un libretto di assegni intestato a mio nome!” Io non so cosa sia un libretto di assegni, ma vorrei tanto regalarne uno alla mamma.

TROMBETTA

La sorella, sulle cui spalle ricadde la responsabilità della gestione della famiglia, ispira il ruolo delle innumerevoli “mammine” che fanno parte della produzione letteraria di James Matthew Barrie. Nel caso di Peter Pan si tratta ovviamente di Wendy, che sebbene sia la maggiore dei tre fratelli, è anche lei ancora una bambina che si ritrova a fare da madre ai sei Bimbi perduti, ai suo due fratelli (arrivando quasi a dimenticare che sono suo fratelli e non suoi figli), e allo stesso Peter Pan che nonostante lo neghi, è effettivamente quello che più di tutti, sente davvero il bisogno di essere accudito da una madre vera e propria.

Sarà l’incontro con la famiglia Davies ad essere oltre che cruciale nella vita dell’autore, a rappresentare l’effettiva base, ad essere i “caratteri analogici” della famiglia Darling, tata compresa che è assimilabile a Porthos, il terranova dello stesso autore che aveva con se quel giorno a Kensington Gardens in cui appunto incontrò i Davies.

L’affetto per Sylvia Llewelyn Davies, che ispirerà appunto il personaggio della signora Darling, fece si che alla morte del marito, il signor Arthur Llewelyn Davies, fu lo stesso James Matthew Barrie a prendersi in carico il mantenimento dei Davies, nonostante con il crescere, e a seguito della morte di Sylvia, i cinque ragazzi apprezzassero sempre meno la presenza di quel bizzarro ometto, che tuttavia pagava le loro rette nelle migliori università private inglesi.

Sull’Isolachenocè, ogniqualvolta uno sospira, un adulto muore.

I figli dei Davies furono cinque e tutti maschi, e due di loro si chiamavano appunto Peter e Michael, nell’ordine furono George (1893–1915), Jack (1894–1959), Peter (1897–1960), Michael (1900–1921), and Nicholas (Nico) (1903–1980), ma sarà il primogenito George ad essere l’archetipo del personaggio di Peter Pan.

Peter volò a pelo d’acqua e, nel passare, toccò la coda dei pescecani che gli venivano a tiro, proprio come voi, andando per strada, potreste far scorrere le dita lungo una cancellata di ferro.

La componente personale traspare anche nel momento in cui James Matthew Barrie, chiama la nipote di Wendy con nome di Margaret, che nella realtà era una bambina cui l’autore era affezionato e che riferendosi a lui come “my friendly” (“il mio amichevole”), ma non riuscendo a pronunciare bene la lettera R, pronunciava qualcosa di simile a fwendy, di lì il nome Wendy.

La stessa zoppia del Capitano del Jolly Roger, Giacomo Uncino venne sperimentata in prima persona dall’autore in un periodo di zoppia. Tutto ciò che di fantastico c’è in Peter Pan è dunque in qualche maniera una rilettura di ciò che accadde nella sua vita, unito ovviamente alla sua indiscussa genialità rifacendosi alle parole di Robert Louis Stevenson:

Io sono un artista, lui è un genio.

ROBERT LOUIS STEVENSON

Molto interessante è il personaggio del coccodrillo che ingoia erroneamente una sveglia/orologio, e che da quel momento annuncia il suo arrivo con il suo tic-tac, garantendo almeno inizialmente la salvezza di Uncino. 

Sai Spugna, la mia mano gli è tanto piaciuta che mi ha seguito fin qui, di mare in mare, di terra in terra, leccandosi le labbra al pensiero di mangiare quanto resta del mio corpo.

Ciò che affascina di questo personaggio così significativo al punto da essere onomatopeico nel suo ticchettio, è proprio la sorte in cui Barrie confina il tempo che viene addirittura ingoiato nel tentativo di essere ignorato, sottolineando ancora una volta il suo desiderio di controllare/annullare l’effetto del tempo per rimanere (o tornare) “quel bambino che era”. Ecco anche in questo senso, il perché della scelta nelle rappresentazioni teatrali di far recitare Peter Pan, sempre, da

una giovane in calzamaglia

ALISON LURIE

Persino nel personaggio di Wendy possiamo cogliere più sfumature di quante non siamo abituati ad osservare: il super lavoro che le comporta occuparsi di tutto e di tutti la tiene per quasi tutta la giornata nella casa sotterranea a cucinare, sbrigare faccende e rammendare, anche in quei momenti che si sarebbero dovuti dedicare ad un giusto riposo. 

Mentre ella rammendava il calcagno di una calza [Peter disse] “Non c’è nulla di più gradevole per te e per me che restacene qui la sera davanti al fuoco, dopo un giorno faticoso, a riposare in mezzo ai nostri piccini”

Una riflessione sulla posizione della donna in tal senso è troppo contemporanea per affliggere il pensiero di Barrie, che tuttavia in molte occasioni si interroga se valga la pena fare il genitore poiché i figlio non meritano le cure che gli vengono riservate o comunque si approfittano del bene che gli si vuole.

Anche quando scrive, riferendosi a Wendy:

allora (…) poteva respirare

ci esprime tutto il suo senso di pesantezza e frustrazione solo all’idea di essere egli stesso genitore, non a caso non lo diverrà mai ed eccezione del tentativo di occuparsi dei cinque Davies. Nel complesso esprime una profonda disillusione da entrambe le parti, pur rimanendo vivo il desiderio di avere appunto una mammina “in grado” di occuparsi di lui.

Anche quando scrive, riferendosi a Wendy:

Essi pensano di aver diritto alla lealtà degli adulti quando vanno a loro pieni di fiducia.

Più in generale, si ha come l’impressione che Barrie abbia trasformato “la sua realtà” in opera letteraria, per garantire l’immortalità 

Mi dispiace di perderti

a coloro cui volle bene e che in un qualche modo reputò significativi per la propria esistenza.

Morire sarà una grande meravigliosa avventura!

Ironia e tristezza, fu che James Matthew Barrie morì senza famiglia, senza figli e lo sfruttamento dei diritti di autore venne devoluto in beneficienza al Great Ormond Street Hospital di Londra, un ospedale pediatrico quasi a voler ricordare al mondo l’importanza dei bambini e ancor di più del loro sorriso, perché è dal sorriso dei bambini che nascono le fate.

Quando un bambino appena venuto al mondo ride, la prima volta, nasce una fata nuova.

Personaggi

ABITANTI DELL’ISOLA CHE NON C’É

  • Peter Pan: è uno dei protagonisti principali che compare tanto nell’opera teatrale quanto nel romanzo. Nel romanzo viene descritto come un ragazzino che ancora ha i denti da latte; indossa abiti fatti di gocce di resina e foglie (foglie secche nell’opera teatrale, scheletri di foglia nel romanzo) e suona il flauto di Pan. Quest’ultima peculiarità viene ripresa nella versione cinematografica della Walt Disney, ma in effetti in senso generale evidenzia la capacità di persuasione di questo bambino, che riesce sempre a portare l’acqua al suo mulino. L’unica sua vera preoccupazione è quella di non voler crescere. Vuole molto bene a Wendy, ma la vede solamente come una figura materna, in opposizione quindi ad un amore romantico come lei vorrebbe e come Trilly immagina che sia. Barrie ha attribuito a questo fatto “il dilemma del suo vero essere”.
  • Ragazzi Perduti (Lost Boys): nella traduzione italiana vengono chiamati bimbi smarriti traducendo arbitrariamente la parola lost. Citando quanto scritto nel romanzo: “Sono bambini che cadono dalla carrozzina mentre la governante sta guardando dall’altra parte. Se nessuno viene a reclamarli entro sette giorni, vengono mandati lontano, nell’Isola Che Non C’è”.
  • Campanellino “Trilly” (Tinker Bell): è la fata di Peter Pan, e come ogni fata che scegli a chi appartenere non può essere ceduta ad altri nemmeno per volontà del proprio “padrone”. Mentre nell’opera teatrale viene descritta semplicemente come una sfera di luce, nel romanzo il suo aspetto fisico viene maggiormente approfondito. Viene descritta come una comune fatina che aggiusta pentole e bollitori (da qui il suo nome “Tinker Bell” – Tinker in italiano significa “stagnino ambulante” o “aggiustare”). Qualche volta si dimostra maleducata e vendicativa soprattutto nei confronti di Wendy, gelosa delle speciali attenzioni che Peter le rivolge (Campanellino prova da un lato un certo affetto per Peter, mentre dall’altro è anche abituata ad avere il monopolio delle sue attenzioni, salvo quando fa visita alle sirene). La convivenza di sentimenti estremi nel suo essere trovano ragione, secondo Barrie, nel fatto che sia così piccola: “Le fate possono essere soltanto una cosa o l’altra, e non tutte e due insieme perché, essendo così piccole, hanno spazio sufficiente per ospitare un solo sentimento alla volta. Naturalmente possono cambiarlo via, però devono cambiarlo per intero”. Quando Wendy tornerà sull’Isola che Non C’è per le pulizie di primavera l’anno successivo, Peter si sarà già dimenticato di Campanellino, e ciò fa intuire a Wendy che la fatina non è più in vita, nel libro la morte della fata è palesemente dichiarata dallo stesso Peter Pan.
  • Le Sirene – vivono nella Laguna della Sirene. Vengono descritte come creature belle e misteriose, eppure ugualmente vanesie e ostili. Queste tenteranno di schizzare o perfino affogare chiunque gli si avvicini troppo. Nel romanzo, una di loro tenterà di trascinare Wendy sott’acqua, ma verrà tempestivamente salvata da Peter Pan. L’unico con cui sembrano andare d’accordo è Peter (ciò viene accennato nel romanzo, ma non nell’opera teatrale), al punto da consentirgli di sedersi sulla loro stessa coda. Per i mortali è pericoloso stare nella Laguna delle Sirene soprattutto la notte, perché è allora che le creature cantano al chiaro di luna, e un pianto lamentoso attrae le potenziali vittime.
  • Coccodrillo: è la nemesi e il terrore di Capitan Uncino. Durante una battaglia, avvenuta prima della venuta dei Darling, Peter tagliò la mano destra di Uncino e la diede in pasto a un coccodrillo che a partire da quel momento lo seguirà in ogni dove, per terra e per mare, bramando altre parti del suo corpo. Il coccodrillo ingerì anche una sveglia che ticchetta e avverte immediatamente il Capitano della sua presenza, consentendogli immancabilmente la fuga. Alla fine della storia, Capitan Uncino cade tra le fauci della bestia, che lo mangia in un sol boccone complice anche il fatto che la sveglia/orologio ha smesso di ticchettare.

I Darling

  • Wendy (Wendy): Wendy è la figlia maggiore dei Darling, ed uno dei protagonisti principali del romanzo. Ama l’idea di potersi occupare dei lavori di casa e raccontare storie ai bimbi, così come quella di diventare una madre, cosa che poi effettivamente avverrà nell’ultimo capitolo del romanzo postumo rispetto alla stesura teatrale del 1904. Wendy è spesso chiamata “madre” o “mammina” dai Ragazzi Perduti, e incarna perfettamente la figura della “mammina” che si ritrova nelle opere di James Matthew Barrie. Specularmente Peter verrà considerato come “padre” all’interno del gruppo, anche se quando Wendy chiederà che cosa lei sia per lui, Peter risponderà, deludendola non poco, “una madre”. Pur non riservando alcun particolare rancore per Campanellino, Wendy viene continuamente bistrattata dalla stessa, arrivando una volta a tentare persino di ucciderla. Alla fine del romanzo, quando sarà cresciuta e sposata, darà alla luce una figlia (Jane), che a sua volta darà alla luce un’altra figlia (Margaret), entrambe torneranno a fare da madre a Peter, continuando quindi il ciclo (al cui centro sta Peter Pan), che come ogni bambino amato dalla propria madre, è la sua priorità sopra ogni altra cosa.
  • Gianni(John): è il secondogenito. Va d’accordo con Michael, ma litiga spesso con Wendy anche se alla fine fanno pace, e soprattutto sull’Isola che non c’è fatica a vedere quanto la sorella sia straordinaria poiché in quanto fratello ha una percezione alterata della donna che sta diventando ed in parte già è. È affascinato dai pirati, arrivando quasi a cedere alla tentazione di unirsi alla ciurma di Capitan Uncino sotto il nome di “Jack Testarossa” o come si trova scritto nel libro Giacomo Mano Rossa. Il personaggio di John è stato ispirato da Jack Llewelyn Davies.
  • Michele(Michael): è il fratello Darling più piccolo. Ha all’incirca cinque anni. Il personaggio ha ereditato il suo nome da Michael Llewelyn Davies, tragicamente suicidatosi in un lago ghiacciato insieme al suo amico del cuore, perché scopertosi omosessuale; non a caso il personaggio di Michele è estremamente dolce anche di più rispetto agli altri bambini della sua età dimostrando una fragilità superiore alla massa. Sul finire dell’opera, quando seguendo l’esempio di Gianni vuole unirsi ai pirati di Giacomo Uncino, prende il nome di Joe Barbanera.
  • Agenore: oltre ad essere il padre e marito, è colui che pensa al mantenimento dell’intera famiglia, cosa che gli causa un certo numero di preoccupazioni risultato spesso cinico e anaffettivo, quando invece è l’esatto contrario ed il senso di colpa per la fuga dei suoi figli lo induce a fare del “canile” (cuccia) di Nana, la sua nuova residenza anche a lavoro. Ma anche la reazione di accoglienza di tutti e sei i bambini adottivi, dimostra che il suo è davvero un cuore grande oltre le aspettative. Nonostante il suo lavoro nella “City” la famiglia Darling avrà sempre dei problemi economici, ma ciò verrà sempre fronteggiato da opportuni calcoli. Mr. Darling è stato chiamato come il maggiore dei figli di George Llewelyn Davies (conosciuto anche con lo pseudonimo di David in L’uccellino bianco e Peter Pan nei Giardini di Kensington)
  • Sig.ra Darling:  il signore e la signora Darling sono i tipici genitori che amano i propri figli. E se da un lato Mr. Darling è un uomo borioso e spaccone, Mrs. Darling viene descritta come una bella donna, gentile e amorevole con chiunque soprattutto con i suoi figli ai quali insegna l’amore e il rispetto per il loro padre. Il suo nome non viene mai rivelato, ne’ nell’opera teatrale ne’ nel romanzo. Le personalità dei coniugi Darling furono ispirate rispettivamente da Arthur e Sylvia Llewelyn Davies.
  • Nana:  grossa cagna di Terranova assunta come bambinaia perché più economica rispetto ad una tata in carne ed ossa come hanno i vicini. Nana non parla o non fa nulla che vada oltre le capacità fisiche di un normale cane, ma si atteggia come una vera e propria tata dedita al suo incarico e alle sue responsabilità. Barrie ha basato la scrittura del personaggio sul suo cane Porthos, anche esso terranova, insieme al quale era solito fare le sue passeggiate nei Giardini di Kensington, dove appunto conobbe di Davies.
  • Liza: è la domestica dei Darling. Ha un ruolo limitato e marginale all’interno della storia, soprattutto nel romanzo. Nell’opera teatrale, invece durante l’atto conclusivo, Liza deciderà di diventare la madre di uno dei Ragazzi Perduti, Slightly (Macchia). Questo fatto non è presente nel romanzo, ma viene invece ripreso nel film della Walt Disney, dove per altro l’età del personaggio viene aumentata. Nel romanzo infatti Liza, “la servitù” come i Darling hanno iniziato a chiamarla tra di loro, è una giovane e “leggera” ragazza che aiuta appunto i Darling con le faccende di casa.
  • Jane: è la figlia di Wendy, che prenderà il suo posto nelle pulizia di primavera all’isola ch non c’è, sostituendosi alla madre Wendy 
  • Margareth: è la nipote di Wendy, figlia di Jane. Come sua madre prima di lei, la sostituirà nelle pulizie di primavera, garantendo a Peter Pan una mammina, almeno fin quando nella sua non percezione del tempo, si ricorderà di andarla a prendere per portarla all’Isola che non c’è.

I BIMBI PERDUTI

  • I Bimbi perduti: sono sei in totale, quattro più i due Gemelli. Nella traduzione italiana la parola perduti (lost) viene tradotta arbitrariamente con SPERDUTI, enfatizzando quasi una sensazione di paura che è invece assente nella quotidianità sull’Isola che non c’è.
  • Zufolo (Tootles): Tootles è il più sfortunato e umile dei Ragazzi Perduti. Nonostante sia coraggioso quanto gli altri, ha avuto modo di partecipare a meno avventure perché ogni volta che accade qualcosa di avventuroso lui è involontariamente assente. È uno dei bimbi più legati a Wendy, la quale si rivolgerà spesso a lui per trovare manforte all’interno di battibecchi nel gruppo. Ironicamente, fu proprio lui a colpire Wendy la prima volta che i Ragazzi la incontrarono, a causa di uno scherzo di Campanellino. Una volta diventato grande, zufolo diventa un giudice.
  • Pennino o Trombetta (Nibs): Nibs viene descritto come “allegro e bonaccione”. Dice che l’unica cosa che riesce a ricordare della madre è il fatto che desiderasse sempre avere un libretto d’assegni tutto per sé: “Non so cosa sia un libretto degli assegni, ma vorrei proprio regalarne uno a mia madre”. Come Ricciolo e i Gemelli da grande lavorerà in un ufficio.
  • Macchia (Slightly): Slightly è il più presuntuoso dei Ragazzi Perduti. Pensa di ricordare i giorni prima che fosse diventato un ragazzo perduto, i loro usi e abitudini. Quando diventa grande, Macchia sposa una nobile, diventando egli stesso un Lord.
  • Ricciolo (Curly): Curly è il più molesto dei Ragazzi Perduti. Spesso, sotto lo sguardo accusatorio di Peter ai Ragazzi Perduti, capita che si dichiari responsabile di alcune monellerie che non ha nemmeno commesso. Come Pennino e i Gemelli da grande lavorerà in un ufficio.
  • I Gemelli – Primo e Secondo Gemello di cui si conosce poco. L’autore ci dice che non è possibile descriverli “perché probabilmente descriveremo quello sbagliato”. Peter non ha mai capito cosa fossero i gemelli, e al suo gruppo non era concesso sapere qualcosa che lui non sapesse. Per questo motivo quei i due ragazzi erano sempre rimasti sul loro vero essere, e facevano del loro meglio nel soddisfare gli altri stando sempre insieme. Come Pennino e Ricciolo da grandi anche loro due lavoreranno in un ufficio.
  • Volpuccio: nome di uno dei bimbi sperduti, probabilmente (come anche la Walt Disney riprende), è uno dei due gemelli 
  • Orsetto: nome di uno dei bimbi sperduti, probabilmente (come anche la Walt Disney riprende), è uno dei due gemelli 

I Pirati

  • Giacomo Uncino (James Hook): capitano del Jolly Roger, dall’educazione sopraffina derivante dalla sua educazione a Eton, e da un diverso lignaggio sociale. I sui occhi sono azzurri come non-ti-scordar-di-me diventavano rossi nello scontro sanguinario col nemico. Dalla carnagione “cadaverica” di abbigliava ad imitare la foggia associata al nome di Carlo II, facendolo somigliare ala sfortunata famiglia Stuart. Era solito fumare da un bocchino doppio e ovviamente al posto della mano destra aveva un uncino, dopo che Peter Pan gliela tagliò. Fu l’unico uomo temuto dal Cuoco del Mare, il capitano Barbanera di cui era tra le altre cose nostromo; ed è un buon suonatore di clavicembalo. Uncino incontra la propria fine quando il Coccodrillo, che ha mangiato la sua mano, torna per finire il suo lavoro.
  • Spugna (Smee): è un pirata irlandese anticonformista e il nostromo della Jolly Roger. Smee è uno dei due pirati che sopravviverà al massacro di Peter Pan. Andrà in giro dicendo di essere l’unico uomo di cui Giacomo Uncino abbia mai avuto paura. Nella trasposizione disneyana questo nome gli varrà la foggia del pirata ubriaco che appunto beve come una “spugna”.
  • Gentleman Starkey: un tempo assistente maestro in una scuola, Starkey è uno dei due pirati che sopravviverà al massacro di Peter Pan; finirà col diventare baby-sitter nella Tribù dei Piccaninny. Il suo cappello fu dato, da Peter Pan, all’Uccello che non c’è, come nido.
  • Cecco: l’italiano, quello che incise il suo nome a lettere di sangue sulla schiena della prigione di Gao 
  • Denteduro: tatuato in ogni millimetro della sua pelle, e che sbaragliò sei dozzine di persone sul Tricheco, la nave del capitano Flint
  • Cambusa: il figlio del cuoco che si diceva fosse il fratello di Murphy il Nero
  • Gentiluomo: un tempo bidello in una scuola e tutt’ora cerimonioso nell’uccidere i nemici, l’unico insieme a Spugna a salvarsi dallo scontro finale con Pan e i suoi
  • Lanterna: figli di Morgan
  • Spugna: nostromo irlandese, un simpatico tipo che pugnala, per così dire, senza intenzione di far del male, e le cui buone maniere infondono simpatia nel prossimo come accade persino ai Bimbi perduti durante la loro prigionia. Porta gli occhiali, ed è l’unico insieme a Gentiluomo a salvarsi dallo scontro finale con Pan e i suoi
  • Lasagna: ha le mani legate all’indietro
  • Colonna: uno dei diciassette pirati del Jolly Roger
  • Massone: uno dei diciassette pirati del Jolly Roger
  • Testamento: quartiermastro del Jolly Roger

I Pellerossa

  • Piccaninny: i pellerossa che abitano sull’Isola
  • Delaware: altri pellerossa ma dal cuore più tenero rispetto ai Piccaninny
  • Huroni: altri pellerossa ma dal cuore più tenero rispetto ai Piccaninny
  • Giglio Tigrato(Tiger Lily): principessa indiana “dal sangue reale”, la più bella di tutte le veneri di colore che aveva rifiutato tutti i suoi pretendenti, facendoli a pezzi. Civetta fredda e ardente, a seconda dell’umore, è dunque orgogliosa e bella. Catturata dai pirati, quand’era stata vista salire a bordo della Jolly Roger con un coltello in bocca,  viene salvata da Peter Pan cui mostrò sempre una certa riconoscenza; evocando l’idea di una possibile unione “romantica” quando anche la stessa tribù inizi a chiamare il bambino col nome di Grande Padre Bianco.

Termini, luoghi & Nomi

  • Isolachenoncè(Neverland): luogo fantastico dove Peter Pan abita, e dove conduce i fratelli Darling. Insieme a casa Darling. Sul libro si trova scritto in un unica parola, ma molto più di frequente la si spezza in Isola che non c’è
  • al 14: numero civico di Casa Darling, che si trova esattamente al terzo piano di una strada di Londra
  • al 27: numero civico di un’abitazione dove i coniugi Darling si recano nella sera in cui i figli volano all’isola che non c’è
  • 17: numero complessivo dei pirati che compongono la ciurma del Jolly Roger
  • 15: quelli che periscono nello scontro finale con Pan e i suoi
  • bottone di corno: regalo che Peter Pan fa a Wendy, non avendo altro per sdebitarsi di averli cucito l’ombra. Lei prontamente lo indossa come ciondolo e sarà questi a salvargli la vita
  • bacio: nella sua totale ignoranza Peter Pan, non ha la minima idea di cosa sia un bacio (a differenza di Trilly), dunque per toglierlo dall’imbarazzo Wendy finge che sia un ditale
  • ditale: avendo una personalità forte e determinata, comunque Wendy vuole dare e auspicabilmente ricevere un vero bacio da Peter, quindi gliene da uno e lo chiama però, per colmare il gap di pochi attimi prima, col nome di ditale.
  • Giardino d’infanzia della signora Fulsom: scuola per bambini dove Nana è solita portare i “suoi pupilli”
  • Kensington: i noti giardini di Londra in cui Peter Pan fugge prima di arrivare all’isola che non c’è. È anche il luogo in cui ad oggi si trova la statua di Peter Pan in bronzo e dove James Matthew Barrie, incontrò i Davies per la prima volta insieme a Porthos
  • Johnny Cavatappi: la sciabola di Spugna, che era solito girare e rigirare nelle ferite proprio come un cavatappi
  • Golfo di Kid o Baia dei pirati: dove è ormeggiato il Jolly Roger
  • Laguna delle sirene: è di fatto un luogo appartato e affascinante dell’Isola che non c’è, ed è a conti fatti la “casa” delle sirene
  • La piccola casa: Vorrei una casa piccina, ma tanto, tanto carina, con rosse pareti allegre e il tetto di muschio verde (…) sulle pareti qualche finestra e fuori un giardino di rose e dentro di bimbi una giostra.
  • La casa sotterranea: composta di un unica stanza con un unico grande letto per tutti, è sotterranea per offrire ai bambini un luogo protetto dai pirati e vi si accede tramite degli alberi cavi.
  • L’alberochenoncè: cresceva al centro della casa sotterranea, e ogni mattina lo si segava fino al pavimento e mettendoci sopra una porta diventava un tavolo.
  • L’uccellochenoncè: il quale fece il nido su un albero affacciato sulla laguna e la cosa si rivelò essere molto utile, poiché da madre ella volle correre in salvo di Peter Pan, destinato alla morte sulla roccia che i pirati avevano destinato a Giglio Tigrato.
  • Roccia del Teschio: roccia nella Laguna delle Sirene, dove esse si sdraiavano di preferenza e si pettinavano i capelli con quel pigro languore che infastidiva Wendy.
  • Grande Padre Bianco: appellativo che i pellerossa danno sua Peter Pn in segno di rispetto dopo aver ha salvato Giglio Tigrato da una morte disonorevole, in acqua
  • Notte delle Notti: uncino trova il nascondiglio i bimbi vengono rapiti i pellerossa sconfitti con la loro stessa tecnica e Wendi con tutti e otto i bambini (tranne Peter Pan) decidono di tornare a casa.
  • Filippone: è il grande cannone del Jolly Roger, che i pirati usano per attaccare Peter Pan quando torna con i Darling all’Isola che non c’è
  • Territori di Caccia: una sorta di Campi Elisi, di paradiso dei Pellerossa ai quali questi possono accedere esclusivamente se la loro morte avviene sulla terra ferma; proprio per questo quando i pirati rapiscono Giglio tigrato scelgono come luogo di morte la Roccia del Teschio, poiché più della morte per un guerriero c’è l’umiliazione e l’impossibilità di raggiungere appunto i Territori di Caccia.

Info bibliografiche

Titolo originale:  Peter Pan and Wendy

Autore: James Matthew Barrie

Prima pubblicazione: 1911

Prima pubblicazione in Italia: I edizione Oscar Mondadori 1996

La mia edizione: I Edizione – IX ristampa 2006

Editore italiano: Mondadori

Collana: Oscar Mondadori

Genere: Romanzo, Ragazzi

Numero di pagine: 193

Preceduto da: Little Mary (1903)

Seguito daPantaloon (1905)

Capitoli

  • 1. Presentazione di Peter
  • 2. L’ombra
  • 3. Venite via, venite via!
  • 4. Il volo
  • 5. L’isola diventa vera
  • 6. La piccola casa
  • 7. La casa sotterranea
  • 8. La Laguna delle Sirene
  • 9. L’Uccellochenoncè
  • 10. La casetta felice
  • 11. Il racconto do Wendy
  • 12. I bambini sono rapiti
  • 13. Credete alle fate?
  • 14. Il galeone dei pirati
  • 15. “O Uncino o io, questa volta!”
  • 16. Il ritorno a casa
  • 17. Wendy diventa grande
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    Dinamiche sociologiche e capitalistiche in una qualsiasi fattoria di maiali

    Dinamiche sociologiche e capitalistiche in una qualsiasi fattoria di maiali

    Copertina del racconto breve “La fattoria degli animali” di George Orwell del 1945

    ROMANZO

    Dinamiche sociologiche e capitalistiche in una qualsiasi fattoria di maiali

    La fattoria degli animali di George Orwell è una satira davvero tagliente, su quello che è il ruolo del potere all’interno di una società… comunque la si intenda.

    2 GENNAIO 2021 – ROMA

    ROMANZO

    La fattoria degli animali di George Orwell. Ecco la mia recensione.

     

    La fattoria degli animali di George Orwell è una satira davvero tagliente, su quello che è il ruolo del potere all’interno di una società… comunque la si intenda.

    É forse perché i maiali in termini biologici sono molto simili all’uomo, che George Orwell ne La fattoria degli animali, li sceglie come “alternativa” animale all’Uomo; o è forse perché i maiali a prescindere dalla loro razza, vengono considerati (dall’uomo) come esseri sporchi e ripugnanti. 

    Qualunque sia il motivo iniziale di questa scelta, la storia funziona perfettamente e si segue ogni evento con attenzione e sgomento, perché è tremendamente onesto e immancabilmente riconosciamo in noi o in altre persone che abbiamo incontrato, lo stesso schema comportamentale di questo o di quell’altro animale che lavora (più che vive) ne La fattoria degli animali.

    In questa palese satira politica che attacca palesemente Stalin, George Orwell dimostra tutto quello che è il suo disprezzo per i regimi dittatoriali e repressivi che premono sulle spalle del proletariato (tutti gli animali tranne…), mantenendo e anzi aumentando nonostante i periodi di “magra”, i benefici riservati alla casta governativa e dirigente (…i maiali).

    L’ambientazione scelta è quella di una fattoria dove gli animali, a seguito di un discorso fatto dal Vecchio Maggiore, un maiale che morirà poco dopo, vengono mossi ad attuare una rivoluzione in nome della loro libertà. E’ l’uomo quello a cui si ribellano, nella fattispecie il Signor Jones, che come in qualsiasi altra fattoria, non solo dell’Inghilterra ma del mondo intero, sfrutta il loro lavoro lasciandogli null’altro che un magro pasto. 

    Persino la meritata vecchiaia (pensione), diventa qualcosa a cui si può rinunciare, o meglio, usare come merce di scambio: gli animali vecchi, indipendentemente dal loro contributo alla fattoria, devono infatti accettare di diventare carne da macello.

    la sua abilità nel parlare e convincere gli altri era impareggiabile

    La Rivoluzione preannunciata dal Vecchio Maggiore ha dunque luogo, in maniera del tutto spontanea, e parrebbe dare agli animali la possibilità di poter finalmente vivere del loro lavoro. Ed in effetti così fu, la nuova Fattoria degli animali venne fondata all’insegna del comunismo, con un codice stabilito in sette semplici regole, che vennero dipinte per promemoria futuro. Peccato che nessuno degli animali, a parte i maiali, sapeva leggere!

    Quattro gambe buono, due gambe cattivo.

    Un po’ raccogliendo l’eredità del Vecchio Maggiore, un po’ per il fatto che i maiali effettivamente avevano doti “mentali” più sviluppate, furono tre di loro Palladineve e Napoleone, insieme con Piffero, che a tempo debito divenne il migliore dei bracci destri, a prendere le redini dalla fattoria.

    (…) nel sentire Piffero che descriveva la scena in modo così vivido, agli animali sembrò di ricordarla.

    Purtroppo i primi due avevano l’abitudine di essere costantemente in disaccordo; a prescindere dalla mozione che in questa o quell’altra domenica si stava votando, i due non facevano altro che creare una frattura, per così dire, nell’opinione pubblica. Questa situazione non fa altro che proporre in satira le dinamiche di un governo bicamerale, in cui non sempre si raggiunge la soluzione migliore per le masse, o meglio per i singoli.

    Ed ecco che George Orwell ci propone il caso estremo di un colpo di stato, in cui Napoleone (tanto per dare un nome a caso), stanco di condividere il potere con Palladineve (che diverrà il capro espiatorio di ogni male della fattoria sotto il governo di Napoleone), lo scaccia dalla ormai sua fattoria, per mezzo di aguzzini personali: i cani di una cucciolata della cui crescita si occupò personalmente; non che in fondo avesse molto altro da fare!

    Nascondere tale stato di cose al mondo esterno era una necessità vitale

    Gli animali sapevano perfettamente come mandare avanti quella che credevano essere la loro fattoria: Vi fu però come in ogni “nuovo governo”, chi non riuscì ad adattarsi alla nuova situazione come ad esempio Mollie, la vanitosa puledra più innamorata dei suoi nastri che del suo amor proprio; e chi invece, come la gatta e l’asino Beniamino, che in fondo non cambiarono poi molto il loro modo di stare “nella società”.

    Il problema della manodopera non era forse uguale dappertutto?

    Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

    Ma ogni realtà ha bisogno di equilibrio, e quindi c’era chi come Boxer, in nome di un ideale più grande, si faceva carico non solo del lavoro che altri lasciavano indietro, ma anche di tutto quanto era in suo potere, al fine di garantire il benessere della collettività, che superava di gran lunga (ma non per tutti), il benessere del singolo.

    Niente sembrava tenerlo in piedi se non la sua volontà di andare avanti

    Gli uomini non riuscivano a credere all’andamento prolifico di quella fattoria unica nel suo genere, e nemmeno le loro incursioni e le sfide con cui il mondo esterno metteva alla prova questo angolo di paradiso (per citare il film della Walt Disney Mucche alla riscossa, piuttosto pertinente in questo contesto), riuscivano a scalfire la coesione di chi è unito nello spirito.

    Può darsi che la loro vita fosse dura e che non tutte le loro speranze si fossero realizzate;

    ma erano consapevoli di essere diversi dagli altri animali.

    Ma come ogni bravo stratega quale Napoleone diventò, sono le lotte intestine a destabilizzare davvero una società,

    accentra sotto di se tutto il potere con astuzia e cupidigia ripristinando di fatto la situazione che si aveva con gli umani

    e così agendo con infima astuzia, da un lato concedeva (?) onorificenze, festività, doppie razioni di cibo; dall’altro distorceva le informazioni puntando sull’ignoranza di quelli che oramai a tutti gli effetti, erano diventati sudditi inconsapevoli.

    E poi a quell’epoca erano schiavi, mentre ora erano liberi

    Gli animali infatti avvertivano qualcosa di dissonante, qualcosa di diverso dal progetto originario, ciò nonostante la loro ignoranza e abitudine al lavoro, non gli diede mai la capacità di capire e quindi agire per attuare il vero messaggio del Vecchio Maggiore.

    Un maiale camminava eretto sulle zampe posteriori.

    E non fu certo un caso, perché Napoleone (la mente) insieme con Piffero (il braccio), si accertarono di agire come il pifferaio magico e d’incantare a loro piacimento quegli animali che garantivano il loro status sociale, che sempre più divenne quello dell’uomo dal quale si erano ribellati.

    era già impossibile distinguere l’uno dall’altro

    Ciò che traiamo, in termini non politici da La fattoria degli animali, è che la verità sta nel fatto che un gruppo (comunque lo si intenda) e per estensione una società, funziona bene solo quando si condividono gli stessi ideali e si permette all’equilibrio di fare il proprio mestiere, guidando tutti ad offrire un contributo in base ai propri mezzi, conquistando una quotidiana armonia fatta anche del giusto riposo.

    PERSONAGGI

    GLI ANIMALI

    • Vecchio Maggiore: pluripremiato suino di razza Middle White di dodici anni
    • Campanula: uno dei cani della fattoria degli animali
    • Jessie: uno dei cani della fattoria degli animali
    • Pizzico: uno dei cani della fattoria degli animali
    • Boxer: enorme cavallo da tiro alto diciotto palmi (circa 180 cm) e forte come due cavalli da tiro. E’ la vera ruota motrice della fattoria, anche se la striscia bianca sul muso gli dava un’aria stupida
    • Trifoglio: insieme a Boxer è un imponente cavallo da tiro, una giumenta di mezza età 
    • Muriel: capra bianca 
    • Beniamino: asino il più vecchio e col carattere peggiore di tutta la fattoria, molto amico di Boxer nonostante tutto 
    • Mollie: stupida e vanitosa puledra che tirava il calesse di Jones prima della ribellione
    • La gatta: è fondamentalmente la scansafatiche del gruppo che casualmente scompare quando c’è da lavorare e riappare quando c’è da mangiare
    • Mosè: corvo addomesticato 
    • Le galline: qui se ne enfatizza la stupidità, in quanto vengono rappresentate mentre ripetono ciò che viene detto loro di ripetere 
    • Palladineve: giovane maiale che diverrà il capro espiatorio di ogni male della fattoria dopo l’ascesa di Napoleone
    • Napoleone:  giovane verro (maiale pezzato) della fattoria di razza Berkshire, che al dunque accentra sotto di se tutto il potere con astuzia e cupidigia ripristinando di fatto la situazione che si aveva con gli umani 
    • Piffero: uno dei maiali da ingrasso della fattoria la sua abilità nel parlare e convincere gli altri era impareggiabile 
    • Minimis: maiale avvezzo alla composizione di canti e poesie che inizia a far parte del gruppo di Napoleon dopo la cacciata di Palladineve 
    • Occhiorosa: porcellino incaricato di assaggiare i pasti del “Capo, il Compagno Napoleone”

    GLI UOMINI

    • Signor Jones: proprietario originale della Fattoria Padronale, che alla fine morirà nella miseria
    • Signor Freddrick: un uomo duro e astuto è il proprietario di Rubaterre
    • Pilkingtin: proprietario di Boscodivolpe, era un indolente gentiluomo di campagna che amava la caccia e la pesca più del lavoro 
    • Signor Lagna: avvocato di Willingdon 

    TERMINI & NOMI

    • Splendore di Willingdon: nome da concorso del Vecchio Maggiore 
    • Middle White: razza di maiali da concorso alla quale appartiene il Vecchio Maggiore 
    • Animalismo: sistema di pensiero messo a punto dai tre maiali dopo la morte del Vecchio Maggiore 
    • Compagno: modo in cui inizialmente tutti gli animali si chiamavano tra di loro
    • Montagna di Zucchero Candito: luogo in cui tutti gli animali andavano dopo la morte, almeno secondo le voci che vennero fatte circolare nella fattoria
    • Osteria del Leone Rosso: si trova a Willingdon e il Signor Jones ci si reca per bere (troppo)
    • San Giovanni: festa che cade il 24 giugno e si festeggia insieme al solstizio d’estate 
    • Ribellione: cacciata dell’Uomo dalla fattoria 
    • Fattoria degli animali: modo in cui viene ribattezzata la “Fattoria Padronale” dopo la rivolta contro gli esseri umani. Il nuovo nome fu scritto da Palladineve al posto del precedente 
    • Bandiera: verde come i prati d’Inghilterra zoccolo e corno bianchi simbolo della Futura Repubblica degli Animali, anche se alla fine rimase solo il verde
    • Bestie d’Inghilterra: canto simbolo della Rivoluzione
    • Boscodivolpe: podere trascurato confinante con la Fattoria degli Animali
    • Rubaterre: altra fattoria più piccola di Boscodivolpe e meglio amministrata rispetto a quest’ultima, confinante con la Fattoria degli Animali
    • Animale Eroe di Prima Classe: onorificenza “militare” che venne conferita a Palladineve e a Boxer si trattava di una “medaglia d’ottone” (vecchie borchie dei finimenti)
    • Battaglia della Stalla: dodici di Ottobre 
    • Anniversario della Ribellione: 25 Giugno (una delle due occasioni in cui si sarebbe indossata la medaglia per Animale Eroe di Prima Classe:
    • Animale Eroe di Seconda Classe: per chi catturerà Palladineve, accusato di aver distrutto il mulino
    • Black Minorca: razza a cui appartengono le tre galline che danno origine alla prima “rivolta” dopo la cacciata di Jones
    • Mulino Napoleone: nome con cui venne battezzato i mulino che con estrema fatica venne costruito dagli animali
    • Battaglia del Mulino a Vento: invasione degli uomini che invidiosi dell’andamento della fattoria ne distrussero il primo mulino con dell’esplosivo
    • Verro: razza di maiali dal manto pezzato a cui appartiene Napoleone
    • L’Ordine della Bandiera Verde: onorificenza che Napoleone si auto assegna dopo la Battaglia del Mulino a Vento
    • Manifestazione Spontanea: marcia imposta da Napoleone a una data ora, di fatto era una celebrazione del Compagno Napoleone

    I 7 COMANDAMENTI originali

    • 1. Tutto ciò che va su due gambe è nemico
    • 2. Tutto ciò che va su quattro gambe o possiede le ali è amico
    • 3. Nessun animale indosserà vestiti
    • 4. Nessun animale dormirà in un letto
    • 5. Nessun animale berrà alcolici
    • 6. Nessun animale ucciderà un altro animale
    • 7. Tutti gli animali sono uguali

    Capitoli

    • 1. Capitolo primo
    • 2. Capitolo secondo
    • 3. Capitolo terzo
    • 4. Capitolo quarto
    • 5. Capitolo quinto
    • 6. Capitolo sesto
    • 7. Capitolo settimo
    • 8. Capitolo ottavo
    • 9. Capitolo nono
    • 10. Capitolo decimo

    Info bibliografiche

    Titolo originale (tedesco):  Animal Farm

    Autore: George Orwell

    Prima pubblicazione: 1945

    Prima pubblicazione in Italia: I edizione Mondadori 1947

    La mia edizione: XXVIII ristampa Mondadori 2009

    Editore italiano (la mia edizione): Mondadori

    Collana: Classici moderni

    Genere: Racconto breve

    Numero di pagine: 112

    Preceduto da: Una boccata d’aria (Coming Up For Air, 1939)

    Seguito da• 1984 (Nineteen Eighty-Four, 1948)

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    Gli angeli e i demoni di Dan Brown

    Libro su Frida Kahlo

    ROMANZOTHRILLER

    Gli angeli e i demoni di Dan Brown

    Sin da subito è la suspense a dettare il ritmo incalzante che caratterizza questo secondo romanzo (in ordine cronologico) di Dan Brown, il primo (in ordine cronologico) della saga di Robert Langdon.

    25 SETTEMBRE 2020 – ROMA

    ROMANZO

    Angeli e demoni di Dan Brown. Ecco la mia recensione.

     

    Il risveglio improvviso del professore nella sua camera, un fax al quale gli occhi faticano a credere, il trasferimento a bordo di un jet  supersonico da Boston a Ginevra (Svizzera) dove il capo del CERN Maximilian Kohler, ha richiesto la sua esperta consulenza, per una situazione al limite della realtà.

    La setta degli illuminati è tornata alla luce, nel modo più macabro e che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. 

    Il fisico Leonardo Vetra è stato brutalmente assassinato, mutilato e marchiato a fuoco con il celeberrimo ambigramma degli illuminati.

    Il suo sogno era riconciliare scienza e fede

    Ma questo non sarà l’unico simbolo ad essere rivelato! Altri cinque simboli verranno mostrati al mondo dopo secoli, e avranno un ruolo decisivo nell’intera vicenda.

    L’esperienza di Robert Landon sarà fondamentale per svelare il Cammino dell’Illuminazione, oltre ovviamente alla collaborazione con Vittoria Vetra l’affascinante fisica e figlia dell’assassinato fisico/prete Leonardo Vetra, tornata in fretta dalle Baleari.

    Di fronte ad un problema apparentemente senza soluzione, invece di chiedere alla propria mente di trovarne una, bisogna cercare semplicemente di ricordarla

    La fisica insieme al padre, è riuscita a creare l’antimateria, e in grande quantità!. Questo significa che nei sotterranei del CERN è, o meglio era, nascosta una delle più potenti e pulite forme di energia mai create (o ricreate in questo caso) e che nelle mani sbagliate può e rischia seriamente di diventare una bomba dal potere incalcolabile e superiore a qualsiasi altra arma concepita finora.

    Il rapporto tra costo e rendimento era il problema di tutte le nuove fonti di energia

    La coppia così composta raggiunge rapidamente una caotica Roma, che attende che il conclave venga sigillato.

    Koyaanisqatsi…una parola hopi che significava “vita senza equilibrio”

    Ma il presunto omicidio del pontefice, il furto di un’arma devastante, la scomparsa di quattro tra i cardinali con più alto consenso, non possono essere una coincidenza!

    Il capitano della guardia Svizzera si rifiuta di credere all’effettiva pericolosità dell’antimateria così in un primo momento le forze impiegate nella ricerca del pericoloso cilindro si riducono ad una manciata di uomini.

    Il piano degli illuminati è davvero ben congegnato e il conto alla rovescia sul cilindro di antimateria, rimane avvolto nell’oscurità delle fondamenta della Basilica di San Pietro, e avanza incessantemente.

    Su questa pietra edificherò la mia chiesa Sacre scritture Matteo 16,18

    Nel mentre che la Guardia Svizzera continua della cieca ricerca, il professor Langdon e Vittoria percorrono il cammino degli illuminati e dimostrano così di possedere quelle brillanti doti, che evidentemente gli illuminati avrebbero apprezzato.

    “Mimetizzarono i loro indizi tra i monumenti di Roma”

    La caccia al tesoro per le vie della Città Eterna ha inizio. Gli indizi passati inosservati per secoli, vengono ora rivelati e guidano questi improbabili eroi, in una lotta contro il tempo alla volta dei quattro altari della scienza.

    Il cammino è composto di quattro tappe fondamentali, altari appunto, che chiederanno un sacrificio per celebrare la loro rivelazione al mondo; ma anche per pareggiare un conto in sospeso tra scienza e chiesa: la purga del 1668, in cui 4 scienziati furono marchiati a fuoco dalla chiesa e messi in mostra come monito.

    Quattro furono le…

    “Vergini sacrificali, agnelli immolati sull’altare della scienza”

    Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos
    • Cardinale Ebner di Francoforte, Cappella Chigi nella chiesa di Santa Maria del Popolo, realizzata da Raffaello Sanzio, ore 20:00 (Hearth)
    • Cardinale Lamassé di Parigi, piazza san Pietro vicino al bassorilievo di West Ponente, ore 21:00 (Air)
    • Cardinale Guidera di Barcellona, fontana dei quattro fiumi in Piazza Navona, ore 22:00 (Water)
    • Cardinale Aldo Baggia italiano, chiesa di Santa Maria della Vittoria, ore 23:00 (Fire), dove la celebre Estasi di Santa Teresa costituirà l’ultimo indizio per la Chiesa dell’Illuminazione, e per Vittoria che vi è imprigionata.

    Ma nonostante i quattro cardinali hanno perso la vita, c’è ancora quella di Vittoria da salvare: bisogna raggiungere la chiesa dell’Illuminazione che accoglie il malconcio Robert Langdon, con gli angeli di Ponte Sant’Angelo che danno sfoggio della loro bellezza.

    E’ infatti la fortezza di Castel Sant’Angelo ad essere in realtà la chiesa dell’illuminazione. La sua posizione è perfetta: grazie al “mitico” passetto, questa si collega con il Vaticano, o meglio con la Biblioteca privata del Papa, consentendo così a chiunque possegga le chiavi di entrare e uscire inosservato.

    Così come fecero nei secoli trascorsi centinaia di pontefici per raggiungere le loro amanti, così hanno fatto gli illuminati per far scomparire del tutto inosservati i quattro cardinali.

    Svelato finalmente anche il famigerato Diamante degli illuminati, una visita inattesa dal CERN parrebbe far pensare al peggio, ma la realtà è anche peggiore.

    È infatti il camerlengo quello da cui guardarsi! Il salvato dal suo stesso padre, colui che amava la fede al punto da rendersi cieco per essa, è colui da cui guardarsi a dispetto della sua capacità di ispirare gli altri e infondere calma.

    “E’ proprio in questi momenti di chiarezza mentale che si riescono a risolvere problemi apparentemente insormontabili. E’ quello che i guru chiamano “coscienza superiore”, i biologi “stati alterati della coscienza” e gli psicologi “consapevolezza sovrasensoriale”. Aveva fatto una pausa. “E che i cristiani chiamano ”preghiera esaudita”.

    È stato proprio Carlo Ventresca a far rubare l’antimateria, quindi a trovare il perfetto e introvabile nascondiglio; come anche è stato lui ad aver creato lo scenario perfetto per l’esplosione dell’antimateria garantendosi così le vesti di santo e al limite della realtà l’elezione per adorazione, dopo essere riuscito a pilotate (nel vero senso della parola), una tanto scenografica quanto iconica esplosione.

    Il cielo! Dimentichiamo troppo spesso di guardare al cielo!

    Carlo Ventresca

    Egli non sarà tuttavia pontefice ma all’unanimità, con una elezione storica sarà il più meritevole a ricoprire questa carica: il cardinale Mortati. Colui che fu l’avvocato del diavolo, ora va al soglio pontificio con il benestare dell’intera comunità Cristiana, e l’acclamazione del mondo che indubbiamente ha avuto occasione di rivalutare il ruolo della Chiesa nell’epoca in cui viviamo.

    Ai telespettatori non frega niente, vogliono essere intrattenuti

    Scongiurato il pericolo, recuperati i sigilli, eletto il nuovo pontefice anche Robert e Vittoria sapranno godere della loro ricompensa, anche se sarà Robert a ricevere un regalo decisamente inaspettato.

    A volte la nostra mente prende per vero quello che il nostro cuore desidera essere vero

    Mortati

    Qualcosa si può fare sempre e comunque

    Vittoria Vetra

    Gira a testa alta, sorridi e lascia che gli altri si chiedano come mai sei sempre allegra

    Madre di Chinita Macri

    PERSONAGGI

    PRINCIPALI

    • Robert Langdon: docente di iconologia religiosa all’Università di Harvard, negli Stati Uniti. Esperto nuotatore, soffre tuttavia di claustrofobia a causa di un trauma infantile: cadde in un pozzo abbandonato.
    • Vittoria Vetra: orfana di origini toscane, da quando è adolescente vive col padre adottivo Leonardo Vetra, presso il CERN di Ginevra, dove si appassiona di fisica e segue le orme paterne. Insieme con il padre lavora a un ambizioso progetto di ricerca, con l’intento di creare un campione di antimateria.

    ALTRI

    • Leonardo Vetra: sacerdote cattolico, padre adottivo di Vittoria, mosso dalla passione per la fisica nucleare, abbandona la tonaca per dedicarsi alla scienza, mantenendo però sempre viva la sua fede, che imprimerà nelle sue ricerche e scoperte determinato a conciliare scienza e fede
    • Maximilian Kohler: fisico delle particelle e direttore del CERN, chiama Langdon alle 5:18 di mattina dando il via all’intera vicenda. E’ costretto su una sedia a rotelle ed è apparentemente ateo, calcolatore e spietato; è calvo , macilento, mascella squadrata, ha gli occhi grigi ed è soprannominato da tutti i suoi collegi “il re de Köening”  Viene scambiato per Giano, il capo degli Illuminati, e ucciso. Solo alla fine si capisce che stava invece smascherando il camerlengo, il vero Giano.
    • Carlo Ventresca: camerlengo del Papa, come previsto dal diritto pontificio, si assume la responsabilità del comando del Vaticano in assenza del Papa, è in realtà Giano il capo della setta degli Illuminati
    • Giano: il capo degli Illuminati, in realtà si tratta di Carlo Ventresca. Giano è un dio romano bifronte, dai due volti, ovviamente identifica molto bene il personaggio del camerlengo
    • Ernesto Olivetti: comandante della Guardia Svizzera, in qualche modo non ha mai apprezzato Carlo Ventresca
    • Sylvie Baudeloque: segretaria di Maximilian Kohler al CERN
    • L’assassino: discendente della Setta degli Assassini, un antico ordine monastico/militare del Medio Oriente, uccide i quattro cardinali.
    • Illuminati: setta in contrasto con la religione, poiché a favore della scienza
    • Padre Jaqui Tomaso: Direttore dell’Archivio Vaticano
    • Gunther Glick: cronista esordiente inviato dalla BBC a fare “pope watching” in attesa degli eventi del Conclave
    • Nancy Drew: Cameraman di educazione battista, collega della BBC di Gunther Glick:
    • Carlo Ventresca: camerlengo, facente veci del papa nei giorni che intercorrono dal decesso del papa alla nomina del nuovo pontefice
    • Cardinale Saverio Mortati: all’inizio è il grande elettore del conclave, ma poi si dimette da questa carica per essere eletto papa
    • Tenente Chartrand: accompagna insieme agli altri Maximilian Kohler dal Camerlengo
    • Dottor Giacobbi: medico ateo del Fatebenefratelli che soccorre Langdon dopo il suo improbabile volo
    • Joseph Vanek: professore della De Paul University of Chicago noto esperto di questioni vaticane e fanatico delle teorie complottiste, viene intervistato da Gunther Glick

    LUOGHI, TERMINI & NOMI

    • Sindone di Tulsa: nome immaginato fa Langdon per il segno tra le lenzuola di una spogliarellista dell’Oklahoma
    •  HSCT: prototipo del Boeing X-33, è un jet  supersonico per uso civile in grado di percorrere 18.000 km/ora; è con questo futuristico mezzo di trasporto che Langdon raggiunge rapidamente i CERN e poi insieme a Vittoria Roma
    • CERN: acronimo di Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire, è (anche nella realtà) il centro di ricerca più grande al mondo; ha sede a Ginevra in Svizzera
    • Antimateria: è la materia costituita da antiparticelle, nel libro è la grande scoperta fatta da Leonardo Vetra e sua figlia Vittoria. Di fatto a livello particellare, è identica alla materia ma con caratteristiche inverse
    • Chiloton: unità di misura che indica la quantità di energia liberata, e quindi la capacità distruttiva, di un esplosivo. Si indica con il simbolo kt, e può essere chiamato alternativamente anche chilotone
    • Il tubo di Newton: è fisicamente collocato nel CERN è appare come un tubo lunghissimo il cui raggio è talmente ampio da rendere la traiettoria delle particelle che vi scorrono all’interno “quasi” dritta
    • LHC: Large Hadron Collider acceleratore di particelle al Piano -6 del CERN
    • SSC: Superconducting Super Collider, ha 8 km diametro e 27km di circonferenza 
    • Attrito: capacità di un materiale di bloccare lo scorrimento, nella fattispecie parliamo della capacità di 1mq di superficie di ridurre del 20% la caduta libera; questa informazione risulterà davvero utile a Robert
    • Ambigramma: è un disegno, in questo caso uno stemma, leggibile in maniera equivalente in almeno due orientamenti (effettuando ad esempio una rotazione dello stesso di 180°)
    • Hashashin: antica setta, degli Assassini appunto, dai quali origina quella degli illuminati. Letteralmente significa “uomini dediti all’hashish”, e da loro deriva il termine assassini in virtù (per così dire) delle loro scorribande sanguinarie e distruttive ai danni ti templi, luoghi di culto e divinità, alle quali seguivano appunto festeggiamenti estatici sotto l’effetto di droghe, tra le quali prediligevano l’hashish
    • Cappella Sistina: ambiente interno al Vaticano e luogo sacro in cui si svolge, anche nella realtà, il Conclave
    • Museo vaticani: sono composti di 1407 stanze e accolgono e conservano oltre sessantamila opere 
    • Conclave: riunione dei porporati che si tiene in occasione della rielezione del Papa a seguito del suo decesso. Il conclave più lungo della storia fu nel 1831 e durò 54 giorni
    • Archivio Vaticano: luogo interno al Vaticano, in cui sono conservati sono solo importanti testi sacri e non, ma all’interno del quale vi si conservano anche i registri delle innumerevoli proprietà vaticane. Nella vicenda, è di fondamentale importanza in quanto Robert Langdon vi trova le informazioni inerenti al Cammino dell’Illuminazione
    • BBC: emittente inglese. che farà una fortuna grazie al suo intraprendente cronista Gunther Glick
    • Cammino dell’Illuminazione: il percorso iniziatico nascosto tra i monumenti di Roma che i neofiti seguivano attraverso gli Altari della Scienza per entrare a far parte della setta degli illuminati
    • Passetto: percorso assolutamente privato, che collega il Vaticano e nello specifico la biblioteca privata del Pontefice con castel Sant’Angelo. Questa connessione consente di entrare e uscire dal Vaticano in maniera nascosta, usato e progettato sia per questioni di sicurezza che per consentire ad innumerevoli pontefici nel corso della storia di avere incontri non inerenti alla loro posizione
    • Diagramma della Verità: inedito e sconosciuto saggio di Galileo Galilei, contiene informazioni fondamentali inerenti al Cammino dell’Illuminazione che Robert e Vittoria riescono non solo a trovare ma anche a decifrare
    • Il diamante degli illuminati: l’ultimo e il più bello degli ambigrammi, deve questa reputazione alla sua complessità artistica: racchiude infatti i nomi dei quattro elementi

    Info bibliografiche

    Titolo originale:  Angels & Demons

    Autore: Dan Brown

    Prima pubblicazione: 2000

    Prima pubblicazione in Italia: 2004

    La mia edizione: I Edizione – Novembre 2004

    Editore italiano: Mondadori

    Collana: Omnibus

    Genere: Romanzo, Thriller

    Numero di pagine: 562

    Preceduto da: Crypto (Digital Fortress) (1998)

    Seguito da: La verità del ghiaccio (Deception Point) (2001)

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    Una sfida contro il tempo alla scoperta del codice segreto di Leonardo

    Una sfida contro il tempo alla scoperta del codice segreto di Leonardo

    Libro su Frida Kahlo

    ROMANZOTHRILLER

    Una sfida contro il tempo alla scoperta del codice segreto di Leonardo

    Sarebbe stata una notte parigina come le altre, se il curatore del museo del Louvre non fosse stato assassinato.

    25 SETTEMBRE 2020 – ROMA

    ROMANZOTHRILLER

    Il codice da Vinci di Dan Brown. Ecco la mia recensione.

     

    Robert Langdon si trovava a Parigi per una conferenza, ed in effetti era rimasto piuttosto disorientato dal fatto che Jacques Saunière, dopo essersi dato tanto disturbo per organizzare un incontro proprio con lui, non si era presentato come previsto.

    La situazione cambia completamente quando da semplice professore di iconologia Langdon diventa il principale sospettato, dell’omicidio di Jacques Saunière.

    Ma non è tutto. In questo avvincente thriller, è dallo stesso direttore del Louvre assassinato, che arrivano gli indizi più significativi che solo sua nipote, la sua P.S. Petite Sophie”, con l’aiuto di Robert Langdon sarà in grado di risolvere, evitando tutti i tranelli.

    Il Gran Maestro, come come era solito fare pianificò l’intera vicenda. Previde infatti che la sua ignara erede, avrebbe avuto bisogno di qualcuno degno di fiducia, qualcuno con cui condividere le minacce a cui la missione affidatale l’avrebbe inevitabilmente esposta.

    Ma inconsapevolmente Sofie era pronta! Non sapendolo infatti, si stava addestrando da tutta la vita a ricoprire ella stessa, il più alto grado del Priorato di Sion, succedendo proprio a quello stesso nonno con cui non parlava da anni.

    I due non si parlavano da quella volta in cui Sofie, assistette ad qualcosa che la sconvolse profondamente. E sarà proprio Robert a rimarginare questa ferita, spiegandole il significato profondo di quel particolare rito.

    Ma all’epoca lei fuggì, rinunciando all’unico membro della sua famiglia ancora in vita (?).

    Un anagramma scritto col sangue, una serie concatenata di enigmi, una caccia al tesoro imprevedibile e il voltafaccia di un caro amico ossessionato dal Sacro Graal, perché in verità è questo ciò che Sofie e Robert stanno cercando.

    Come il primo, così anche il secondo indizio lo troviamo proprio lì, nel Louvre, dove il Gran Maestro è stato  venne assassinato; e la Principessa Sophie, lo troverà proprio dietro la Mona Lisa, quel quadro che mai l’aveva affascinata.

    Ma lei quell’oggetto l’aveva già visto molti anni prima, e almeno questa volta il nonno mantenne la promessa. All’epoca le disse:

    Questa chiave sarà tua, un giorno

    e così fu.

    Ma la vera ricchezza non si trova solo nei caveau di una impenetrabile banca svizzera, o nei privilegi di un cavaliere moderno ed eccentrico che può permettersi di organizzare un volo dalla Francia all’Inghilterra, nel tempo di una chiamata.

    La ricchezza è quella che si trova nei luoghi più inaspettati, e proprio sotto i nostri occhi perché il Louvre, come si vedrà, contiene davvero il tesoro più grande, ma non è l’unico che Robert e Sophie troveranno! 

    Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

    PERSONAGGI

    PRINCIPALI

    • Robert Langdon: accademico quarantenne, docente di iconologia religiosa all’Università di Harvard, negli Stati Uniti. Esperto nuotatore, soffre tuttavia di claustrofobia a causa di un trauma infantile: cadde in un pozzo abbandonato. Il suono della sua voce è “cioccolata per le orecchie”
    • Sophie Neveu : nipote di Jacques Saunière, e crittologa della polizia di 32 anni lavora per il dipartimento di Crittologia della polizia giudiziaria  parigina. Ha occhi verde scuro e dall’età di 22 anni non aveva contatti col nonno Jacques Sauniére, la sua unica famiglia dato che i suoi genitori morirono all’età di 4 anni

    ALTRI

    • Monique: moderatrice che lo introduce durante la conferenza nel Pavillon Dauphine dell’Università americana di Parigi
    • Jacques Saunière: curatore del Museo del Louvre di settantasei anni (76) ed ex combattente della Guerre d’Algérie, membro della fratellanza e soprattutto Grand-Maître del Priorato di Sion
    • Silas: l’albino che ha sparato all’addome al curatore bio pag 72 da Andorra Marsiglia Tolone Oviedo dove conosce Manuel Aringarosa 12 anni di prigione 
    • Claude Grouard: guardia di sicurezza del Louvre. Una guardia scelta atterra Langdon dopo aver scoperto il messaggio scritto da Jacque Saunière sul plexiglas della Mona Lisa
    • I tre sénéchaux: protettori del segreto insieme a Jacques Saunière, assassinati da Silas
    • Tenente Jérôme Collet: della Direction central Police judiciaire
    • Capitano Bezu Fache, le ‘Taureau”: Capitano della Direzione centrale di polizia giudiziaria
    • Vescovo Manuel Aringarosa: membro e capo dell’Opus Dei
    • sorella Sandrone Bieil: conservatrice d’affaires della chiesa di Saint-Sulplice; oramai sessant’anni era in realtà una sentinella che aveva il compito di vegliare sul segreto di Saint-Sulpice
    • Stettner: studente di Langdon che seppe riconoscere nel numero 1,618 il phi “fi”
    • Padre Mangano: astronomo dell’osservatorio di Castel Gandolfo
    • Jonas Faukman: editor newyorkese di Langdon, si consultò con Jacques Saunière in merito al libro di Robert Langdon. L’argomento e la veridicità di quanto scritto suscitò il suo interesse al punto di richiedere un incontro privato con lo stesso Langdon
    • Leigh Teabing: storico reale britannico inserito nell’elenco che Robert Langdon consegna al suo editor per avvalorare le proprie ricerche sul Sacro Graal vive a Versailles dove Robert e Sophie si recano per trovare in lui l’aiuto per aprire il Cryptex discendente del primo duca di Lancaster. E’ di fatto un ereditiero
    • André Vernet: presidente della filiale parigina della Banca deposito di Zurigo
    • Jérôme Collet: nome falso che André Vernet inventa quando finge di essere un autista della banca
    • Richard: pilota privato 
    • Simon Edwards: direttore del servizio clienti presso l’aeroporto di Biggin 
    • Sir Christopher Wren IV: benefattore di Temple Church del XVIII secolo
    • Padre Harvey Knowles: prete di Temple Church che riceve il sabato
    • Pamela Gettum: bibliotecaria specializzata in studi religiosi al King’s College di Londra
    • Marie Chauvel: nonna di Sophie

    LUOGHI, TERMINI & NOMI

    • Museo del Louvre:
    • Priorato di Sion: fondato nel 1909
    • Castel Gandolfo
    • Les Dossiers Secrets: documenti che certificano la discendenza di sangue originatasi dall’unione di Gesù e Maria Maddalena. Insieme alle spoglie di Maria Maddalena compongono il Sacro Graal
    • Opus Day: prelatura del vaticano nota per la “mortificazione corporale”
    • Clef de voûte: Chiave di volta nascosta a Parigi nell’antica chiesa di Saint-Sulpice
    • Padre Josemaría Escrivà: Maestro dei Maestri fondatore dell’associazione dell’Opus Dei nel 1928; morto nel 1975 membro dell’Opus Dei come Silas e il suo attuale Maestro
    • Tour Eiffel: monumento all’ingegneria e simbolo della Francia al pari della reggia di Versailles è alta 300 mt
    • Jardin des Tuoleries: location parigina
    • Claude Monet
    • L’arc du Carrousel
    • Musée d’Orsay
    • Centre Pompidou
    • Obelisco di Ramses
    • Galerie du Jeu de Paume
    • Musée du Louvre: contiene oltre 65.300 opere 
    • Monna Lisa: celeberrima opera di Leonardo da Vinci è piuttosto piccola a dispetto della sua fama: 55X80cm. Il fleur-de-lis il fiore di Lisa
    • Gioconda: altro nome con cui è conosciuta la mona Lisa
    • Venere di Milo Vittoria Alata
    • Piramide del Louvre: La Pyramide cinese I.M. Pei 21 metri e composta esattamente da 666 lastre di vetro
    • François Mitterrand la “sfinge”: fu il presidente francese che commissionò la Pyramide a Pei, noto anche per il suo “complesso del faraone”
    • Goethe: architettura musica congelata
    • Salvador Dalí:
    • Pyramide Inversée:
    • Iside
    • Tempio di Delphi
    • Ankh di Tjet
    • Horo: divinità egizia
    • Crix: gemmata in onice
    • May & Pinska: progettisti della sede dell’Opus Day di New York 
    • IOR: Banca del Vaticano
    • Serie di Fibonacci
    • Dracone 
    • Cerchio: simbolo della femminilità
    • Renoir
    • Montmartre: cupola arabescata del Sacro Cuore
    • Arco di trionfo
    • Senna
    • Notre Dame 
    • Saint-Sulpice:  ha la medesima pianta di Notre Dame costruita sulle rovine di un tempio pagano della dea Iside. Vi sono stati battezzati il marchese Sade e Baudelaire e ci si è sposato Victor Hugo
    • Bacone
    • Sacro Cuore:
    • Numero phi: 1,618
    • Marco Vitruvio
    • De Architectura
    • Michelangelo 
    • Dürer
    • Partenone
    • Piramidi egizie
    • L’ultima cena
    • Anagramma
    • Kabbalah
    • Cubismo
    • Picasso
    • les demoseille d’auvignon pas 120
    • sfumato: stile di pittura
    • La linea della rosa: uno gnomone di ottone una meridiana che taglia la chiesa di Saint-Sulpice a seguendo l’asse nord-sud
    • Oculus
    • Obelisco 
    • La rosa dei venti: 32 venti il nord rappresentato con una freccia o tal volta con il simbolo del giglio, fleur-de-lis
    • Il meridiano zero: oggi Greenwich ma in antichità passava esattamente per Parigi e la chiesa di Saint-Sulpice 1888 tolse quest’onore
    • Botticelli
    • Ermafrodito: Ermete e Afrodite
    • La fratellanza o priorato di Sion Prieuré de Sion: è una società(setta) segreta cui simbolo che la contraddistingue sono appunto le iniziali P.S. e il giglio bianco segno di riconoscimento 
    • Amon: dio egizio della fertilità maschile
    • Iside: Isis L’Isa il cui antico pittogramma era L’Isa Amon l’Isa
    • Costantino: imperatore cristiano
    • Inquisizione cattolica: Malleus maledicarum
    • La vergine delle rocce: dipinto di Leonardo da Vinci, Madonna of the Rocks rifiutato dalla committenza. Il committente originario fu la Confraternita dell’immacolata Concezione. Ne esiste una versione più tradizionale conservata alla national Gallery di Londra
    • Uriel
    • Trittico
    • Pala d’altare 
    • Granito
    • Travertino
    • Croce pacifica
    • Orazi e Curiazi: hanno combattuto alle pendici di Castel Gandolfo
    • Copernico
    • Galileo
    • Keplero
    • Newton
    • Bois de Boulogne: il Giardino delle delizie, location parigina non raccomandabile
    • Goffredo di Buglione
    • Tempio di Salomone/Tempio di Erode
    • Ordine dei Templari: l’Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone scopo della loro fondazione era quello di recuperare documenti dalla rovine del Tempio di Salomone, il proteggere i Pellegrini era una copertura per meglio muoversi in Terrasanta. Originariamente composto da 9 cavalieri
    • II crociata
    • Re Baldovino II
    • Sancta Sanctorum
    • Papa Innocenzo: con una bolla papale li rese una “una legge in se stessi” originando il moderno sistema bancario
    • 1300 Clemente V con Re di Francia Filippo IV 
    • Venerdì 13 Ottobre 1307: epurazione da parte della chiesa 
    • Sangreal: tutta la conoscenza, il potere e i documenti appartenuti all’ordine dei Cavalieri Templari rispondono oggi al ben noto nome Sacro Graal. Nell’allegoria moderna è la coppa dove Gesú bevve durante l’ultima cena e in cui Giuseppe di Arimatea raccolse il suo sangue durante la crocifissione 
    • Artù e i cavalieri della tavola rotonda
    • Adorazione dei magi
    • Maurizio Seracini
    • Masai: tribù africana 
    • Palissandro: rosewood, frassino chiaro (Una pietra con iscrizioni che giace sotto il segno della rosa)
    • Cryptex
    • Giulio Cesare
    • Cifrario cesareo 
    • Linguaggio di auto-autorizzazione: se sei in grado si decifrarlo hai il diritto di conoscerne il contenuto 
    • Cani di Pavlov
    • Château Villette: residenza di sir Teabing Leight copre più di 70 ettari
    • Quercia
    • Ciliegio
    • Pioppi
    • Rémy Legaludec: maggiordomo di Teabing, viene corrotto dallo stesso sir Teabing Leight, il quale si finge un’altra persona
    • Eretico: haereticus “scelta”
    • La Bibbia: è stata collezionata dall’imperatore pagano Costantino il Grande. Rappresenta l’unione di 80 vangeli
    • Il sole invincibile
    • Trasmutazione: processo che segna il passaggio da una serie di culti/religioni ad un unica religione
    • L’ultima cena
    • Marte e Venere
    • Eva
    • Yin e yang
    • Jean Cocteau: pittore
    • Simbologia della Rosa: eros 5 petali 
    • Merovingi:
    • Plantard e Saint-Claire: gli unici due cognomi superstiti della dinastia della Merovingi
    • Numerari e sovranumerari
    • Elizabeth: jet privato bianco di Teabing è un Hawker 731
    • Le Bourgette: aeroporto privato
    • Codice Leicster:
    • Pentametri giambici inglesi
    • Endecasillabo
    • Giambo
    • Cifrario Atbash
    • Hieros Gamos
    • Gnosis
    • Shekinah
    • Hoerodule: sacerdotesse Unione 
    • Baphomet
    • Zeus: capra corno
    • Sheshach babel
    • Biggin Hill: aeroporto inglese dove Sophie, Langdon e Teabing sono diretti
    • Temple church:
    • Pantheon sole
    • Londra
    • Stonehenge
    • Big Ben 
    • Tower Bridge
    • Millennium Eye
    • Tamigi
    • Castel Sant’Angelo
    • Giulio Cesare
    • William shakespeare 
    • Don Chisciotte
    • Ricerca Booleana
    • St. James Park a Londra
    • Westminster Abbey
    • Buckingham
    • Pinnacoli
    • Cuori, quadri, fiori, picche: Coppe, pentacoli, bastoni, spade (a pagina 454)
    • Newton
    • Alexander Pope
    • Cattedrale di Amiens Chartres:
    • Canterbury
    • College Garden frutteti ed erboristeria 
    • Guglielmo il conquistatore 1066
    • Nartece
    • Navata
    • Arco
    • Chauser
    • Dickens
    • Tennyson
    • Baldacchino 
    • Grifone
    • Costellazioni 
    • Coro
    • Navata
    • Altare
    • Pianeti
    • Chiostro 
    • Kensington Gardens
    • Cavallo di troia
    • Cappella di Rosslyn: 1446 dai templari in Scozia Cattedrale dei Codici
    • Stella di David: sigillo di Salomone
    • Boaz: colonna del Muratore 
    • Jachin: colonna dell’Apprendista
    • Yahweh e Shekinah

    Info bibliografiche

    Titolo originale:  The Da Vinci Code

    Autore: Dan Brown

    Prima pubblicazione: 2003

    Prima pubblicazione in Italia: Novembre 2003

    La mia edizione: XLIV (44) Edizione – Gennaio 2005

    Editore italiano: Mondadori

    Collana: Omnibus

    Genere: Romanzo, Thriller

    Numero di pagine: 523

    Preceduto da: Angeli e demoni

    Seguito da: Il simbolo perduto

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    Quando la nevrosi si chiama shopping

    Quando la nevrosi si chiama shopping

    Libro su Frida Kahlo

    ROMANZOROSA

    Quando la nevrosi si chiama shopping

    I love shopping è il primo libro di Sophie Kinsella, e chiunque lo legga non potrà fare a meno di innamorarsi di Becky e del suo essere uno spirito libero, soprattutto quando si tratta di fare acquisti!

    27 AGOSTO 2020 – ROMA

    ROMANZOROSA

    I love shopping di Sophie Kinsella. Ecco la mia recensione.

     

    E’ così che ho conosciuto Rebecca “Becky” Bloomwood, la protagonista di I love shopping di Sophie Kinsella.

    E se mi esprimo in questi termini, è semplicemente per il fatto che Becky è un personaggio riuscitissimo, in virtù della sua autenticità. Non a caso, in molte potrebbero confessare di essersi immedesimate, nella vicende narrate in I love Shopping.

    Rebecca Bloomwood, lavora in un prestigioso giornale londinese “Far fortuna risparmiando”, la qual cosa non potrebbe essere più ironica, considerando il fatto che Becky ha dei seri problemi a tenere sotto controllo le sue spese. Il risultato? E’ praticamente perseguitata dal direttore della sua banca Derek Smeath, il quale non avrà vita facile nel tentativo di rimettere in sesto, il conto perennemente in rosso della nostra eroina.

    Lei è a dir poco frizzante! E la personalità spigliata che Sophie Kinsella le ha conferito, inducono il lettore a provare simpatia se non addirittura affetto, dato il fatto che Rebecca nonostante tutti i suoi sforzi, sembra proprio che non riesca a stare lontana dallo shopping.

    Ovviamente ha un serio problema con la scritta saldi, nella quale chiunque le voglia bene, spera non si imbatta mai; infatti a prescindere dal prezzo, per Becky c’è sempre un ottimo affare da concludere. 

    Beh! almeno in questo è coerente: acquista a tutto tondo! Dagli articoli per la casa, alla sciarpa perfetta e immancabile, all’intimo per il suo prossimo appuntamento, con uno degli scapoli più ambiti di tutto il Regno Unito, che neanche a farlo apposta, è proprio il cugino (un po’ strano a dire il vero), della sua coinquilina nonché migliore amica: Susan “Suze” Cleath-Stuart.

    E per fortuna che c’è Suze, altrimenti tra un crollo emotivo e l’estratto conto di fine mese, su chi avrebbe potuto fare affidamento Becky? Non certo sui suoi genitori che vivono a Oxshott!!

    Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

    Ma se è tutto bene quel che finisce bene, questo trambusto surreale porterà a Becky l’uomo dei suoi sogni, anche se non è detto, riesca ad essere anche la cura, per il suo piccolo problemino con lo shopping!

    In poche parole, I love Shopping è davvero una bella commedia e non a caso, ci hanno fatto anche un film! È un libro da leggere d’un fiato, quanto più i nostri occhi e impegni quotidiani ci consentano, perché la scrittura è davvero incalzante e quando devi chiudere il libro, per rimandare la lettura all’indomani, è un vero dispiacere che si placa soltanto quando si ricomincia a leggere.

    E per fortuna che sono davvero in molti i fan di questo libro, perché oggi I love Shopping è una saga! Quindi niente paura, perché quando arrivate a pagina 299, l’ultima (almeno nella mia edizione), puoi sempre andare in libreria e acquistare il seguito.

    Personaggi

    • Becky Bloomwood: Protagonista della storia, Becky Bloomwood è una giornalista finanziaria che lavora per la rivista “Far Fortuna Risparmiando” (Successful Savings). Se da un lato è in grado, o almeno ci prova, di dare consigli ad altri sui propri soldi, lei è del tutto incapace di gestire i propri e sembra essere condannata ad avere il conto bancario perennemente in rosso. Vive a Fulham, elegante quartiere londinese, ma è nata ad Oxshott, a sud, nel Surrey. E dire che è ossessionata dallo shopping, è decisamente un eufemismo. Becky prova anche a cominciare a risparmiare, ma si rende conto di non esserne in grado arrivando a spendere 200 sterline in un giorno. Compra anche dei biglietti della lotteria che risulteranno, in modo estremamente diverso dalle sue aspettative, non vincenti.
    • Jane e Graham Bloomwood: Sono i genitori di Becky e vivono ad Oxshott, nel Surrey. Becky è la loro unica figlia e arrivano a credere che il suo direttore di banca, Derek Smeath, la insegua e sia uno stalker. In verità questi cerca solo di mettersi in contatto con Becky per discutere della sua situazione finanziaria, ma lei cerca di evitarlo in ogni modo. I genitori di Becky sono estremamente comprensivi nei suoi confronti, e riescono quasi sempre a trovare le parole giuste per rimetterla su di morale.
    • Luke Brandon: Capo e creatore di una società di PR di successo, la “Brandon Communications”. Invita sempre Becky alle conferenze stampa e le dà una mano quando ha bisogno di un prestito di denaro. Quando Becky si rende conto di aver preso una cotta per Luke, scopre che questi ha una ragazza, tale Sacha de Bonneville. Luke è al trentunesimo posto nella classifica dei miliardari scapoli più prestigiosi della Gran Bretagna.
    • Susan Cleath-Stuart (Suze): È la coinquilina di Becky. I suoi genitori sono aristocratici benestanti e hanno comprato l’appartamento come regalo per la figlia. Suze è l’amica più vicina di Becky. Aiutando Becky a far cornici durante uno dei tentativi di farle guadagnare più soldi, si rende conto di avere talento e comincia a lavorare come designer professionista. Anche Suze adora fare shopping, ma vive entro i propri mezzi grazie agli assegni della sua famiglia.
    • Tarquin Cleath-Stuart: Il cugino “strano” di Suze, al quindicesimo posto nella classifica dei miliardari scapoli più prestigiosi della Gran Bretagna. Vive in Scozia e ha per poco tempo una cotta per Becky. Escono anche assieme, ma l’appuntamento non va come previsto da Becky: la porta in un Pizza Express invece di un prestigioso ristorante, e la serata finisce con Tarquin che scopre da lontano Becky guardare, anche se solo per innocente curiosità, il suo libretto degli assegni. Prova a invitarla una seconda volta, ma lei uscirà con Luke.
    • Elly Granger: Elly è una conoscente di Becky all’inizio del libro, nonché sua collega e giornalista finanziaria. Anche se inizialmente entrambe provano una certa antipatia verso quel tipo di ambiente, Elly comincia a inserirsi accettando un lavoro alla Wetherby’s Investments. Finiranno col prendere strade diverse e separarsi, tant’è che Elly non viene più menzionata nemmeno nei libri successivi.
    • Derek Smeath: È il direttore della banca di Becky e per tutta la storia cerca di contattare Becky per poter discutere del suo conto bancario e degli scoperti. Viene anche scambiato per uno stalker dai genitori di Becky. Alla fine del libro, quest’ultima lo contatta dicendogli che vuol affrontare i suoi debiti responsabilmente. Lo apostrofa simpaticamente “Sweetie Smeathie”.
    • Famiglia Webster: Janice e Martin Webster sono i vicini di casa dei genitori di Becky, e anche molto amici con loro. Hanno un ruolo cruciale nello svolgimento della storia, quando vengono ingannati dalla propria banca perdendo 20.000 sterline. Il figlio Tom è un amico d’infanzia di Becky, dalla quale è stato respinto. Ha una casa a Reigate, nel Surrey, cosa che deprime Becky al sol sentirne parlare, dato che non si trova in una situazione finanziaria adatta per comprarne una tutta sua. Ha una fidanzata, Lucy, alla quale compra tutto quello che vuole per il suo compleanno.

    LUOGHI, TERMINI & NOMI

    • Londra: città in cui è ambientata il romanzo
    • Far fortuna risparmiando: famosa testata giornalistica londinese dove (ironicamente) lavora Rebecca Bloomwood
    • Oxshott: Cittadina natale di Rebecca “Becky” Bloomwood, dove vivono ancora i suoi genitori
    • Fulham: quartiere di Londra dove vive Rebecca Bloomwood
    • Brandon Communications: società di pubbliche relazioni di Londra fondata da Luke Brandon

    Info bibliografiche

    Titolo originale (tedesco):  Das Parfum – Die Geschichte eines Mörders

    Autore: Sophie Kinsella

    Prima pubblicazione: 2000

    Prima pubblicazione in Italia: 2000

    La mia edizione: 2009 – IV Edizione Febbraio 2009

    Editore italiano: Mondadori

    Collana: Omnibus

    Genere: Romanzo

    Numero di pagine: 259

    Preceduto da: –

    Seguito da: I love shopping a New York

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